Med In Itali
I buskers sono tutti belli. I musicisti di strada sanno essere stimolanti e sorprendenti proprio per quella loro attitudine alla scoperta, per quell'essere aperti all'altro con piglio serio e divertito.
A questa schiera appartengono anche i torinesi Med in Itali, nati nel 2007 e capitanati da Nicolò Maffei e Matteo Bessone, che giungono al primo disco Coltivare piante grasse, dopo due ep e un'intensa attività live.
Difficile incasellare il quartetto, difficile definirli semplicemente funky oppure jazz, e se proprio dobbiamo possiamo immaginare i nostri come un anello di congiunzione tra i raffinati Sursumcorda e i più inquadrati Martinicca Boison.
Un album variegato, suonato bene e piacevole, sempre sul limite tra studio e improvvisazione dove non si nasconde un certo compiacimento del risultato, sensazione confermata anche dai due leader del gruppo: “La lunga gestazione del disco e le esperienze che abbiamo vissuto in questo periodo hanno rappresentato un percorso fondamentale per raggiungere il sound che cercavamo”.
Undici tracce, per altrettante liriche in italiano, undici momenti seri e faceti, aperti egregiamente dalle ritmiche di Perle Umide: “Sai che collezioni sentimenti semplici/ E di per se amare non è facile”. Tra dichiarazioni d'amore e 7 Fiori per farsi perdonare, c'è l'ambiente da salvaguardare nel coltivare Piante grasse: “Parlami di come noi/Abbiamo rubato alla terra/ Per seminare cemento”. Malinconie languide (Non mi stanco), le riflessioni sull'essere un Musicista precario, il non essere Schiava di un'idea e maturare. L'incalzante Cambiato sono e la viscerale Rabbia rendono il disco degno di essere ascoltato fino alla fine, nonostante qualche momento di stanchezza dovuto alla percezione di un'assenza di direzione precisa.
Peculiarità del progetto è l'impostazione ritmica, salda e dinamica, ed è un piacere lasciarsi accompagnare negli itinerari dei fiati, ascoltare i commenti che si dipanano sulle immagini create dai testi e farsi sostenere dalla presenza robusta della chitarra, tra le costellazioni di senso fatte di parole chiave come memoria, abitudini, identità, relazioni, rabbia, paure, cambiamento
01. Perle umide
02. 7 Fiori
03. Piante Grasse
04. Non mi stanco
05. Musicista precario
06. Schiava di un'idea
07. Cambiato sono
08. Mia identità
09. Rabbia
10. La luce del sole
11. Svanita paura
Niccolò Maffei: voce, chitarre acustiche e benjo
Matteo Bessone: batterie, percussioni e fischi -
Amedeo Spagnolo: sax tenore/soprano, flauto, clarinetto basso -
Nello Zappalà: basso
OSPITI:
Matteo Negrin: chitarra classica in Rabbia -
Luca Begonia: flicorno e tromba in Schiava di un’idea, La luce del sole, Svanita paura -
Dario Terzuolo: flauto traverso in Svanita paura -
Josh Sanfelici: chitarra elettrica in Cambiato sono