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Riese Pio X (TV), Parco Andrea Zanzotto

Simone Cristicchi

TI REGALERO' UNA ROSA
Storie, canzoni e film. Dedica ad Alda Merini

C’è un parco nel centro di un piccolo paese del Veneto, paese dove è nato un Papa e che da lui ha preso il nome. C’è un parco, appunto, che è un’area circolare di erba con tutt’attorno alberi alti (alcuni secolari, altri più giovani), una specie di anfiteatro naturale insomma, che il suo nome lo deve invece ad un poeta nato poco distante, che scriveva d’amore e della natura, la sua natura, Andrea Zanzotto (ma questa è un’altra storia, e c’entra poco, se non per il “profumo di poesia” che si respira stasera sotto agli alberi). C’è stata poi una poetessa, Alda Merini, dichiarata pazza, rinchiusa e poi, finalmente fuori, divenuta immensa. E c’è infine un cantautore un po’ anomalo, Simone Cristicchi, che è anche attore, scrittore e portavoce di chi la voce l’ha perduta o non ha mai potuto farla ascoltare. Il tutto, in questa calda sera di quasi estate illuminata da piccole lucciole e stelle curiose.


Simone Cristicchi ha portato il suo spettacolo di teatro-canzone dedicato ad Alda Merini per la prima volta in veneto, a Riese Pio X, nell’ambito della rassegna “Centorizzonti 2017” e il pubblico ha risposto con attenta partecipazione vicina a tratti alla commozione. Un tema, quello affrontato dal cantautore romano, che nella provincia di Treviso risveglia un vissuto piuttosto sentito legato in particolare all'Ospedale psichiatrico Sant'Artemio, nel quale furono internati molti reduci della Grande Guerra ed anche alcuni artisti, tra i quali il veneziano Gino Rossi, tra i più grandi pittori all'origine dell'arte moderna italiana, scomparso proprio a Treviso nel 1947 .

La serata si apre con la lettura commentata di una vera e propria cartella clinica di un paziente affetto da “mattìa” su un tappeto discreto di note di chitarra. Il cantautore, per circa mezz’ora in piedi sul palco nudo ha introdotto con testi e canzoni la successiva proiezione del film, accompagnando per mano gli spettatori a piccoli passi misurati ma di grande intensità all’interno di un mondo sconosciuto ai più di cui raramente si ha occasione o voglia di sapere, di ascoltare, tantomeno in una splendida domenica sera estiva e in un luogo così suggestivo. Ha parlato la voce dei dimenticati, li ha guardati da fuori e conosciuti da dentro, è passato da una parte all’altra del “cancello” e ha condotto chiunque avesse voglia di ascoltare in un viaggio di grande forza emotiva dando opportunità di riflessione a ognuno nel proprio intimo.

Per fare questo, Cristicchi ha usato lo straordinario potere evocativo di alcune canzoni di suoi grandi colleghi che hanno affrontato il tema del disagio mentale con straordinaria delicatezza e sensibilità. Brani come I matti di Francesco De Gregori (brano del 1987 contenuto nell’album Terra di nessuno), L’uomo coi capelli da ragazzo di Ivano Fossati (da La pianta del tè del 1988) e Il guarito di Giorgio Gaber (da Far finta di essere sani del 1973) rappresentano il percorso sonoro di questa sera attraverso gli aspetti poetici della malattia mentale. Fra una canzone e l’altra, tutte molto ben interpretate da Cristicchi, vi sono poi un frammento di intervista realizzata dal cantautore ad Alda Merini nella sua casa milanese, e un brano della stessa poetessa tratto dal libro autobiografico Il diario di una diversa, prima sua opera in prosa, pubblicato nel 1986 (Scheiwiller), recitato sul palco con evidente emozione.

Quindi, le luci si spengono, e inizia la proiezione del documentario prodotto e realizzato da Simone Cristicchi  per la regia di Alberto Puliafito, Dall’altra parte del cancello, titolo che si rifa a un monologo teatrale di Gaber, contenuto nello spettacolo Far finta di essere sani (del 1973, come l’album omonimo del cantautore milanese). Cristicchi, con la famosa sedia gialla pieghevole sottobraccio già presente nella sua performance a Sanremo che nel 2007 a sorpresa gli valse la vittoria al festival con il brano Ti regalerò una rosa, insieme al premio della critica Mia Martini e al premio Sala stampa radio-tv, conduce lo spettatore in un viaggio all’interno di diverse ex strutture manicomiali del nostro Paese, da Roma a Genova. Per la prima volta, a raccontare la sconosciuta tragedia di queste istituzioni dimenticate, sono proprio coloro che dell'istituzione sono stati vittime incolpevoli: i malati di mente. Attraverso i loro sguardi, le parole biascicate, e i loro lucidissimi ricordi di dolore, emerge un ritratto terribile e commovente di vite dimenticate e di torture legalizzate troppo spesso ignorate.

Molto interessanti sono anche le interviste realizzate da Cristicchi a psichiatri, psicologi, infermieri, e operatori dei moderni centri di igiene mentale ma anche ad alcuni colleghi artisti come ad esempio Niccolò Fabi, Samuele Bersani, Caparezza e Morgan che danno una propria definizione della "mattìa". Particolarmente intense sono infine le interviste ad Ascanio Celestini, anch'egli impegnato con diversi scritti e lavori teatrali a raccontare l'istituzione manicomiale, e alla poetessa Alda Merini, che visse in manicomio per più di dieci anni. “I matti sono un po’ bambini” dice Samuele Bersani, mentre per Caparezza il matto è “un prigioniero dei sogni” e Alda Merini ci spiega che “il matto, il pazzo scatenato è una persona felice”. Ed è proprio con le sue parole che il film si chiude, con la meravigliosa metafora della polvere sulle ali delle farfalle, che serve loro per volare e che non deve essere mai spolverata.  Quella che noi chiamiamo fantasia, di cui i cosiddetti “matti” sono portatori sani.

La serata si conclude fra gli applausi ad un emozionato Simone Cristicchi che, ritornato sul palco sotto ai riflettori, interpreta con evidente emozione il suo brano più famoso, quella poetica Ti regalerò una rosa che, una sera di dieci anni fa a Sanremo, ebbe il coraggio e la forza di scardinare quel maledetto cancello.

(Parole e foto di Valeria Bissacco)


Scaletta spettacolo
Cartella clinica (lettura)
I matti (di F. De Gregori)
Io e Alda (intervista)
L’uomo coi capelli da ragazzo (di I.Fossati)
Poesia (Talet)
Il guarito (di Giorgio Gaber)
Diario di una diversa (di Alda Merini)
Film: Dall’altra parte del cancello (durata 73’)
Ti regalerò una rosa (di Simone Cristicchi)


 

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In dettaglio

  • Data: 2017-06-11
  • Luogo: Riese Pio X (TV), Parco Andrea Zanzotto
  • Artista: Simone Cristicchi

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