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Teatro San Rocco, Seregno (MB)

Niccolò Fabi

 

Seregno a metà strada tra l’Arena di Verona e l’EuropAuditorium di Bologna? Dal punto di vista geografico le cose non stanno esattamente così, ma se pensiamo alle esibizioni live di Niccolò Fabi i conti tornano. L’ultimo concerto – e l’unico del 2022 - del cantautore, infatti, si è tenuto nell’anfiteatro scaligero lo scorso 2 ottobre, per celebrare i suoi 25 anni di carriera, mentre la prossima occasione per ascoltarlo dal vivo sarà nella venue emiliana il 17 aprile, prima data del tour che toccherà i principali teatri di tutta Italia.
Gli abitanti della città brianzola, tuttavia, hanno avuto uno speciale privilegio: il 10 gennaio Fabi ha fatto tappa al Teatro San Rocco per presentare il suo ultimo album Meno per meno nell’ambito della rassegna ‘Il Circolo delle 12 Lune’. L’evento, promosso dal locale assessorato alla Cultura, ha ospitato nei precedenti appuntamenti artisti del calibro di Federico Zampaglione, Roberto Vecchioni, Elisabetta Sgarbi e gli Extraliscio.

 

Dialogando con il critico Michele Monina, il songwriter romano ha ripercorso i momenti più salienti della propria vita ed attività artistica: dalla sua laurea in Filologia romanza all’amicizia con personaggi come Daniele Silvestri e Riccardo Sinigallia, all’esordio sanremese nel 1997 (dove porta il brano Capelli), per arrivare al concerto di Verona e alla “sofferta” decisione di esibirsi con un’orchestra (alla fine opterà per mezzo concerto in acustico puro chitarra e voce e l’altra metà con l’orchestra). E poi il nuovo disco, uscito lo scorso dicembre, che racchiude quattro brani inediti e sei rivisitazioni di pezzi già noti. “La sottrazione è un’operazione che mi sta molto simpatica” ha commentato ironicamente Fabi a proposito del titolo dell’album “ed è per me una compagna di viaggio: dopo una certa età ‘sottrarre’ è importante per affrontare le sfide che l’esistenza ci mette davanti. È importante selezionare per ricordare chi si è veramente, piuttosto che accumulare”.

Ripensando alla propria carriera, Niccolò ha affermato di aver voluto mantenere una propria coerenza negli anni rinunciando alla sovraesposizione mediatica. Questa sua ‘filosofia’ lo ha condotto, ad esempio, a ponderare lungamente l’impostazione del recente live all’Arena: volendo evitare una eccessiva autocelebrazione era pronto ad esibirsi da solo, ma poi ha preferito avvalersi dell’accompagnamento dell’orchestra, quasi a voler rendere omaggio al proprio background, dato che nel ramo paterno della sua famiglia sono presenti diversi musicisti classici. Alcuni brani, però, sono stati da lui proposti in versione ‘spoglia’, con arrangiamenti sobri ed essenziali, per esprimerne appieno l’intensità emotiva.

Monina ha poi rievocato i primi passi di Fabi nell’ambiente discografico con brani come Dica e Capelli, sostanzialmente più ‘leggeri’ sia rispetto alle altre tracce del suo primo album Il giardiniere che al resto del suo repertorio. Il cantautore ha ammesso di non riconoscersi nella canzone che lo portò al successo (Dica), perché si trattò di una scelta ‘a tavolino’ in direzione del mercato, mentre Capelli, per quanto ironica, esprimeva un sottile e sincero disagio esistenziale e contribuì, insieme alla partecipazione a Sanremo, a creare il suo “personaggio”. Ma anche a renderlo, suo malgrado, un teen idol. Quello che però ha permesso a Niccolò di compiere un percorso artistico autentico e coerente è stata la sua capacità di farsi accompagnare dal suo pubblico degli esordi lungo le tappe evolutive della sua maturazione umana e professionale.

 

A proposito della propria scrittura cantautorale, il musicista ha precisato che i suoi brani non sono necessariamente autobiografici: “I miei testi non sono semplici ‘sfoghi’: scrivendo cerco di parlare di me, ma anche di esprimere idee condivisibili da altre persone. Una canzone nasce quando, nella mia esperienza, ravviso un aspetto simbolico, un ‘rito di passaggio’ che porta altrove”. Il concetto è stato ribadito anche da Monina: “Le canzoni scritte da altri hanno il potere di dirci qualcosa su noi stessi”.

A conclusione della chiacchierata con il critico, il cantautore ha regalato al pubblico una manciata di canzoni: Milioni di giorni, Una somma di piccole cose, È non è, Costruire e Lasciarsi un giorno a Roma. A seguire, il sindaco di Seregno, Alberto Rossi, gli ha consegnato la ‘Medaglia del Circolo delle 12 lune’, opera dell’artista Maurizio De Rosa. La calorosa accoglienza tributata dal pubblico brianzolo lascia presagire un grande successo per l’imminente tournée dell’artista romano. Del resto, in matematica, “meno per meno” fa “più”: si prospetta come tutto positivo, dunque, il prossimo futuro di Niccolò Fabi.

Foto di MauAnd

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In dettaglio

  • Data: 2023-01-10
  • Luogo: Teatro San Rocco, Seregno (MB)
  • Artista: Niccolò Fabi

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