Andrea Romano è artista poliedrico, curioso, perennemente in divenire. Nato come produttore si è poi (ri)convertito come cantautore, per una carriera giunta ora al quarto lavoro, un progetto che prima ancora che discografico è anche editoriale. Libro + cd quindi, giusto per confermare la sua insaziabile voglia di comunicare, con le canzoni oppure solo con le parole, e talvolta anche con le immagini, rappresentate dai disegni che abbelliscono il libro e da lui realizzati.
Un artista che per questo appare ancora in fase di costruzione, o meglio di una più precisa definizione. Caratteristica peculiare di Andrea Romano è sicuramente una notevole facilità di scrittura, sia quando si tratta di costruire testi per delle canzoni che quando si cimenta con gli aforismi, come quelli che sono raccolti nel libro, divertenti e ricchi di spunti di riflessione, che l’artista da tempo postava sul suo profilo facebook. 

A questa capacità innata abbina poi un gusto melodico istintivo dal sapore un po’ retrò, ma leggero e denso al tempo stesso, melodie pop nel senso più scintillante del termine. Questo nuovo album, uscito in questi primi mesi del 2014 comprende 14 brani prodotti artisticamente da Michele Coratella e arriva dopo Specchio nel blu (2009), Quante stelle un solo cielo (2011) e Disco bianco & disco nero (2012).
Entrando nello specifico della sua ultima produzione, spicca la rivisitazione di Una, brano storico di un acerbo ma già lanciatissimo Lucio Battisti ed un featuring di Roberta Pompa, una delle protagoniste dell’ultima edizione di X-Factor. Canzoni d’amore, uscite di getto dalla mente del libero pensatore bresciano, che pare un uomo d’altri tempi piombato sul pianeta terra. “All'apparenza sono tutte canzoni d'amore - afferma Romano -  In realtà il disco è una sorta di critica volta allo svilimento del tema dell'amore. Amore non è una parola vuota e non è nemmeno un qualcosa che ha che fare con il sentimentalismo. L'amore, quando è vero, è distacco e responsabilità. L'amore vede quel che c'è e dona se stesso senza attaccamento o desiderio di ricompensa. Ho composto così queste canzoni, immedesimandomi anche in storie che vedono l'amore deturpato dal suo senso profondo; in altre, invece, ho tentato di descriverlo per quel che realmente è. Il quadro generale ed il senso profondo del disco è dunque occultato, come in tutti i miei lavori, nell'insieme. Esaspero i contrari per glorificare gli ideali”
Così è Andrea Romano e così sono le sue canzoni, che rimandano ad atmosfere fuori moda oppure oltre le mode, eleganti e leggiadre, dalle ampie melodie e dai contorni intrisi di malinconia nebbiosa. In alcune tracce, tra cui quella che  apre l’album, Icaro (forse la più incisiva del disco e lanciata come singolo https://www.youtube.com/watch?v=ycJR3qqbAMg ), collabora con lui il compositore Andrea Amati, già autore per artisti di rango di ambito pop come Nek, Ramazzotti, Emma.

Con questo disco Andrea Romano afferma la sua maturità compositiva e si conferma un musicista nato ‘quasi per caso’ alle prese con una consapevolezza ancora da acquisire pienamente. Per questo, soprattutto nei live, Andrea dovrebbe assumere maggior coscienza dei propri mezzi, incanalandosi nel filone a lui più congeniale, restando comunque legato al pianoforte, strumento che mastica con una certa disinvoltura. E in questo senso, le tracce che più colpiscono sono sicuramente quelle che ruotano attorno al piano, come Icaro o Qui, delicata ballata impreziosita dalla voce di Roberta Pompa. Da ascoltare con una certa attenzione è anche la versione acustica di Mondo, brano riflessivo che pone domande profonde sull’esistenza. Apprezzabile inoltre è la scelta di inserire nell’album, come dicevamo prima, una cover battistiana poco conosciuta come Una, resa qui in una versione molto personale, ben equilibrata attraverso l’utilizzo di voce, piano, chitarra e poco altro.

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