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E' uscita il 24 Febbraio La crociata dei bambini, nuova canzone di Capossela contro tutte le guerre.

di Alberto Calandriello

 

Il cantautore Vinicio Capossela ritorna a tre anni dall'EP Bestiario d'amore, di  ambientazione trobadorica, con un nuovo singolo, La crociata dei bambini, anteprima di un album in arrivo, che sarà composto, a suo dire, da 13 canzoni urgenti,  un'urgenza che è nata un anno fa, quando si è compreso che il tempo che pensiamo di avere non è illimitato, ma tutti possiamo essere spazzati via da un potere più grande e impersonale”.

Pubblicato non a caso il 24 febbraio, primo anniversario dell'invasione russa in Ucraina, La crociata dei bambini non è solo un pezzo meraviglioso ed angosciante, ma sottolinea una volta di più sia la cifra stilistica di Capossela, sia l'assurdità di questi tempi ciclici, dove sembra che tutto il peggio che pensavamo di esserci lasciati alle spalle anni fa, stia tornando con il suo carico di dolore. Capossela ne è consapevole e volutamente, nel momento in cui il buio della guerra oscura nuovamente l'Europa, è andato a rileggersi Bertolt Brecht, la sua opera così luminosa negli anni della seconda guerra mondiale. Ha quindi ripreso il racconto “La crociata dei bambini” (1942, in Italia edito da Einaudi nel 1959), inizialmente ambientata in Polonia nel 1939 e nata da un evento in epoca medievale, dove un gruppo di ragazzi e bambini si allontanò rifiutando le brutture delle guerre adulte, per cercare una strada per la pace. Dalla neve dell'inverno polacco a quella ucraina non c'è molta distanza né chilometrica, né di sofferenza, ecco quindi che lo stesso gesto di estrema ribellione e rottura da parte delle prime, innocenti vittime di ogni conflitto, viene ripetuto, come denuncia, fortissima, contro tutte le guerre e chi le scatena. L'atmosfera del brano è carica di angoscia, con il pianoforte di Vinicio a dettare i tempi della marcia, con la quale il gruppo di giovanissimi protagonisti si chiama fuori dalla follia contemporanea.

“Not in my name” si urlava anni fa contro qualche conflitto, un urlo che sale straziante e gonfio di lacrime dalle gole dei bambini in fila sotto la neve, che scelgono un salto nel buio, che si rivelerà drammaticamente rischioso, alla realtà creata per loro da chi avrebbe dovuto costruire un mondo migliore e più sicuro. Si stabiliscono i ruoli, i bambini crescono o sono costretti a farlo terribilmente in fretta, si decidono le responsabilità e la comitiva scompare nella neve di quell'est Europa nuovamente teatro dei peggiori istinti umani. Non sono solo ucraini i bambini di questa crociata, sono bambini di ogni parte del mondo, Europa, America, Africa, sono i figli di chi per anni è stato sfruttato e considerato indegno di avere una vita anche solo normale, privato di ogni diritto e che oggi deve addirittura osservare impotente la scomparsa del proprio futuro.

Si respirano forte echi di Bob Dylan, di quella Masters of War così violenta nel colpire come un pugno la bocca dello stomaco di chi ascolta, così carica di disprezzo verso questi “signori” di cui l'autore aspetta solo la morte. Capossela però crede nel domani, crede sia necessario continuare ad insegnare una grammatica di pace, sillabandone ogni lettera come un tesoro da far fruttare, anche e soprattutto per tutti quei figli che non ne potranno godere gli effetti. Veniamo scaraventati con forza all'inferno in questi 6 minuti scarsi, un inferno che merita chi ha costretto le giovani generazioni a confrontarsi nuovamente con l'odio e il terrore, in un ammissione disperata di colpa che possiamo immaginare travolga il contadino impotente davanti alla richiesta di aiuto portata dal cane. Inevitabile dunque che resti solo un animale a memoria di quel corteo:
un anno è passato, e nessuno è venuto
il cane soltanto è restato
a morire di fame

In un epoca in cui nessuno cerca la pace, ma tutti vogliono la vittoria, forse non ci si rende conto del dramma ulteriore che colpisce i nostri figli, accecati come siamo dall'odio e dalla propaganda, al punto da mettere il loro benessere ed il loro futuro in secondo piano e in discussione. Inevitabile che la guerra abbia tra le prime vittime proprio l'innocenza dell'infanzia.

Insieme a Vinicio Capossela (voce e pianoforte), hanno suonato Raffaele Tiseo (violino, viola), Daniela Savoldi (violoncello), Andrea Lamacchia (contrabbasso), Stefano Semprini (fagotto) e Alessandro “Asso” Stefana (gusli, grancassa).

Il brano è stato registrato a La Cùpa (Milano) da Taketo Gohara e Niccolò Fornabaio nel marzo, nell’ottobre e nel novembre 2022; allo Studio Esagono (Rubiera - RE) e a Montecanto da Alessandro “Asso” Stefana nel novembre 2022; presso Wunder Kammer da Alessandro “Asso” Stefana nel novembre 2022. L'arrangiamento è di Raffaele Tiseo.

Foto di Jean-Philippe Pernot
Cover artwork di Stefano Ricci

 

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