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Zibba

La sua musica: questione di feeling

Erano quattro amici al bar (davanti al mare di Savona) che volevano cambiare il mondo. O almeno graffiarlo… E qualche segno, dopo quindici anni di storia musicale, Zibba sembra davvero averlo lasciato. Cantautore dalla scrittura personalissima, il suo prossimo album è previsto per aprile-maggio. Lo incontriamo prima del suo concerto di sabato 03 marzo, che apre la 2ª edizione della Rassegna Parabiago d’Autore.   

Stai portando in tour quindici anni di storia musicale, ma l’asse portante dei tuoi concerti è giustamente puntato su "Una Cura del freddo", straordinario album uscito nel 2010 che ti ha dato molte soddisfazioni. Ricordiamo ad esempio la tua presenza al Premio Tenco 2010, la vittoria a quasi tutti concorsi in cui ti sei iscritto e le numerose recensioni più che positive su decine e decine di testate cartacee e web.

'Una cura per il freddo' è stato un grande successo. Siamo stati accolti da critica e pubblico con grande entusiasmo ed ora che si avvicina l'uscita di un nuovo disco siamo più forti ma anche un po' spaventati. Ripetere il successo di questo disco non sarà facile. Ce la mettiamo tutta, e so di potermi fidare dei miei collaboratori che molto hanno fatto - e continuano a farlo giornalmente - perché tutto vada per il meglio. Staremo a vedere. In ogni caso tutte le esperienze lasciate da questo ultimo lavoro sono state molto importanti e ci hanno lasciato molto. Tanti incontri, tanti sorrisi, tanti buoni motivi per essere contenti della nostra strada.

 

Raccontaci l’esperienza con Federico Zampaglione, figura di riferimento del cantautorato romano con cui hai collaborato qualche mese fa e da cui ne è uscito un video e una rivisitazione del tuo brano Una parte di te.

La collaborazione con Federico è stata una delle esperienze più belle per questo disco. Lui è stato davvero molto gentile, volendo partecipare anche al videoclip. Si è dimostrato disponibile, chiacchierando dopo un nostro concerto mi ha dato un sacco di consigli molto utili e mi ha regalato un paio di frasi che dimentico difficilmente. Sono pochi i big che si mettono in gioco con noi indipendenti e questo va ricordato, perché ci fosse più collaborazione intergenerazionale credo avremmo una scena più viva. Non mi piace sapere che tanti colleghi illustri se ne stanno rinchiusi nelle loro case senza mai mettere il naso fuori per esplorare il nuovo, per dare una mano ai più giovani. Ma anche questo cambierà. Da parte mia cerco di ricordare sempre la fatica che ho fatto e provo a dare una mano a tutti quelli che me lo chiedono, imparando da gente come Federico, Bunna, Finardi, Dado Moroni e tutti quelli che hanno teso una mano al mio lavoro. Grazie...

 

Il video è molto diverso dai tuoi “soliti” clip, quasi un piano sequenza in un ambiente limitato. Certamente una tecnica lontana dalla strada, dai palchi, dal “movimento” e dalla fisicità che quasi sempre hai voluto rappresentare. Una tua precisa esigenza da conformare alla versione più morbida che avete dato al brano o hai lasciato campo libero a Giovanna Salvatori, talentuosa regista?

Ho dato modo a Giovanna e Sebastiano di fare come volevano. Hanno scelto loro la location e il mood. Io ho solo tirato in mezzo qualche amico da sedere sul divano. Eravamo perplessi all'inizio, ci era difficile comprendere dove volesse andare a parare il clip, ma col senno di poi posso dire che hanno scelto una soluzione vincente. Potersi fidare di professionisti è bello. Spesso non lo faccio, non delego. Non mi fido. Questa volta avrei sbagliato, ed ho imparato che ad ognuno spetta il proprio ruolo.

 

Sempre parlando di collaborazioni, oltre a ricordare quelle ormai consolidate con il mondo del reggae (con personaggi ad esempio come Bunna degli Africa Unite, che nella foto vediamo al centro tra te e Raphael), abbiamo visto che nel nuovo album di Eugenio Finardi c’è un brano, Passerà, che porta la tua firma….

Sto scrivendo da qualche tempo anche per altri. Cosa non facile, ma che mi eccita molto. Eugenio mi ha contattato per un testo. Voleva una cosa precisa, aveva le idee chiare ed è stato bello lavorare con lui. Un altro di quei personaggi più unici che rari, che decidono di fidarsi dei più giovani, di dare possibilità anche agli altri. Il brano è un po' lontano dal mio mondo, ma qualcuno ci sente comunque la mia mano. A volte è difficile spiegare quanto sia soddisfacente una cosa del genere. Collaborare con uno dei tuoi idoli, un personaggio che fino a pochi giorni prima vedevi irraggiungibile. Ti fa sentire bene, ti fa credere in modo di verso nel tuo lavoro. La collaborazione con Bunna invece oramai è solida, dividiamo il palco nel progetto Double Trouble insieme all'astro nascente della black music Raphael. Bunna è un buon amico, una persona speciale sul serio. Altra mosca bianca nel panorama nazionale. Che dire, sono fortunato ad avere queste persone attorno, mi insegnano tanto.

 

Quando si assiste ad un tuo concerto la sensazione più palpabile è quella di essere “accolti”. Si instaura sempre tra te e pubblico un rapporto molto stretto di condivisione - e non mi riferisco al fatto che chi assiste sappia o non sappia i testi delle tue canzoni – che se volessimo racchiudere in una parola chiameremmo “carisma”. Tu come lo vivi?

Beh, il complimento più bello che mi ha fatto un giornalista è "quando vengo ad un tuo concerto mi sembra di essere nel salotto di casa tua". A parte il fatto che io non ho un salotto, la cosa mi piace molto. Per me è un miracolo che qualcuno venga a sentire le mie canzoni, e quando vedo tanta gente cantare le mie parole mi stranisco e vado in un'altra dimensione. Mi sembra sempre una cosa gigante. Sono riconoscente verso tutti quelli che mi scrivono, mi seguono e mi guardano sorridendo da sotto il palco. La cosa più bella è sentirsi utili, e a volte mi sento dire che la mia musica ha aiutato una persona a stare meglio in un brutto periodo. Beh, questo è il motivo per cui faccio musica; per regalare un po' di gioia e di emozione agli altri e quando mi riesce mi sento appagato. Scambi, si tratta di questo. Regali qualcosa e hai qualcosa in cambio, è uno splendido baratto emotivo che non scambierei con nessun altro lavoro.

 

Anche se il tuo nuovo album non è finito, l’idea finale di quale suono avrà te la sarai già fatta. Ci puoi anticipare qualcosa? A Parabiago, il 03 marzo, riusciremo ad ascoltare qualche brano, magari solo con la tua voce e chitarra?

Sarà un disco ancora diverso, ancora volto a sperimentare altri suoni e atmosfere. Di nuovo un disco nato in giro, tra viaggi in treno, teatri e camere d'albergo. Registrato in un'antica fornace nelle Marche, nel comune di Maiolati Spontini. Ci saranno un po' di sorprese a livello musicale, ma non voglio anticipare molto. Esce tra poco, abbiate fede. A Parabiago forse un paio di brani li faremo, ma dobbiamo ancora decidere cosa e come. Anche se a dire il vero non vedo l'ora di fare i pezzi nuovi dal vivo. Dopo due anni di tour la scaletta comincia a pesarmi. C'è bisogno di novità...

 

Prossimo concerto:

 

Rassegna “Parabiago d’Autore”

sabato 03 marzo 2012

Via Brisa, 1 - Parabiago (MI)

Sala Biblioteca – ore 21.00

Ingresso gratuito

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