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Tyrant

Blues, Booze & Nothin’ to Lose!

It's a Long Way to the Top (If You Wanna Rock 'n' Roll)… cantavano gli Ac/Dc, ed era il lontano 1976; all’epoca i Tyrant non esistevano ancora ma probabilmente i loro futuri componenti, seppur ancora in tenera età, iniziavano già ad inseguire i loro sogni di rock and roll.

Nel 1984, in piena NWOBHM (New Wave of British Heavy Metal), come molti altri ragazzi diedero corpo ai loro desideri, crearono una band, che da allora non ha più cambiato nome, e tentarono l’avventura: un paio di demo, rigorosamente su musicassetta, numerosi concerti, perché allora era più facile trovare luoghi in cui esibirsi. Poi, agli inizi degli anni ’90, lo scioglimento, perché “il lavoro...”, “lo studio...”, “non si vive di musica...”, “divergenze artistiche...”, ovvero tutto quanto può contribuire a spegnere la passione anche se in realtà le cose, nel tempo, avrebbero preso una piega differente…

Nel 2000 il chitarrista Joe Testori ed il bassista “Fico” Beccalori pronunciano il fatidico “perché no…”, rimettono in piedi la band, raggiunti dal batterista Sandro Rocchi e dal cantante ed armonicista Sam Marchetto, ed il sogno che pareva infranto quasi vent’anni prima riprende corpo. Si unisce al gruppo anche il chitarrista Steve Fasoli e la miscela di “classic metal” e “southern rock”, che era stata sin dalle origini il marchio di fabbrica dei Tyrant, riesplode nuovamente.
Una decina di anni di concerti, affiancando band più o meno famose italiane e straniere ma soprattutto la consapevolezza che il “terreno” è probabilmente pronto a recepire questi stimoli musicali: l’hard rock, in generale, gode di buona salute, e se è vero che le “location” non sono più così numerose ed “aperte” come ai tempi degli esordi, è altrettanto vero che il pubblico c’è, è appassionato e, paradossalmente, forse più numeroso. Anche i media, specie quelli “di settore”, con l’avvento della rete, si interessano a questo ritorno e la voce circola…

Al sogno della band milanese manca ancora un elemento, a lungo inseguito ma mai concretamente realizzato, e questo elemento diviene realtà con Blues, Booze & Nothin’ to Lose!, il primo album di inediti realizzato dal quintetto.

Anni di musica suonata ed ascoltata hanno certamente influenzato questo lavoro che, nonostante il chiarissimo background del gruppo, non suona però assolutamente in modo monolitico; certo, l’impronta metal e southern si percepisce chiaramente, ma c’è spazio per incursioni prog, blues, anche reggae in certi momenti, segno che questo lavoro non è, né vuole essere, un tributo a sé stessi.

Non c’è la storia dei Tyrant, dentro quest’album, o per lo meno non solo quella: c’è una band che suona oggi, e soprattutto dall’oggi trae linfa e stimoli per proporsi, dopodichè, ovviamente, le radici sono lì a raccontare che nulla si inventa dal nulla e che quasi trent’anni di musica lasciano il segno.

Si, la strada verso la vetta, “se vuoi il rock and roll”, soprattutto in Italia è davvero dura, ma la passione, la costanza ed anche la testardaggine a volte fanno veri e propri miracoli e questo album è, davvero, un piccolo miracolo, attraverso il quale i cinque musicisti milanesi chiedono quello spazio e quella meritata notorietà che, dopo così tanto tempo, la sorte, forse, dovrebbe tributare loro…

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Tyrant

     

  • Anno: 2013
  • Durata: 53:45
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Painless

02. Are you talkin’ (to me)

03. Love is my first song

04. Storm again

05. Nocturnal

06. Like a Motorhead (pt. 1-2-3-)

07. Wild

08. Midnight dream

09. You said you love me

10. Painless (reprise)


Brani migliori

  1. Storm again
  2. Like a Motorhead (pt. 1-2-3-)
  3. Midnight dream

Musicisti

Sam Marchetto: lead vocals, mouth harp  -  Joe Testori: lead and rhythm guitar  -  Steve Fasoli: lead and rhythm guitar, vocals  - “Fico” Beccalori: bass guitar, distortion  -  Sandro Rocchi: drums and beers