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Centro Culturale Rosetum - Milano

Marta Pistocchi e Alessandro Sicardi

Toponomastica è lo spettacolo che vi fa uscire dalle vostre tane e scoprire una Milano inedita.

‘Toponomastica’ è il titolo dello spettacolo di musica-teatro con Marta Pistocchi e Alessandro Sicardi che racconta la realtà urbana e umana di una grande città, nella fattispecie Milano. Due topi molto particolari, “la cantano e la suonano” mentre intrattengono il pubblico, con aneddoti e canzoni ironiche che si ispirano al cabaret di Giorgio Gaber e Jannacci di fine anni Cinquanta (giusto per citare un paio di artisti milanesi autorevoli e capo-scuola), genere che permette di divertire facendo però riflettere sulle conflittualità e incongruenze della società.

Che cos’è Toponomastica? “To to toponomastica è una linguistica un po’ fantastica. To to toponomastica è una semantica mo-molto elastica”. Guidati da questo motivetto che - irrimediabilmente ma piacevolmente - resta imprigionato nella testa, la sera del 15 settembre, i protagonisti di questa “conferenza” particolarissima, salgono sul suggestivo palco del Centro Culturale Rosetum di Milano, circondato da alberi luminosi e allestito all’aperto. Sono due topo-musicisti autentici con tanto di coda, certamente scomoda in alcuni movimenti di scena ma di sicuro impatto visivo. Alessandro Sicardi imbraccia una chitarra e contribuisce alla narrazione dialogando tra battute e cori, mentre Marta Pistocchi racconta, salta, canta e si accompagna destreggiandosi con diversi strumenti: violino, campanelli “a piede”, rumori, gingilli sonori vari e megafono. La trama del filo rosso che unisce le storie di Toponomastica ha inizio dall’etimologia del termine stesso. Una scelta ben precisa, che gioca anche con la parola topo. Si delinea a poco a poco l’immagine della piantina della città, nella quale avvengono le vicende narrate. Un crocevia di strade che compare anche come sfondo sull’album omonimo – o forse sarebbe meglio dire Toponimo - da cui questo spettacolo trae ispirazione.


Musica, teatro e cabaret si intrecciano in un cammino giocoso e divertente che racconta la vita di tutti i giorni, descrivendo le miserie, i vizi e le virtù di noi bipedi senza coda che siamo abbastanza contradditori nel nostro vivere urbano. La coda è vero che non la indossiamo, anche se spesso ci capita di farla e subirla, chiusi nelle nostre scatolette a motore, dotate di ruote e volante e ci arrabbiamo pure e molto. Ma questa è un’altra storia o meglio è tutta un’altra musica. Perché è di musica, naturalmente che vogliamo parlare. Un maestro visionario come era Federico Fellini – a cui probabilmente sarebbe piaciuta questa rappresentazione – era solito affermare che “la musica è un gioco che va giocato seriamente” e questa serata porta acqua a quel mulino.

Le canzoni che compongono questo spettacolo, dicevamo, sono estratte dall’omonimo album Toponomastica – uscito negli ultimi mesi del 2020 - prodotto da Topo Records (ci sembra giusto…) in collaborazione con Adesiva Discografica di Paolo Iafelice. Gli arrangiamenti sono curati da Marta Pistocchi, Mattia Mistrangelo e Massimo Marcer, mentre i testi dei brani – tutti originali – li ha scritti Marta Pistocchi e ne ha composto la musica con l’intento di spingere chi ascolta alla riflessione, il tutto però con una leggerezza di fondo che non deve essere scambiata per banalità. È un atto d’amore il suo, uno sguardo che si avvale di testi ironici e mai irriverenti, spensierati quanto basta. Spesso contengono riferimenti visivi o meglio visibili. Sarita, ad esempio, è un brano che si ispira a una Santa popolare peruviana, protettrice degli “ultimi”e la si può vedere ritratta in un murales, recandosi tra la via Pontano e via Padova, naturalmente a Milano. Filoblues parla della linea 90/91, quella che percorre tutta la circonvallazione del capoluogo lombardo e se vi capita di fare un viaggio la mattina presto, o la sera tardi, per raggiungere una zona periferica della città, vi accorgerete che a bordo salgono persone di varia etnia e ceto sociale, uno spaccato di quella che è ormai da molti anni una città multiculturale nel senso più ampio possibile. Un viaggio davvero esperienziale. Tra i brani del live segnaliamo anche L’albero, il simbolo della resistenza. Esiste davvero ed è l’esemplare più antico di Milano. Si trova in Piazza 24 Maggio, vicino ai luoghi noti per la vivace movida, sui Navigli.

Di questa città, di cui spesso si sente parlar male anche dai suoi abitanti, Marta Pistocchi ha voluto raccontare il lato più nascosto ai più, prendendo spunto da fatti realmente accaduti, tentando di sfatare anche diversi luoghi comuni. Proprio come Luogo Comune, altro brano del suo album d’esordio, assieme a Mai Contenti, Minga Bun e Diario Di Pi, per citarne qualcun altro, che sono tra quelli che ascolterete nell’ora e mezza di spettacolo, mentre l’uscita dell’album era stata anticipata dal brano – e relativo video - di Serie. Un brano che racconta una storia, autobiografica, che appartiene anche a tutta quella minoranza di persone che, non seguendo le serie tv, si sente a volte un po’ emarginata dalle chiacchiere “da bar”.
Ma tornando al racconto dello spettacolo, parliamo infine di suono, di strumenti musicali. Marta Pistocchi padroneggia molto bene il violino (si è Diplomata in violino all’Accademia Internazionale della Musica di Milano e al Conservatorio di Piacenza) ed è polistrumentista, rumorista di scena ed è anche molto brava a “suonare con i piedi” (quando qualcuno magari lo dice con accezione negativa, ricordategli che con i piedi invece, si può davvero suonare e se la vedrete all’opera, capirete di cosa stiamo parlando…). Le sonorità da cui attinge la sua produzione derivano dai generi musicali che l’hanno fortemente e particolarmente influenzata (balka, swing, tango, world music). Della regia dello spettacolo si è occupata Rita Pelusio mentre la drammaturgia è a cura di Domenico Ferrari (con la collaborazione di Marta Pistocchi e Alessandro Sicardi, co-protagonisti in toto della fase creativa e realizzativa).

Non vogliamo svelare molto di più sullo spettacolo perché – e quelli che guardano le serie tv lo sanno benissimo – lo spoiler è l’azione più antipatica che si possa fare. Vi lasciamo con la curiosità e la voglia di scoprirlo con i vostri occhi (e orecchie naturalmente). Sappiate solo che in molte serate ad ingresso gratuito, alla fine, care signore e signori, il duo Pistocchi-Sicardi nel ringraziare e salutare voi pubblico presente, tirerà giù il cappello. No, non è un modo per auto complimentarsi in stile francese, è un invito al contributo. Sì, perché lo spettacolo è a offerta “libera”. Libera come è l’arte di strada nella sua bellezza, che si offre ai passanti e chiede solamente un piccolo contributo per sopravvivere, “un obolo purché di carta” - come sottolinea con ironia anche Marta. E in questi tempi che hanno visto la realtà artistica parecchio bistrattata e messa in ginocchio, riteniamo che sia una chiamata alla quale non rimanere sordi e indifferenti, così come ha fatto il pubblico al Centro Culturale Rosetum di Milano che in fondo – e lo dicono anche i topi – è una città che ha da sempre e ancora “el coeur in man”. Quindi, non esitate ulteriormente. Topolino, Minnie, Ratatouille e Geronimo Stilton farebbero sicuramente la coda per vedere Toponomastica e secondo noi piacerà anche a voi. Scommettiamo... una fetta di formaggio?

 

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In dettaglio

  • Data: 2021-09-15
  • Luogo: Centro Culturale Rosetum - Milano
  • Artista: Marta Pistocchi e Alessandro Sicardi

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