Nel riferire di questo genere di “dischi tributo” si rischia sempre di cadere nella recensione “elenco”, la cosa più noiosa ed inutile che si possa leggere, infatti, lungo sarebbe il preambolo sui perché della pubblicazione di questo lavoro, interminabile dovrebbe essere l’elenco dei musicisti che hanno concorso all’evento in quanto si dovrebbero elencare tutti per non fare torto a nessuno, allora cerchiamo di non cadere nella trappola e parliamo dei fatti più eclatanti per cui sarebbe consigliato l’acquisto o quantomeno l’ascolto di questo doppio album.

I due Cd sono la registrazione fatta nel ’96 della serata dedicata ad Amilcare Rambaldi, l’ideatore del Tenco, a un anno della sua morte e messo su disco oggi in occasione del centesimo dalla nascita dello stesso.

Ciao ragazzo, tipico saluto rambaldiano, vede come fulcro l’opera di un grande della musica sudamericana, il brasiliano Chico Buarque de Hollanda, grande amico di Amilcare, che per strani motivi mai aveva potuto calcare quel palco e al quale alcune penne di alto profilo (Bardotti, Calabrese, Sacchi, Fossati, Jannacci e Capossela) donano alle belle canzoni di Chico, contenute nel primo disco, testi di gran pregio proposti per l’interpretazione di alcuni cantanti tra i più sensibili del panorama italiano, tra i quali gli stessi Jannacci e Capossela.

Davvero rimarchevoli sono tutti i brani, forse con la sola eccezione di Ninna nanna nella cui cadenza lentissima Grazia Di Michele non appare particolarmente a proprio agio, mentre eccellente è la sua interpretazione di Anna di Amsterdam, splendide Antonella Serà in Occhi negli occhi e Tosca in Tatuaggio, grande Giorgio Conte che ci regala una La banda passò coraggiosa e di straordinaria personalità, bravo Capossela in La francese, adattamento di Joana francesa, immenso colui che più di ogni altro ha reso famoso Chico in Italia, vale a dire Jannacci che ci propone tre gemme imperdibili, su tutte una sublime Oh che sarà interpretata sulle note di una avvolgente fisa con lo stesso Buarque, le altre le dovrete scoprire da voi, altrimenti si scade nell’elenco della premessa.

Il secondo CD contiene undici brani interpretati in maniera magistrale da Buarque (Anema e’ core straordinaria) che una volta di più ci insegnano che la musica brasiliana non è fortunatamente solo quella degli sculettamenti carnevaleschi stereotipo ormai nell’immaginario collettivo ma anche e soprattutto quella dei grandi cantautori come Chico, Vinicius, Caetano, che sono solo un di cui. Per finire due chicche emozionanti, Tre uomini e Tatuaggio, interpretate dalla più “brasiliana” delle cantanti italiane, l’inarrivabile Ornella Vanoni.

Fortunatamente, grazie alla benemerita Ala Bianca, ha potuto vedere la luce questo imperdibile documento in musica.

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