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Locomotiv Club, Bologna

Riccardo Sinigallia

Sul palco c’è un cuore, rosso, che alle 21.30 in punto comincia a battere, illuminando il buio che attende la prima nota. E’ un battito che diventa sempre più contagioso, fino a unificare quello di tutti, sopra e sotto al palco del Locomotiv. Ciao Cuore Tour rivela molte cose, e le si scoprono canzone dopo canzone, nelle quasi due ore di concerto. C’è il racconto di uno splendido nuovo disco, di un suono da band affiatata e complice, di un musicista che sperimenta suoni mentre scrive testi intimi, che lasciano sempre la porta socchiusa per lasciarci entrare a condividere intensità e sensazioni, e c’è un repertorio che snocciola perle preziose anche del passato.

La delicata So delle cose che so, così come il disco, apre anche  il live. Imbracciata la chitarra, dopo un salto nel passato con Lontano da ogni giorno, ci si immerge nei nuovi pezzi,  Backliner, Le donne di destra, Bella quando vuoi e Dudu’. Ed è proprio su questi ultimi due brani che le cose cominciano a chiarirsi, o quantomeno delle sensazioni arrivano più nitide. Sono canzoni, quelle del nuovo disco,  nate da pochi mesi ma che il pubblico già percepisce come una sorta di “classici”, si cominciano a sussurrare e cantare sin dall’attacco di Bella quando vuoi. Dudù, sostenuta da un’elettronica sempre più presente, da sensazioni “vintage”, da parti strumentali che rubano la scena, comincia a rivelare la libertà e l’affiatamento di un suono che far star bene sempre di più tutti i musicisti sul palco e quindi tutto il pubblico presente in sala. 

Il cuore può essere anche un posto fisico a volte, e Riccardo Sinigallia si siede al piano per portarci al cuore di questo live, che magicamente cresce di attimo in attimo. Il silenzio sotto al palco è di quelli vogliosi di scoprire come emozionarsi a breve. La scaletta esalta questa attesa, regalando una serie di brani in sequenza che lasciano senza fiato.  Due dal passato del calibro di Se potessi incontrarti ancora e Amici nel tempo, intervallati dai nuovissimi e già molto amati, Niente mi fa come mi fai tu e Ciao cuore I tasti del piano compongono note che trasportano la voce con una intensità e una leggerezza che sembrano restare a galleggiare sulle teste, fino a riportare lo sguardo su quella scenografia che sempre di più unifica il battito di tutti. Riccardo quasi si meraviglia dell’affetto e della partecipazione appassionata e discreta. E ringrazia mentre si alza e si sistema di nuovo tra il basso di Laura Arzilli e le tastiere di Andrea Pesce, lanciando sguardi complici anche agli altri fedeli componenti della sua band, Francesco Valente alla chitarra e Ivo Parlati alla batteria.

E quando tutti legittimamente immaginano di aver già vissuto il momento più intenso della serata, dal palco arrivano ancora momenti indimenticabili. A cuor leggero, La descrizione di un attimo e Prima di andare via sono cantate insieme al pubblico in un momento di rara bellezza. Ognuno, in un live del genere può scegliersi il momento migliore, quello che si porterà dentro anche dopo. Resta il fatto che, senza doverla spiegare, quando parte Che male c’è, la canzone che racconta la vicenda di Federico Aldrovandi, accaduta a poche decine di chilometri da quel palco, l’emozione contiene tante cose. Contiene la rabbia per quella morte, la bellezza delle parole che la raccontano, il crescendo musicale del brano, che con le sue venature post rock ne scandisce gli attimi e ci solleva da terra. Se le canzoni hanno ancora un senso, questa merita attenzione e riconoscimenti, è una canzone importante, e anche l’applauso, un po’ diverso dagli altri, ne riconosce e trasmette  il peso. Per tutti è il brano conclusivo del live, un’esplosione di suoni, di balli quasi,  in cui sono coinvolti tutti, è anche una sintesi di quel suono che è tante cose, è cantautorale, è rock, talvolta ha forti venature elettroniche e brevi attimi noise, come nel finale, quando, tra gli applausi convinti,  le luci si abbassano pian piano e restituiscono il palco al buio, e alla bella coreografia di Roberto Pozzebon. Ma non è finita. Il bis chiamato a gran voce, e aperto da Invece io,  deve regalare ancora una perla rara come Bellamore, prima di salutarsi di nuovo sulle note di Una rigenerazione. E alla fine il concerto è stato davvero questo, una rigenerazione. Il tour di Ciao Cuore è alle primissime date, c’è il tempo per tutti di andarci, proprio di questi tempi sarebbe un peccato perdersi un disco e un live tanto belli. Molti lo sanno, tanti lo dicono che Riccardo Sinigallia è uno bravo. Bene, approfittatene, è in un momento di forma splendido, vi darà molto.

 

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In dettaglio

  • Data: 2019-01-19
  • Luogo: Locomotiv Club, Bologna
  • Artista: Riccardo Sinigallia

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