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Cristiano Tibaldeschi – Luigi Bairo

Way to beat. La ribellione suburbana del mercoledì mattina

Periferia di Torino. L’accecante sole di luglio riluce sulla vecchia PX 150 di un ex-ragazzo come tanti, impegnato a revisionare i conti con la sua personale ribellione. Fallita, rimandata, scesa a compromessi con la vita di tutti i giorni e con la routine lavorativa; oppure piegata e inamidata come una Fred Perry che non si vuole sciupare, in fondo al cassetto di un passato nemmeno troppo lontano, ma inaccessibile.

Il narratore è un music lover, un batterista, soprattutto un mod della prima ora (italiana, ossia gli anni Ottanta). Il suo presente è scandito di canzoni, direttamente da quei magici Sixties che ancora oggi non danno tregua: Love, Syd Barrett, Beach Boys, Beatles; inframmezzate a qualche artista degli Eighties “buoni”, come Joe Jackson, gli Husker Du, gli XTC.

Il passato lo tormenta, col ricordo dei tempi trascorsi e della vecchia band beat Harp1, fondata coi due amici di sempre, Alex e Pablo. Il dualismo di chi da una parte pensa che tutto ciò che è andato sia inutile, e dall’altro lato non riesce a separarsene; aspetto che emerge anche nella narrazione, infarcita di citazioni di film e serie televisive d’antan. Sarà la strada ad indicare al protagonista la cosa giusta da fare, per poi sparire con la sua Vespa verso lo skyline della Mole, più simile a un malinconico Lucky Luke che al Jimmy senza più speranze di “Quadrophenia”.

Questa, in sintesi, la trama di Way to beat, racconto lungo di Cristiano Tibaldeschi e Luigi Bairo, qui anche illustratore. Una scrittura livida, disincantata, ma anche viva, appassionata, con la doppia anima che è la stessa che permea la città di Torino: grigia, squadrata eppure pulsante, frenetica nel suo non arrendersi al piattume culturale e sociale di quella grande provincia chiamata Italia. Questo libretto  racconta dall’interno, con ironico realismo e nessuna concessione all’epica o al caratterismo, anche la quotidianità delle sottoculture (nel qual caso, quella mod) in Italia, al di là delle serate nei locali “per soli adepti”, dei raduni annuali e dei siti specializzati. L’amara realtà di sentirsi, spesso, in quattro gatti a cercare di portare avanti un’idea, una cultura, un genere musicale, anche solo un modo di vedere le cose, nell’incomprensione o nel disinteresse di chi non capisce o non vuole capire. Il trovarsi a chiedersi il perchè di tante cose, magari con nelle orecchie Child is father to the man di Brian Wilson mentre il resto del mondo ascolta Jason DeRulo. Senza che questo voglia dire gettare la spugna.

Vale la pena leggere questo Way to beat, e passi lo stile qui e là discontinuo: è un’opera sincera, coinvolgente, e tanto basta. Infine, è fruibile gratuitamente, dal momento che l’autore la concede in free download a questo link http://www.webalice.it/luigibairo/way%20to%20beat.pdf . E se avete fatto trenta, l’ideale sarebbe leggere l’ebook dopo aver ascoltato le canzoni degli Harp1, interessante formazione di ascendenza byrdsiana, di cui Tibaldeschi e Bairo hanno fatto parte negli anni Ottanta e che ha ispirato le loro pagine.

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In dettaglio

  • Artista: Cristiano Tibaldeschi – Luigi Bairo
  • Editore: Autoprodotto
  • Pagine: 58
  • Anno: 2012
  • ISBN:

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