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Antìstatis, il grintoso ritorno dei Tazenda

Uscito lo scorso 26 marzo, Antìstasis è il nuovo lavoro della più celebre band folk-rock sarda.  I Tazenda hanno scelto un termine greco antico che richiama il concetto di resistenza che esprime la loro volontà di ritornare alla normalità del quotidiano, alla circolazione dell’arte, resistendo allo scorrere del tempo nonostante le sue complessità che non ne mutano né l’intenzione né ne limitano la forza espressiva.

Il gruppo, che è riuscito ad esportare la propria musica e una peculiare identità oltre i confini isolani, resta un orgoglio sassarese e sardo in generale, grazie ad intramontabili pagine di musica. Oltre alla conferenza stampa avvenuta sulla piattaforma Zoom a metà marzo, la band ha scelto di presentare il disco con un concerto in streaming tenutosi presso l'ex carcere di San Sebastiano di Sassari, che oggi è un polo culturale molto attivo.

Antìstasis racchiude 12 brani e risulta essere il 20° album tra dischi registrati in studio, raccolte e live. Gli inediti, cantati sia in italiano che in sardo-logudorese, evidenziano la volontà di far emergere le competenze e le diverse personalità dei tre componenti della band che si potrebbero così riassumere: il desiderio di esplorazione di Gino Marielli, l’attenzione per le sonorità moderne di Gigi Camedda e la ricerca stilistica e vocale di Nicola Nite.

A nove anni di distanza dall'ultimo lavoro l’intento resta quello di mantenere vivo il legame con la loro terra d’origine, mescolando i suoni della tradizione con quelli della contemporaneità, divertendosi e facendo divertire. Dal pop alla disco-music fino a sfiorare esperimenti di pop-opera, per raccontare alla maniera dei Tazenda il loro percorso umano ed artistico. Il risultato che ne vien fuori è frutto di tanta musica ascoltata e incamerata nel corso degli anni ed è per questo che riscontriamo incursioni di musica progressive, echi di un sound britannico d'annata fino all' inclusione di un coro gospel e di una voce tenorile.

Per il lancio del disco è stato realizzato un videoclip, diretto da Italo Palmer, che incornicia il brano La ricerca del tempo perduto, ispirato alla ricerca dei ricordi che riemergono dal passato attraverso i sensi... un po’ alla maniera proustiana. (clicca qui per il video)

I Tazenda di oggi (Nicola Nite, voce, chitarra ritmica, chitarra acustica; Gino Marielli, chitarra solista, cori e Gigi Camedda, tastiera, voce, qui nelle foto di Domenico Rizzo) celebrano una carriera pluritrentennale durante la quale sono anche saliti due volte sul palco del Festival di Sanremo; nel 1991 con Spunta la luna dal monte insieme a Pierangelo Bertoli e l'anno dopo con Pitzinnos in sa gherra cantata dall'indimenticabile voce di Andrea Parodi. Numerose negli anni le collaborazioni, con artisti quali Fabrizio De André, Maria Carta, Nomadi, Eros Ramazzotti, Francesco Renga e Bianca Atzei.
Questo nuovo progetto è probabilmente uno dei più complessi della loro carriera e non può essere classificato in un unico genere. E' un disco eterogeneo che strizza l'occhio ad un'ampia platea dai gusti più disparati.

di Viviana Berardi


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