A distanza di sei anni dal precedente album “Egoista per amor”, arriva questo secondo ed interessante lavoro “Cercami fino là”, un album alla ricerca della giusta direzione artistica, dell’orizzonte da raggiungere, della prospettiva da indicare agli ascoltatori ed ai propri fans.

Innamorati della propria terra e delle montagne sovrastanti (l’area interessata è quella di Lecco) questo ensemble dal nome particolare, Le radeau de la musique, mostra di avere l’intenzione di proporre un humus musicale fatto di ballate lievi, di liriche piene di suggestione, di arrangiamenti musicali lievi e ficcanti al contempo. Il tiro musicale complessivo predilige l’approccio acustico e tutti i brani sono suonati quasi in punta di strumento, senza calcare sui toni né sui volumi ma mantenendo alto il climax malinconico e con lo sguardo ben orientato verso la memoria e la nostalgia come appare, in particolare, in Bullona.

È un album pieno di brume e di umori autunnali, a partire dalla foto di copertina che ritrae una giovane e bella signora, probabilmente immortalata negli anni ’40, in un particolare agreste ed a seguire dal suono della fisarmonica che la fa da padrona nell’economia dell’album.

Liriche efficaci e suggestive, musiche piene di immagini malinconiche, la memoria che si fa presenza attraverso le evocazioni generate dai testi rendono fondata l’idea che alle spalle di questo lavoro vi sia una profonda e forte riflessione sui temi del vivere umano e della necessità di trovare nelle gioie del quotidiano, o nelle sue delusioni, il senso della vita. Album semplice e senza apparenti pretese che, però, cresce ad ogni ascolto nella percezione delle varie sfumature che ne fanno un lavoro originale ed interessante.

Altri articoli di Rosario Pantaleo

Aut Aut