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Giovanni Lindo Ferretti

A cuor contento

Era da qualche anno che Giovanni Lindo Ferretti aveva smesso di far parlare di sé come artista musicale, non così la cronaca che invece si è rivolta lo stesso alla sua figura, ma per motivi inerenti il suo cammino spirituale. Un percorso che l’ha portato a visitare sentieri dapprima osservati con animo giovane ed adolescente, poi abbandonati da ribelle alternativo ed infine ripercorsi negli ultimi anni fino a farlo sfociare in una vera e propria conversione al cattolicismo, fermo sostenitore di Benedetto XVI e della via della fede come percorso terreno di ogni essere vivente.

Ma lo ritroviamo di nuovo, prima sul palco e poi su CD (inizialmente solo come allegato ad XL di Repubblica, successivamente in distribuzione nazionale per NoMusic) con A Cuor contento, un lavoro forse debole dal punto di vista espressivo e per certi versi sconvolgente per l’effetto prodotto sui fan di un tempo. Le canzoni sono le stesse, ma suonano come prodotte da strumenti diversi; persino la voce sembra essere avvolta da un qualche alone di flemmatico mistero che parrebbe disconoscere il punk degli anni ottanta.

Un concerto, prima di essere inciso su supporto musicale, portato in giro con alcuni vecchi amici di un tempo: Luca Alfonso Rossi ed Ezio Bonicelli degli Üstmamò. Un album dal vivo per «psicoterapia selvaggia», così lo definisce Ferretti: disco di grandi classici, da Depressione caspica a Radio Kabul passando per Annarella. Riascoltare questi brani è significativamente emozionante per chi ha seguito l’evoluzione di quella linea a cui un tempo l’artista dichiarava di rimanere fedele (CCCP – Fedeli alla Linea) per poi essere costretto ad adeguarsi nei passaggi di tempo verso quell’evoluzione geopolitica continentale che abbandonava le rosse primavere per più docili estati di compromesso (CSI); “l’evoluzione geopolitica” sembra essersi arrestata ma quella dell’animo di Ferretti ha proseguito indefessa passando per altre strade, in compagnia (PGR) o da solo, fino ai silenzi degli Appennini toscani dove, dopo continue riflessioni e ricerche interiori, lo stesso ha dichiarato di aver trovato la strada migliore. In molti dei brani riproposti sono scomparse delle parole, ad esempio Morire è stoppata a «non so dei vostri propositi» e su questo Ferretti aggiunge anche: «Nel momento dell’esplosione del consumismo cantareproduci consuma crepaaveva un valore strepitoso. Adesso che tutto s’è rovesciato, come potrei dirlo a dei disoccupati?».

Si aggiornano i pensieri in Radio Kabul, «non posso cantarla uguale. Ci sono due cambiamenti nel testo originale di cui mi assumo tutte le responsabilità sul palco. C’è l’aggiornamento di quello che è successo. Allora la strada “era aperta”, ora è “una strada interrotta”, ed è diventata una canzone sui millenni».  Altri brani sono rimasti intatti o addirittura più marcati come  M’importa ‘na sega: «La bellezza è cantarla a quasi 60 anni con qualcuno che mi considera il rinnegato per eccellenza e qualcuno che mi ha insignito del titolo di “intellettuale cattolico”. Ma a me della maggior parte delle cose che sono ritenute importanti nel mondo, m’importa una sega. Oggi cantare questo è contemplare la propria storia senza rinnegare niente perché non c’è niente da rinnegare, aggiungendo solo pensieri nuovi».

Forse non c’è nessun tradimento, forse la linea non esiste più ed è inutile restare fedeli, forse è proprio attraverso una vera riscoperta di se stessi che si sottolinea la propria coerenza senza nemmeno trovare il minimo disagio nel trovarsi a cantare pezzi scritti vent’anni prima, appunto una certa «psicoterapia per cercare di andare avanti quando ti senti ad un punto fermo».

Lo stesso titolo parrebbe significare una pacificazione interiore raggiunta, a prezzo forse troppo alto (qualcuno lo accusa di tradimento): Giovanni Lindo Ferretti probabilmente non è mai cambiato; semmai si è trasformato il mondo. E lui, coerente con se stesso, ha sempre anticipato l’evoluzione, o involuzione, assecondando il perfetto animo punk: peccato però che nel disco paia non echeggiare più.


 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Sergio Delle Cese
  • Anno: 2012
  • Durata: 50:24
  • Etichetta: NoMusic

Elenco delle tracce

01. Depressione caspica

02. Narko’$
03. Amandoti
04. Morire
05. Neukölln
06. Contatto
07. Annarella
08. Radio Kabul
09. Unità di produzione
10. Per me lo so
11. M’importa ’na sega


Brani migliori

  1. Annarella
  2. Unità di produzione

Musicisti

Giovanni Lindo Ferretti: voce -  Enzo Bonicelli: violino, chitarra elettrica -  Luca Alfonso Rossi:, basso, chitarra elettrica, batteria elettronica