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Christadoro

Christadoro

Schegge di cantautorato italiano “classico” recuperate apparentemente senza una logica precisa, rimesse insieme, rielaborate e riproposte con una veste, un’intenzione ed uno spirito differenti, sicuramente, da quelli che le avevano originate. L’operazione che Mox Cristadoro, batterista, speaker radiofonico e scrittore, ha realizzato insieme  alla sua banda di navigati ed appassionati musicanti è, giocandoci un po’, assimilabile a quella di chi, frugando in una vecchia soffitta, recupera degli strumenti musicali dimenticati negli anni: non solo li ripulisce, ma fa in modo di rimetterli in condizione di poter tirare fuori, ancora una volta, il loro suono migliore. Anzi, forse fa qualcosa di più: una volta averli resi operativi, prova a capire se, da essi, sia possibile tirare fuori qualcosa di differente, di non ancora sperimentato.

Gli otto brani che compongono la track list di Christadoro sono stati resi davvero diversi dalle versioni originali: arrangiamenti, atmosfere, scelte sonore e ritmiche, sono tutti elementi che fanno di questi pezzi, sostanzialmente, dei pezzi nuovi. Inutile dire che il “trattamento” al quale sono stati sottoposti ha molto a che vedere con una impronta in stile decisamente progressive: l’aspetto strettamente strumentale è stato dilatato, elaborato, arricchito con dinamiche in cui i “vuoti” ed i “pieni” si rincorrono l’un l’altro; la voce stessa è, di volta in volta, lirica oppure semplicemente narrante, adattandosi a brani che, per origine, sono davvero distanti l’uno dall’altro. Eppure, nonostante questa sorta di “reductio ad rock”, ogni singola traccia mantiene, anzi esprime in modo forse ancora più evidente, il proprio carattere e la propria singolarità; questo esito non fa altro che confermare il fatto che realizzare delle cover, se fatto con criterio e con un giusto spirito di elaborazione, risulta essere non solo appagante per chi le suona, ma riesce a restituire agli ascoltatori dei brani davvero apprezzabili sotto una luce inconsueta.

Un Dalla in versione quasi psichedelica, Gaber che assume tratti prog-metal, un Vecchioni che, ad un certo punto, vira verso l’hard rock, Venditti che “flirta” con i Black Sabbath, un Baglioni assolutamente inedito, quasi irriconoscibile: la conoscenza del rock, davvero a 360°, da parte di tutti i musicisti coinvolti, e la loro provenienza da generi eterogenei, vengono qui messe a disposizione per realizzare una serie di nuovi “abiti”, perfettamente in grado di vestire queste canzoni e di modificarne, non solo l’aspetto, ma anche la struttura stessa.

Inutile dire che, per i puristi (magari anche un po’ ottusi), l’ascolto possa risultare davvero destabilizzante, quasi una sorta di “attentato” alla sacralità di brani che si vorrebbero conservare immutati nei secoli; ma non ci sarebbe alcuna evoluzione nella musica come in qualsiasi altro ambito senza cambiamenti, modifiche, modi di sentire di esprimersi differenti. E siccome la creatività si esprime non solo attraverso la creazione di opere nuove, ma anche attraverso la rielaborazione di quanto già realizzato da altri, ben vengano lavori come questo che, oltre ad avere l’indubbio merito di arricchire i brani stessi con interpretazioni più elaborate, fanno anche sì che ascoltatori, magari difficilmente raggiungibili, per attitudine e gusti personali, da parte delle versioni originali, si avvicinino ad ambiti musicali per loro poco esplorati, ampliando anche solo in minima parte la propria conoscenza.

Si può parlare, in questo senso, di “didattica musicale”? Probabilmente sì, considerando anche che i potenziali destinatari non sono certamente soltanto gli addetti ai lavori, ma tutti coloro che avranno il desiderio, e vorranno ritagliarsi il tempo, di ascoltare e di capire quale sia il lavoro, certosino ed attento, che è stato fatto per realizzare l’album.

 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Livio Magnini, Marco Lacchini
  • Anno: 2017
  • Durata: 49:06
  • Etichetta: AMS/Btf

Elenco delle tracce

01. L’Operaio Gerolamo
02. Il Sosia                    
03. L’ultimo Spettacolo
04. Figli di…       
05. Lo Stambecco Ferito
06. Solo
07. Ricercare nel mare dell’inquietudine e della paura
08. L’Ombra della Luce

Brani migliori

  1. Il sosia
  2. L’ultimo spettacolo
  3. Lo stambecco ferito

Musicisti

Pier Panzeri: chitarre  -  Paolo “Ske” Botta: tastiere  -  Mox Cristadoro: batteria, percussioni  -  Fabio Zuffanti: basso elettrico  -  Andrea “Mitzi” Dal Santo: voci.  -  Franco Mussida: chitarra classica  -  Renato “Garbo” Abate: voce  -  Giuseppe “Pilli” Cossa: pianoforte  -  Zeno Gabaglio: violoncello