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Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Marco Rettani - Nico Donvito

Canzoni nel cassetto

Si fa presto a giudicare - e a volte a criticare - una canzone, basandosi solamente sul tipo di emozioni che riesce a trasmettere durante l’ascolto, tralasciando tutto ciò che non si vede e non si conosce e riconducendo tutto ad un "mi piace-non mi piace".
Ci si scorda sovente che le canzoni sono davvero come dei figli per i loro autori, come anche loro affermano con orgoglio nel corso delle interviste. Sono frutto di un sentire personale e di un lavoro certosino di limatura, di ricerca del termine giusto per esprimere una certa sensazione, un’emozione e, gusti a parte, meritano sempre un doveroso rispetto, pensando appunto al “lavoro” che c’è dietro quei tre, quattro minuti. E non pensiamo che le melodie o i testi arrivino come investitura dal cielo e che in cinque minuti la canzone sia fatta. Certo, può capitare, una volta nella vita, forse due, ma non certo a tutti.

Il resto, come in amore, è “costruire” come dice Niccolò. Regola (non scritta) vuole che proprio come accade per ogni nuova creatura vivente, le canzoni attraversano una gestazione e possono esserci difficoltà, imprevisti e magari lunghe attese prima di vedere la luce, tempi trascorsi in polverosi e bui cassetti, siano fisici o metaforici, dove rischiano di restare nascoste per mesi, anni, in balia dell’oblio. Ma la musica ha in se qualcosa di davvero magico, inspiegabile e, quando meno te lo aspetti, può arrivarti un’ispirazione e quella melodia che avevi in testa genera parole, quella frase che ti frullava e che ripetevi random trova l’apertura melodica che cercavi. Ed ecco che certe canzoni all’improvviso iniziano a vivere, assumono un preciso abito e iniziano a viaggiare, ci raggiungono e portano con sé - volontariamente o involontariamente - informazioni, messaggi, a volte leggerezza a volte spunti di riflessione, senza dimenticare quante volte hanno dato un appiglio e una buona dose di consolazione in alcune circostanze della nostra vita.
L’ho presa un po’ larga, è vero, ma prima di affrontare un libro come questo era giusto ricordare i “fondamentali”, come si dice in gergo, ricordare che se è sempre una scintilla quella che dà origine al tutto, non sempre diventa fuoco, a volte può rimanere fiammella.

 

Venendo quindi a ‘Canzoni nel cassetto’, raccontare le storie inedite, curiose e affascinanti, che si celano dietro a una manciata di brani tra i più noti e conosciuti, è una interessante operazione narrativa. Ma è anche un lavoro di riscoperta e può essere soprattutto un buon punto di partenza utile a rimettere in sesto una cultura educativa musicale che rischia di perdersi sempre di più nella moderna fruizione attuale e che laddove si avvale di nozioni troppo didascaliche utili solo per un comunicato stampa, necessita di tornare a contemplare l’approfondimento. In fondo, non è solo il documento di riconoscimento che decreta il carattere di un brano, ma la sua storia. Marco Rettani – produttore discografico scrittore, autore e compositore - ha pensato di aprire vari cassetti della sua memoria, andando a ripercorrere ciò che ha caratterizzato la vita di trenta canzoni molto conosciute, affidando i ricordi, gli aneddoti e le esperienze vissute, alla penna di Nico Donvito - giornalista molto attivo in ambito musicale - per trasformarle in un quadro completo che ci mostra il destino di ciascuna di loro. Il volume, che ha di più di 200 pagine ed è pubblicato dalla casa editrice Vololibero, è impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, che prima di tutto risponde a una fondamentale domanda: “Cos’è una canzone?”. Come dire, più le domande sono semplici e dirette e più la risposta non è mai così scontata…

L’idea di voler scrivere questo libro matura nel corso di un incontro conviviale, avvenuto tra i co-autori durante una sera di inverno. In quella circostanza Marco Rettani racconta al collega e amico Nico Donvito alcuni particolari relativi a Un po’ come la vita, brano da lui scritto nel 2013, giunto sul palco del Festival di Sanremo solo sei anni dopo e affidato all’interpretazione di Patty Pravo e Briga. “La musica è tra i doni più misteriosi di cui sono dotati gli esseri umani” affermava il padre dell’evoluzione Charles Darwin, ed è un canale unico e potente che permette di andare a scavare nel nostro “Io” profondo per cercare di dare un senso a tante domande che riguardano il senso della vita. Da questo assunto e soprattutto grazie alla spinta propulsiva di questa esigenza interiore, nasce anche questa canzone che viene parcheggiata in un cassetto anche se solamente per qualche tempo, in attesa di trovare il momento giusto per uscire e camminare nel mondo. E il caso, con la sua straordinaria capacità imprevedibile, ci mette sempre lo zampino. Marco Rettani e Nicoletta Strambelli - in arte Patty Pravo - si incontrano per la prima volta, in occasione dell’inaugurazione di una mostra d’arte di Mario Schifano (autentico Maestro e tra i maggiori esponenti della corrente artistica pop art del secondo dopoguerra). Passioni comuni e un comune sentire, favoriscono la nascita di una bella amicizia tra i due e spingono Rettani alla decisione di proporre a Patty Pravo di prestare la sua voce, per provare a incidere quel brano senza fine alcuno se non quello di voler dare lo spessore di un corpo a quel testo. La “ragazza del Piper” accetta di buon grado la proposta, liberamente e senza vincolo, onorando il valore dell’amicizia. E così, finalmente, la canzone può uscire dall’ombra per mostrarsi in tutta la sua bellezza, indossando un elegante vestito vocale, anche se il suo destino apparentemente sembra ancora quello di tornare all’interno del cassetto, dove rimane almeno fino al 2016. Come e cosa è accaduto poi, non ve lo riveliamo naturalmente, ma vi invitiamo a scoprire questa e le altre storie, leggendo il libro. Questa breve anticipazione, altro non vuol essere che la prima porta di accesso o meglio, come anche la definisce l’autore una delle trenta “sliding doors” che delineano il filone narrativo su cui si basa la stesura del libro.

 

Ed ecco allora che il racconto si snoda sul ricordo di come sono nate Io vagabondo, Perdere l’amore, Anna Verrà, Quella carezza della sera o Signor Tenente di Giorgio Faletti…un viaggio ricco di particolari che ci porta a scoprire coincidenze e accadimenti. Piccole scintille d’accensione che hanno permesso di far divampare autentici fuochi musicali, incantesimi poetici e unioni alchemiche. Vicende che hanno consentito nel tempo, la scrittura di alcune tra le più interessanti pagine della storia della musica italiana e anche di cambiare un tratto della vita artistica di autori ed interpreti. ‘Canzoni nel cassetto’ merita del tempo per essere letto accuratamente, ad ogni storia va riservata la giusta attenzione. Detto ciò, non possiamo che concludere in bellezza con le parole dell’autore, dove ci ricorda che “Alla fine ciò che restano sono le canzoni e l’importanza che assumono per l’esistenza di ognuno di noi. Perché la musica sa come illuminarci il cuore”. Già, un concetto semplice racchiuso anche nel sottotitolo del libro: ‘Difficoltà, imprevisti e fortunati incontri. Un po’ come la vita...’. E come non essere d'accordo?

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In dettaglio

  • Artista: Marco Rettani - Nico Donvito
  • Editore: VoloLibero Edizioni
  • Pagine: 220
  • Anno: 2022
  • Prezzo: 20.00 €