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mariaFausta

Better, Like a Machine

In un futuro distopico gli esseri umani potrebbero smarrire la propria individualità e quella fragilità che li rende al tempo stesso effimeri ed unici, inseguendo un ideale di perfezione per essere simili a dei robot, privi di emozioni e per questo alieni dalla sofferenza. Questa ipotesi, inquietante e insolitamente suggestiva al tempo stesso, è al centro di Better, Like a Machine, title track del secondo album della cantautrice e violinista siciliana mariaFausta. Il disco, uscito qualche mese fa (marzo 2022), contiene undici tracce composte e completamente arrangiate da lei stessa. L’artista messinese si è dedicata a questo nuovo progetto già a partire dal 2018, ma la gestazione è stata lunga a causa della pandemia, anche se i singoli che lo hanno anticipato erano già usciti durante i vari lockdown. Il precedente “Million Faces” (2017) era un lavoro già maturo e compiuto, realizzato dopo molteplici esperienze legate anche all’ambito della musica classica e del jazz; rispetto all’album di esordio, questo full-length contiene invece atmosfere più rock, sperimentali, a tratti aggressive. Il sapiente uso dell’elettronica, fondendosi con gli strumenti acustici, crea un tappeto sonoro sul quale la vocalità della songwriter, ora suadente ora energica, snoda percorsi introspettivi non necessariamente autoreferenziali, ma con uno sguardo, sia pure obliquo e personale, verso l’alterità.

I brani dell’album si susseguono come un racconto in cui l’io lirico indaga il proprio vissuto da differenti angolazioni, restituendoci un punto di vista sul mondo che comprende tanto la consapevolezza delle fatiche del quotidiano quanto la necessità di trovare punti di riferimento che favoriscano la propria evoluzione personale. Le tematiche ricorrenti nei testi sono quelle della persistenza della memoria, del timore di esporsi, del predominio dell’inconscio nelle scelte individuali, mentre gli affetti e la capacità di sognare possono rappresentare l’ancora di salvezza a cui aggrapparsi per preservare la propria umanità ed autenticità. L’amore, ad esempio, può essere una sfida rischiosa, ma su di esso, e sul proprio partner, vale la pena scommettere (I’m Betting on You); ci si può poi lasciare andare ai ricordi dei propri trascorsi, anche se appaiono sbiaditi, coperti da una patina di polvere e di ruggine (The Colors of Rust) ma poi è necessario scuotersi dal torpore (Adrenaline Rush). Partendo dalla propria esperienza si può quindi rivolgere un pensiero affettuoso e beneaugurante ad una ragazza adolescente (Little Girl), coscienti del fatto che diventare adulti sia un processo a volte doloroso, ma è comunque possibile essere padroni del proprio destino (Desert Hive).

Quando mutano gli stati d’animo, anche le sonorità si adeguano, come avviene in Paint It All, in cui l’incalzare del violino sembra accompagnare la protagonista lungo un percorso, impegnativo ma necessario, verso un nuovo sé. Si sente il bisogno di dare un “colpo di spugna” al proprio passato e, così come con un pennello ed un barattolo di tempera candida si possono imbiancare le pareti della propria stanza, talvolta diviene opportuno cancellare, lasciar andare le certezze di un tempo e le relazioni non più funzionali che rallentano la nostra crescita. E poi, finalmente, alla fine di un’intesa giornata, si può spegnere la luce, interrompere le connessioni, chiudersi la porta alle spalle e lasciar entrare la notte, che porterà rinnovamento e ci condurrà verso una nuova mattinata ed un nuovo inizio (Turn Out the Light). Così, il viaggio interiore di mariaFausta si conclude, dal giorno alla notte, dalla luce al buio; tonalità cupe e dark si alternano a spazi sonori più ariosi, come a voler aprire, metaforicamente, le finestre di una stanza non illuminata per guardare alle luminose prospettive future e ad una rinnovata versione di se stessi. Lontano dalla fascinazione di essere simili a macchine, solo confidando nella propria energia vitale (e quelli più dinamici sono gli episodi migliori dell’album) sarà possibile ritrovare il senso dell’esistenza.

 

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In dettaglio

  • Anno: 2022
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01.  I´m Betting On You
02.  Adrenaline Rush
03. The Colors of Rust
04. Little Girl
05. Desert Hive
06. My New Car
07. I Want to Paint It All
08. Detach Me From This Path
09. Better, Like a Machine 
10. The Power of Money 
11. Turn Out the Light

Brani migliori

  1. Better Like a Machine
  2. Adrenaline Rush
  3. The Colors of Rust