Dieci canzoni d’amore vestite di un rock melodico che sembrano uscite da un disco pensato, suonato e registrato nei primi anni Novanta. E invece siamo nel 2012, anno in cui è appunto uscito Cercando, il nuovo lavoro di Luca Lastilla.

C’è tutto il suono made in Italy che spesso ci contraddistingue nel mondo, quello per intenderci alla Ramazzotti, quello presente in questo disco dove al posto di Eros c’è traccia evidente di alcuni degli artisti ancora cari alla nostra tradizione: Renato Zero (Le intermittenze del cuore), Biagio Antonacci (il ritornello di Cercando), Vasco (l’intro semi parlata di Cercando), i Pooh (Vivo ancora). Cosa c’è di Luca Lastilla dunque in questo disco? Di certo la sua voglia di fare musica, la sua voce, le sue parole alternate a quelle di Leonardo Lastilla, Alessandro Hellmann, Marco Meschis, Francesca Lippi che hanno scritto alcune delle canzoni presenti in Cercando e alcune idee negli arrangiamenti che ogni tanto tentano di distaccarsi da questi anni Novanta, come ad esempio accade in Spero nel vento e Il posto delle fragole.

È un disco, questo, che funzionerà bene dal vivo, con quel rock semplice che funziona sempre, con quelle storie d’amore tanto care alla massa, con quelle melodie molto radiofoniche che resteranno nelle orecchie di molti. È un disco che però suona melodie già suonate, che racconta storie già raccontate, che non lascia intravedere nessuna nota di originalità, solo grandi nomi della musica italiana da cui vengono saccheggiati certi modi di cantare, certi modi di scrivere, certi ritornelli troppo simili nelle melodie a canzoni di successo che conosciamo tutti.

Purtroppo la sola passione non basta, saper cantare non basta, farsi accompagnare da bravi musicisti non basta se poi mancano le idee per scrivere un disco che valga la pena di essere prima cantato e poi ascoltato.

Altri articoli di Veronica Eracleo

.23