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Fiumanò Domenico Violi

9 minuti 9

8 sono i minuti necessari ai raggi del Sole per raggiungerci. Significa che se la nostra stella decidesse di esplodere ora, proprio mentre tu, gentile lettore, stai leggendo queste parole, per 8 minuti non ce ne accorgeremmo, continueremmo a fare le solite cose, io a scrivere, tu a leggere.

11 sono gli anni che separano il nuovo lavoro di Fiumanò Domenico Violi, artista calabrese che da anni attraversa l’Europa, dal precedente Il biciclettista. Praticamente una vita fa. Pensate che all’epoca le classifiche si facevano ancora con i dati di vendita dei dischi. Cioè, non bastava che qualche ragazzotto ti ascoltasse su Spotify, doveva proprio comprarli i dischi. Incredibile, eh? D’altra parte l’impressione è che per Domenico Fiumanò Violi il tempo, come nella foresta di Kafka sulla spiaggia’, abbia poca importanza, nessuna direi. Compositore colto fin dagli anni Ottanta, è solo a inizio anni 2000, quando i cinquant’anni battono i rintocchi, che si scopre cantautore, pubblicando un paio di album, prima di questo 9 minuti 9.

 

15 sono le canzoni (14 + 1, via) che Domenico Fiumanò Violi ha dispensato in questo album che appare da subito come la propria summa artistica. C’è il jazz, la canzone d’autore, le radici, il dialetto, l’impegno (o meglio lo sdegno) civile. C’è voglia di raccontare storie sepolte dal tempo, di parlare della pena di vita e soprattutto della pena di morte (che è un po’, nelle sue diverse declinazioni, il sotteso filo conduttore del lavoro).

9 sono infatti i minuti che intercorrono tra un’iniezione letale e la morte del giustiziato.

46 sono le mani che si sono avvicendate attorno a questo lavoro quanto mai corale, a vestire questi pezzi di passione e perizia, nerbo ed eleganza. Alcune di questi mani appartengono a musicisti del calibro di Elio Rivagli (per anni a fianco di Fossati), di Giorgio Cocilovo (si, ok, Jannacci e mille altri, ma permettetemi di ricordare il magistrale lavoro sull’album di debutto di Luca Ghielmetti), Pietro Tonolo (un’eccellenza della nostra scena jazz), senza nulla togliere agli altri bravissimi strumentisti, fra cui va per forza di cose menzionato Franco Testa, produttore artistico e arrangiatore. Aggiungete anche la partecipazione in voce di Moni Ovadia e Alessandro Haber (qui nella foto) e avrete capito da che parti siamo.

4 (almeno) gli ascolti che sono necessari per entrare a pieno nel disco. Non perché sia particolarmente ostico, ma perché se un disco non vale almeno 4 ascolti non ne vale neanche uno.

17 sono le straordinarie illustrazioni di Lorenzo Fantetti (già artista visivo per Post-CSI e Dunk), che puntellano il corposo libretto e che, pur accompagnando a doppio filo i pezzi, rappresentano tuttavia una vera e propria opera d’arte a sé stante, tanto è il misterioso fascino che emanano le sue figure.

180 sono i grammi di ognuno dei due dischi che costituiscono la magnifica edizione in vinile, in cartonato pesante. Se ciò non bastasse a battere la concorrenza del CD, sappiate che all’interno troverete un inserto apribile, che una volta spiegato, diventa un poster 100 x 70 cm, con i testi e le superbe illustrazioni di cui sopra, in HD. Una cura artigianale dell’oggetto musicale che non può fare a meno di commuoverci, di questi tempi. E viene da chiedersi: se lo può consentire un’artista di nicchia come Fiumanò Domenico Violi, perché cantanti con ben altri numeri e major alle spalle ci propinano molto (ma molto) meno?

8  sono i minuti che avete impiegato, più o meno, per leggere questa recensione.
Il sole è ancora lì.
Per ora.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Franco Testa
  • Anno: 2019
  • Durata: 59:03
  • Etichetta: Dogimi Edizioni/Egea

Elenco delle tracce

01. Tra le pieghe del tempo
02. Nu cantu anticu
03. Trentottesimo parallelo
04. Briganti
05. Bruno e la giberna
06. Con i piedi nudi che mi porto in tasca
07. Non in mio nome
08. 9 minuti 9
09. L’ultimo valzer
10. La finestra a vapore
11. Sotto una pioggia leggera
12. Zuccaredda
13. Ad ogni alba
14. I sta finestra mpannata
15. 9 minutes 9

Brani migliori

  1. Tra le pieghe del tempo
  2. Nu cantu anticu
  3. La finestra a vapore

Musicisti

Fiumanò Domenico Violi (voce), Franco Testa (contrabbasso e basso elettrico), Paolo Birro (pianoforte e tastiere), Elio Rivagli (batteria), Stefano Pisetta (batteria e percussioni), Giorgio Cocilovo (chitarre), Marco Brioschi (tromba), Pietro Tonolo (sax soprano), Fausto Beccalossi (fisarmonica cromatica), Daniela Savoldi (violoncello), Betti Vittori, Sara Picone e Marco Bortoli (cori), Alessandro Haber e Moni Ovadia (voci recitanti)