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Torino Folk Club

Michele Gazich


Il 2009 ha visto, con La nave dei folli, l’esordio discografico, in veste solista, di Michele Gazich, da molti anni violinista, arrangiatore e produttore di svariati artisti italiani e stranieri come Michelle Shocked, Massimo Bubola, Massimo Priviero, Mark Olson, Victoria Williams e molti altri. Un progetto atipico, contaminato dalla musica tradizionale italiana, folk, classica e in parte cantautorale, registrato senza chitarre e nessun tipo di percussioni.

I riscontri sia di critica che di pubblico, visto che La nave dei folli è stato ristampato, è andato oltre le previsioni e lo stesso risultato si è ottenuto nei concerti dal vivo.

La serata del Folk Club, mitico tempio della musica torinese, fondato dal compianto Franco Lucà, ha sancito per Michele un momento importante, non solo in quanto ultimo concerto dell’anno dedicato al suo album, ma perché, come in una sorta di festa tra amici, ha presentato anche alcuni brani che vedranno la luce nel prossimo imminente progetto.

In concerto Michele è accompagnato da Luciana Vaona, ottima cantante, dotata di una presenza scenica molto “teatrale”, di una timbrica calda ed al contempo suadente. Grazie a lei per una sera ci si ricorda che non è urlando che si dimostrano le proprie doti. Nulla da eccepire anche su Fabrizio Carletto al basso elettrico, che utilizza spesso con sonorità vicine al contrabbasso. Carletto ha l’arduo, anche se oscuro compito, di fungere da base ritmica, vista anche dal vivo la mancanza di batteria o percussioni. In concerto, rispetto al disco, troviamo al pianoforte al posto di Beppe Donadio Marco Lamberti che si dimostra in molti brani anche valido chitarrista acustico. Il cuore del concerto era giustamente incentrato su La nave dei folli, ma non sono mancate alcune cover, L’arca di Noé di Endrigo, To Live is to Fly di Townes Van Zandt o il classico The ballad of Jack and Rose proposto tra gli altri in passato anche da Bob Dylan e alcune nuove canzoni che dimostrano che il prossimo CD sarà più contaminato con il rock. Gazich come musicista e arrangiatore non ha certo bisogno di conferme, ma fa piacere constatare anche le sue indubbie doti di autore. Ancora un poco invece dovrà lavorare sulla sua capacità di essere, se non frontman, perlomeno più a suo agio nella parte di band leader perché appare senza dubbio più sciolto e rilassato sul palco quando è lui ad accompagnare altri artisti. Un peccato senza dubbio veniale.


Un grazie per le foto e per la gradita compagnia durante la serata all’amico Marcello Matranga del Buscadero.

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In dettaglio

  • Data: 2009-12-11
  • Luogo: Torino Folk Club
  • Artista: Michele Gazich

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