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Creberg Teatro, Bergamo

Roberto Vecchioni

La scuola italiana prova a resistere allo smantellamento e il pubblico si aspetta dal Professore un pensiero a riguardo, che difatti non tarda ad arrivare. «Si deve provare vergogna di essere uomini nel mandare la polizia dentro le scuole» dice Roberto Vecchioni subito dopo l’apertura di Samarcanda, sciorinata ad inizio scaletta quasi come un compitino da fare per forza in un concerto che sarà per lo più intimo. Di parole a sostegno dei ragazzi che protestano ce ne saranno ancora dopo, e anche di canzoni dedicate, in primis Sogna ragazzo sogna anticipata da alcuni versi di Fortini e più in là una Comici spaventati guerrieri ripresa dall’ultimo non troppo convincente disco “Di rabbia e di stelle”, che farà da ossatura a tutto il concerto lasciando però ampio spazio anche ai brani di repertorio.

Vecchioni è in forma, e dopo la (bella) parentesi essenziale del tour con Paolino Dalla Porta e Patrizio Fariselli (sigillata dal live “Il Contastorie”, decisamente il migliore della sua carriera), torna a presentarsi dal vivo con la band al completo. Ma rispetto al passato qualcosa è cambiato, se non altro negli arrangiamenti, che evitano quasi sempre certo tastierame plastificato di un tempo e rivestono i brani con maggior gusto. Merito della direzione musicale di Lucio Fabbri (presente sul palco con violino, elettrica e tastiere) ma anche di alcuni turnisti di razza come Ilaria Biagini (fisarmonica, piano, flauto traverso, sax) e dell’elettrica di Michele Ascolese, che per Le lettere d’amore imbraccia l’acustica in un solitario con Vecchioni che sarà tra le punte di diamante della serata. E d’altra parte uno dei punti di forza del cantautore milanese oggi è proprio l’interpretazione, da vero chansonnier, capace di dare un peso alle parole anche quando esse sconfinano nella retorica o in qualche rima un po’ troppo facile. L’abilità affabulatoria fa poi il resto e si percepisce nettamente come il pubblico lo segua costantemente e in maniera attenta. Le rose blu è il solo brano dell’ultimo disco a poter reggere il confronto con gli altri e alla commozione del suo autore segue l’applauso altrettanto partecipato del pubblico. Pubblico che, dopo le belle versioni di Dentro gli occhi, Gli anni e Stranamore, si aspetta e ottiene la conclusione – tanto ovvia quanto pleonastica – dell’immancabile Luci a San Siro.

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In dettaglio

  • Data: 2008-10-23
  • Luogo: Creberg Teatro, Bergamo
  • Artista: Roberto Vecchioni

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