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La canzone italiana di qualità che convive con la world music: il Premio Andrea Parodi dimostra che si può.....

Elsa Martin vince la 5ª edizione del Premio dedicato ad Andrea Parodi

Suoni, lingue, volti e voglia di condivisione

Dal 22 al 24 novembre la città di Cagliari è stata il centro della world music italiana. Parliamo dei tre giorni in cui si è tenuta la nuova edizione del Premio Andrea Parodi, una grande manifestazione che culmina con la finale del concorso musicale che ha visto trionfare un’artista friulana. Il suo nome è Elsa Martin, giovane cantautrice che dopo i classici (e doverosi) anni di gavetta spesi a suonare e a proporsi (non solo) nel territorio natale, il Friuli appunto, ha ben di che essere soddisfatta per questo 2012.

Infatti, dopo l’uscita del suo primo album dal titolo “vERsO” (tra l’altro giunto nella cinquina finale del Premio Tenco), sul finire d’anno è arrivata anche la vittoria al ‘Premio Andrea Parodi’, indimenticato artista sardo, che suggella un periodo davvero fecondo per l’artista friulana.

Il Festival è relativamente giovane (siamo alla 5ª edizione), ma ha già lanciato segnali ben chiari, quelli cioè di diventare uno dei punti di riferimento per la musica di qualità italiana che s’interfaccia con la world music. Una strada impegnativa, certo, ma in fondo questo Premio non fa altro che proseguire la strada tracciata dall’artista da cui prende il nome, quell’Andrea Parodi che per anni ha saputo coniugare – con i primi gruppi giovanili, poi con Tazenda ma dal 1997 anche con le sue innumerevoli collaborazioni singole - rispetto delle tradizioni e aperture verso nuove sonorità. Punto di svolta in questo senso ricordiamo il suo album Abacada che pur non ottenendo i successi dei dischi precedenti, conteneva già tutti i germi della contaminazione e del suo personale approccio alla musica che si è sviluppato negli anni successivi.

Ma tornando alla “cronaca” di questa nuova edizione del Premio, Elsa Martin ha saputo convincere la (prestigiosa) giuria con un brano cantato in dialetto friulano, intenso e suggestivo dal titolo Dentrifûr, non nuovissimo a onor del vero, ma perfetto per questa manifestazione che come dicevamo cerca di dare spazio a chi sa coniugare una buona scrittura musicale, una voce piacevole, un testo non banale e un pizzico di sound che pesca nella tradizione ma con slanci che guardano decisamente verso il nuovo. Tutte cose che sono racchiuse appieno nel “curriculum” artistico di Elsa Martin, che insieme al suo chitarrista (nonché arrangiatore) Marco Bianchi riesce a mescolare bene per poi confezionare una proposta convincente.

 

Oltre ad Elsa, di buon livello anche gli altri artisti che sono giunti in finale (alcuni hanno presentato dei brani cantati in giapponese, inglese, veneto, sardo, camerunense, romanesco, ecc.), tra cui vale la pena segnalare Erica Boschiero (nella foto a destra) e Simona Colonna (foto a quisotto a sinistra), che non a caso hanno vinto Miglior Testo la prima e Miglior Arrangiamento e Miglior Interprestazione la seconda, mentre Elsa Martin ha portato a casa anche l’importante Premio della Critica e la targa Miglior Musica.

Dicevamo della crescita esponenziale che ha avuto questo Premio in pochissimi anni e molto del successo è dovuto certamente al carisma straordinario che Andrea Parodi ha lasciato agli amici, collaboratori, musicisti, ma l’accresciuta visibilità è da ascrivere anche e soprattutto al grande lavoro che la Fondazione Andrea Parodi sta portando avanti con serietà e competenza.

Punta dell’iceberg della Fondazione sono il figlio Luca Parodi e Valentina Casalena (seconda compagna di vita di Andrea Parodi, qui sul palco al centro mentre consegna il Premio ad Elsa Martin), che insieme hanno saputo attorniarsi delle persone giuste, costruendo un percorso di valorizzazione della figura del grande artista scomparso a cinquantun anni il 17 ottobre 2006 a Cagliari.

Tra queste “persone giuste messe al posto giusto” segnaliamo innanzitutto Elena Ledda (qui sotto la cover del bellissimo album che sancì un momento magico della collaborazione con Andrea Parodi e che li portò a vincere la targa Tenco), straordinaria artista sarda che ha preso in mano la direzione artistica del festival e ha saputo coinvolgere ospiti di assoluto rilievo e più ancora una giuria di addetti ai lavori che in terra sarda riescono a godere di una terra meravigliosa e a condividere con i partecipanti non solo le tre ore di spettacolo finale, ma anche i pomeriggi, le mattine, tutti i momenti in cui il premio di dipana nei vari appuntamenti che costellano i tre giorni in cui si svolge il premio. Molti i nomi coinvolti e vale la pena segnalarli tutti perché davvero rappresentano un fiore all’occhiello di questo giovane premio: Sandro Petrone (Tg 2), Giorgio Galleano (Tg 3), Romano Cannas (direttore Rai Sardegna), Giacomo Serreli (Videolina), Piersandro Pillonca (Sardegna Uno), Walter Porcedda (La Nuova Sardegna), Carlo Argiolas (Unione Sarda), Giuseppe Vota (Radio 1), Valerio Corzani (Radio 3), Felice Liperi (Radio 3), Claudio Agostoni (Popolare Network), Luigi Mameli (Radiolina), Paola Pilia (Radio Press), Simone Cavagnino (Unica Radio), Marco Mangiarotti (QN/Il Giorno), Franz Coriasco (Circuito Marconi, Famiglia Cristiana), Jacopo Tomatis (Il Giornale della Musica), Ciro De Rosa (BloogFolk), Carlo Infante (Urban Experience/Tiscali), Cristiano Sanna (Tiscali), Donatella Percivale (Sardinia Post), Roberto Sacchi (Folkest, Folkbullettin), Gaetano d'Aponte (Premio Bianca d'Aponte), Maria Grazia Maxia (Federazione degli Autori).

Le serate sono state presentate da Marco Massarini, mentre il lavoro di ufficio stampa è stato affidato ad Enrico Deregibus.

Insomma, un bell’ambiente (e non solo in senso lato…) dove gli artisti giunti in finale si sono sentiti a proprio agio e unanimemente ne riconoscono l’atmosfera di sincera condivisione che hanno vissuto nei giorni a Cagliari e che non sono per nulla scontati nella miriade di premi e concorsi sparsi per l’Italia. Merito di uno spirito libero come quello di Andrea Parodi, che più passano gli anni e più la stima e l'affetto per questo talento vocale - e non solo - assumono i connotati di un'icona della nostra musica che è partito dalla Sardegna ma che ha saputo conquistare i cuori di ogni persona che lo ha conosciuto e lo ha sentito cantare. E anche per le nuove generazioni, Parodi riassume le caratteristiche che ogni artista dovrebbe inseguire. Non certo raggiungere per forza, ma piuttosto portarne nel cuore la tensione verso qualcosa di più profondo e che non sia solo la ricerca del successo ad ogni costo. Si può rimanere fedeli a se stessi, caparbiamente cercare una propria via e magari incrociarlo, ma la gratificazione del proprio sentire, del capire che si è fatto qualcosa di buono per se stessi arriva prima di ogni cosa.

Per altre informazioni e per conoscere meglio il lavoro della Fondazione Andrea Parodi (che va ben oltre l’organizzazione di questo Premio), vi consigliamo una visita al nuovo sito web ( http://www.fondazioneandreaparodi.it ) e al profilo facebook ( https://www.facebook.com/pages/Andrea-Parodi/20233436195 )

 

 


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