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Auditorium Demetrio Stratos, Radio Popolare

Vittorio Cosma

La Facoltà dello Stupore

Di Vittorio Cosma si potrebbe parlare per ore, iniziando dalle sue collaborazioni: un elenco infinito di artisti, italiani ed internazionali, con i quali si è interfacciato. Pianista, tastierista, compositore, produttore, arrangiatore, aprì i concerti di Miles Davis nel 1987 e, da lì in poi, come ha affermato rispondendo alle domande di Niccolò Vecchia durante la performance in cui ha presentato il suo lavoro solista, ha impostato la sua carriera continuando a relazionarsi con altri musicisti, dialogando con essi, in modo tale da poter dire di aver sempre suonato “con”, qualcuno, e mai “per” qualcuno. L’unico artista con il quale, per sua stessa ammissione, ha avuto una “conversazione” meno frequente, è stato proprio…lui stesso, ed il fatto di presentarsi da solo su un palco, accompagnato esclusivamente dalle sue tastiere, è per lui una sfida davvero singolare.

Come ha avuto modo di affermare e di scrivere sul booklet dell’album “mio padre mi ha sempre detto: “Alimenta la facoltà dello stupore”. Cercherò di ricordarmelo ogni giorno”. Durante la serata all’Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare, Cosma ha presentato i brani che compongono, appunto, La Facoltà dello Stupore, brani che in una certa misura rappresentano almeno una parte delle esperienze da lui maturate, e che vanno dalla realizzazione di numerose colonne sonore all’esperienza con il gruppo musicale Deproducers, in cui è coinvolto insieme a Riccardo Sinigallia, Gianni Maroccolo e Max Casacci, con i quali ha come obiettivo quello di rendere accessibile la Scienza attraverso la musica, dalla realizzazione di spot pubblicitari alle sonorizzazioni per esperienze di tipo museale. Dal vivo quello che colpisce, fra le altre cose, sono la semplicità e la naturalezza con le quali Vittorio Cosma racconta se stesso ed esegue i brani da lui composti donando loro un senso ed una profondità davvero intime, abbinandoli al video di Gabriele Salvatores tratto dal film Italy in a day alle immagini del cielo stellato su cui Eugenio Finardi “recita” la tavola periodica degli elementi, al “parlato” di Michel Houellebecq proveniente dall’esperienza multimediale Indeepandance scritta e realizzata con i videoartisti Masbedo, lo scrittore Aldo Nove e messa in scena in diversi luoghi di rilievo, fra cui museo Maxxi di Roma e l’Arena Civica di Milano, insieme ad ospiti provenienti da differenti discipline.

Non è un artista appariscente l’uomo nato a Comerio, ma attraverso le proprie capacità artistiche ed umane si trova sempre coinvolto in progetti importanti: prossimamente, proprio a Comerio, su richiesta di un suo ex compagno di scuola divenuto sindaco, dovrebbe organizzare una manifestazione musicale; poi sarà in tour con Elio e Le Storie Tese che porteranno in giro il loro nuovo album Figgatta de Blanc, rinnoverà la partnership artistica con Stewart Copeland (con il quale iniziò a lavorare nel 2002 e nel 2003 nell’ambito della direzione artistica della Notte della Taranta) ed a loro si unirà, per l’occasione, il chitarrista ex King Crimson Adrian Belew.

Un uomo, Cosma, che quasi sempre coinvolto in progetti collettivi, ha deciso questa volta di ritagliarsi un momento da vivere esclusivamente con se stesso, di rendere esplicita la propria sensibilità che va da una sottile vena malinconica alla consapevolezza, più volte rimarcata, di ritenersi una persona fortunata, nel senso di aver avuto, e saputo mettere a frutto, la possibilità di diventare ciò che desiderava e sognava, forse addirittura al di là delle previsioni più rosee. E questa consapevolezza Vittorio Cosma riesce ad esplicitarla mostrandosi per come è: una persona “normale”, una persona simpatica ed empatica che, artisticamente, realizza cose eccezionali, ma lo fa, come detto, con una semplicità ed una naturalezza quasi disarmanti.

 

Foto di Andrea Romeo e Roberta Genovesi

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In dettaglio

  • Data: 2016-03-11
  • Luogo: Auditorium Demetrio Stratos, Radio Popolare
  • Artista: Vittorio Cosma

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