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Di giallo e grigio

Tutto nasce, non certo casualmente, dalla musica classica che ha formato artisticamente Martina Mollo e Caterina Bianco, come esse stesse affermano quando raccontano, di sé: “Per noi la formazione classica è il presupposto fondamentale, il percorso che ci ha insegnato a trattare ogni nota che emettiamo con amore e cura. Partendo da qui, tutte le strade sono percorribili, e con l’atteggiamento giusto ci si può misurare con molti generi”. In effetti il successivo transito attraverso la musica popolare napoletana è stato quasi un passaggio obbligato, che ha però permesso loro di innestare, sul solido tronco “classico”, rami folk che, nel tempo, hanno dato i loro frutti.

Tecnicamente, in botanica, il processo si definisce come ibridazione, ma probabilmente il termine, nel suo tecnicismo un po’ freddo, non riesce davvero a cogliere a pieno l’essenza del processo attraverso il quale le due giovani musiciste napoletane sono giunte a realizzare il loro primo album, che era stato in verità preceduto da un Ep di debutto, Premenstrual Syndrome, uscito nel 2016.

Mescolare strumenti classici, elettrici ed elettronica (per lo più analogica, peraltro) conduce automaticamente a fondere insieme percorsi musicali già in sé ben definiti: classica, folk, elettronica appunto, e quindi classica contemporanea, magari qualcosa di pop, il tutto assemblato con una certa spontaneità e naturalezza, tant’è che, sempre le due artiste, sottolineano come: “All’inizio è stato difficile perché tutto ci risultava spesso troppo “semplice”. Essendo abituate a suonare sempre tante note, e spesso a velocità improponibili, affrontare il discorso dello spazio sonoro, e quindi della possibilità di togliere anziché mettere, non è stato per nulla facile. Non ci piace pensare che esistano degli “ipse dixit” o degli schemi rigidi: bisogna sentirsi liberi di recepire qualsiasi influenza e sperimentare il più possibile”.

Le atmosfere che si vengono a creare all’interno delle nove tracce che compongono Di giallo e di grigio sono davvero particolari: dal caos sonoro dell’incipit di Il cielo gonfio di giallo e grigio ad altre situazioni più oscure, cupe, a tratti venate di lampi psichedelici, lisergici, cui fanno da contraltare testi spesso frammentati, secchi e duri, composti da frasi brevissime, in cui l’importanza dei “vuoti”, degli spazi volutamente privati di musica, è pari a quella dei passaggi in cui le note si rincorrono, invece, velocissime, quasi in modo affannato. L’eclettismo delle due artiste si dispiega chiaramente nella capacità di mutare improvvisamente approccio ai brani, creando situazioni musicali completamente differenti, da cui derivano sensazioni lontane le une dalle altre e dipingendo scenari eterogenei, eppure capaci di connettersi gli uni con gli altri: non siamo di fronte ad un concept album, in senso stretto, ma ad un lavoro caleidoscopico, dalla molte sfaccettature che si incrociano, a volte si scontrano, ma riescono ad occupare il medesimo spazio senza che la loro dimensione singola venga sminuita. Il fascino che emanano brani come Nudi, o D’ombra è indubbio ed inspiegabile, se non attraverso il magnetismo delle voci, dei suoni e la capacità, già sottolineata, di strutturare e bilanciare i pieni ed i vuoti.

Un album che ad un primo ascolto potrebbe sembrare molto “costruito” ma che in realtà sgorga, in maniera davvero spontanea, da due musiciste che non hanno certo dimenticato la loro impostazione ma non ne hanno fatto una gabbia all’interno della quale rinchiudersi, utilizzandone invece gli input e le competenze per indagare il mondo al di fuori, raccogliendone gli stimoli e rielaborandoli in totale libertà.



 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Ernesto Nobili, Salvio Vassallo, Carlo Gentiletti,    
  • Anno: 2017
  • Durata: 42:34
  • Etichetta: AreAlive/Audioglobe

Elenco delle tracce

01. Il cielo gonfio di giallo e grigio
02. Lo scrivo in metro
03. Nudi
04. D’ombra
05. Viandanti
06. Catarsi
07. Mudanza
08. Salendo il Molariello
09. Ritorni (s.m.p)

Brani migliori

  1. Lo scrivo in metro
  2. D’ombra
  3. Catarsi

Musicisti

Martina Mollo: vocals, piano, drums programming, synth programmino  -  Caterina Bianco: vocals, violin, viola  -  Ernesto Nobili: prepared piano  -  Salvio Vassallo: analog synth  -  Francesco Calzolaro: screa