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Paolo Jannacci

Canterò

Non chiamiamolo figlio d’arte! Paolo Jannacci con questo suo ‘esordio’ cantautorale ha pienamente dimostrato di essere molto di più di una semplice categoria. Un percorso quello racchiuso nelle dieci tracce di Canterò che, oltre a consolidare una carriera solista nel mondo del jazz, per la prima volta lo pone in primo piano anche all’interno della scena dell’attuale canzone d’autore.
E per inquadrare meglio la genesi di questa nuova “avventura”, questo il suo racconto: “Eccoci qua. 5 anni di lavoro per 10 pezzi. Fanno 2 pezzi all'anno... Troppo poco. Ma questo è il mio primo disco da cantante solista ed oltre a volervi bene e cercare quindi di realizzare un disco come potrebbe farlo il top producer mondiale, ho ascoltato tutti gli amici che mi vogliono bene e che hanno idee diametralmente opposte, diverse... così... ti perdi... e non finisci mai. Ho provato a mettere in sintonia tre generazioni diverse, quella di mio padre, la mia (dei Silvestri, Gazzè…) e quella di oggi dei ragazzi legati all’indie pop guardo del tutto calato nel mondo di oggi”.

Diciamo subito che essendo abituati a vedere Paolo Jannacci dietro un pianoforte, vederlo (e sentirlo) calato nelle vesti di cantante stranisce un pochino. Bisogna però ricordare che nell’ultimo periodo Paolo ha lavorato parecchio, rispetto al passato, sulla sua voce e in una qual misura il risultato è effettivamente ben evidente.

L’album si apre con Canterò, una vera e propria presa di posizione rispetto a quello che sarà il futuro dell’artista meneghino […] Canterò / Futuro indicativo / Ad indicare quello che so fare […]; il brano nasce dall’interessante collaborazione con l’amico-giornalista Michele Serra, che ne è l’autore del testo. Rimanendo in tema collaborazioni il Nostro si è avvalso anche della collaborazione di J-Ax, di cui Jannacci ne è il pianista da diversi anni, per il brano funk Troppo vintage e di Claudio Bisio nel rhythm & blues Mi piace (che meraviglia quei fiati e quell’Hammond ben in evidenza!). L’arrangiamento rap di L’unica cosa che so fare è invece a firma Two Fingerz, ovvero Danti (Daniele Lazzarin) e Roofio (Riccardo Garifo).

L’album è arricchito anche da tre meravigliose cover: E allora…concerto del padre Enzo (presente nell’omonimo album del 1981), sempre rimanendo in famiglia Fotoricordo…il mare (da Ci vuole orecchio del 1980), mentre l'ultima cover è Com’è difficile, a firma Luigi Tenco, tratta dall’album omonimo del 1965. E a proposito di Tenco ricordiamo che quest’anno Paolo Jannacci si è aggiudicato la prestigiosa Targa Tenco 2020 nella categoria Opera Prima.

Canterò è un album che si ascolta e ri-ascolta volentieri, in cui l’autore sa regalarci una varietà di brani che vanno dalla scanzonata Pizza all’eleganza di Alla ricerca di qualcosa. Quest’ultimo brano tra l’altro, secondo chi scrive, è uno dei più belli dell’album insieme a Com’è difficile.

Paolo Jannacci è indubbiamente un fine musicista di lungo corso e lo si percepisce bene durante l’ascolto per i suoni utilizzati e la ricerca di dettagli paragonabili a importanti lavori discografici di caratura internazionale. In estrema sintesi Canterò è un disco consigliato, una buona prova che getta le basi per vederlo protagonista “anche” nel panorama cantautorale. Un lavoro che rivela un’altra anima di Paolo, che nulla toglie e nulla aggiunge all’immagine fortemente radicata di un professionista della musica che con la musica si è sempre divertito. Da qualche tempo anche con le parole.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Paolo Jannacci
  • Anno: 2020
  • Durata: 41:11
  • Etichetta: Ala Bianca/Warner

Elenco delle tracce

01. Canterò

02. Troppo vintage

03. Cose semplici

04. Alla ricerca di qualcosa

05. Mi piace

06. Pizza

07. Com'è difficile

08. L'unica cosa che so fare

09. E allora... concerto

10. Fotoricordo... il mare

Brani migliori

  1. Alla ricerca di qualcosa
  2. Com'è difficile

Musicisti

Stefano Bagnoli (batteria) – Marco Ricci (contrabbasso, basso elettrico) – Paolo Jannacci (voce, pianoforte, piano Rhodes, chitarra elettrica, cori, programmazione archi / fiati / legni / batteria / percussioni / tastiere, basso synth, basso elettrico) – Daniele Moretto (flicorno, tromba) – Giorgio Cocilovo (chitarra elettrica) – J-Ax (rap, voce) – Nicola Oliva (chitarra elettrica) – Claudio Bisio (voce, cori) – Paolo Re (cori) – Roofio (programmazione batteria/percussioni/tastiere, pianoforte) – Danti (rap, voce, cori) – Michele Monestiroli (saxofono)