Questo è il classico cd da godersi in sottofondo. Perchè ricorda quando le radio gracchiavano e i miscrosolchi raggiungevano i 78 giri. Ma anche perché la tradizione dell'orchestra leggera è quella di accompagnare l'ascoltatore a differenza della big band di stampo jazzistico che invece intende stupire e coinvolgere. L'operazione è condotta da Christian Schmitz che ha italianizzato il suo nome d'arte come si usava (forzatamente) durante il ventennio fascista. Un musicista che abbiamo già trovato protagonista nell'album delle Sorelle Marinetti, tre attori-cantanti en travesti che affrontano il repertorio degli anni '30 e '40 sulla scia del Trio Lescano. Anche qui l'epoca è la stessa, ma a parer nostro l'operazione è ancora più interessante perché si innesta in una tradizione che ha visto maestri del calibro di Pippo Barzizza, Ernesto Bonino, Gorni Kramer (qui una volta tanto indicato con nome e cognome al posto giusto ovvero Kramer Gorni). E l'orchestra radunata da Schmitz compie puntualmente il suo compito senza sbavature. E' vero che compaiono ogni tanto le Marinetti, ma stavolta la protagonista assoluta è la musica strumentale, un lounge nostrano ante litteram che fortunatamente non viene dimenticato. Così non possiamo non sottolineare le atmosfere di Serenata in ritmo, Ukulele Song, Quando verrà quel dì, Due battute a tempo di foxtrot e dell'omaggio a un grande personaggio dell'Italia musicale come Alberto Rabagliati. Forse da vivo l'orchestra può rendere ancora di più, ma possiamo fare i complimenti a questa operazione discografica.

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