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Franz

Dietro a ogni cosa

Un'immagine di copertina (di un libro, di un disco) non è certamente mai scelta a caso e se la osserviamo, nel prepararci all'ascolto, ci può anch'essa raccontare storie che ognuno di noi interpreta e vive in modi differenti. Chi ora scrive, normalmente inizia a "sentire" l'album che si appresta a recensire dal di fuori, proprio osservandone la copertina. Questa, in particolare evoca immagini sonore e visive molto distinte: ci viene in mente, di primo acchito, il celebre verso di Francesco De Gregori “se ci fosse la luna / se ci fosse la luna si potrebbe cantare". Immediatamente, a questo canto, mi si sovrappone un ricordo più privato che qualche lettore curioso potrà magari approfondire: alla fine degli anni Settanta il pittore veneziano Carlo Maschietto, docente di estrema sensibilità all'Accademia di Belle Arti ma poco noto ai più, ha dipinto una serie di Notti. Nelle sue grandi tele, quadrate come appunto la custodia illustrata di un disco e come l'immagine di quest'album che pare appunto dipinta, sono sempre presenti una o due piccole figure che osservano incantate cieli enormi pieni di stelle e un forte chiaro di luna. Ecco, è quel chiarore inconfondibile che illumina il buio profondo e va a spezzare la solitudine svelando tutta una serie di storie nascoste, in penombra, come quelle che Franz nel suo album ci presenta. E, appunto, siccome c'è uno spicchio di luna lucente, il condizionale muta in certezza e si può, finalmente, cantare.

Dietro a ogni cosa è l'album d'esordio di Franz, al secolo Francesco Riva, musicista diplomato in composizione e batteria ("batterista punk" è la definizione che ne danno certe biografie), che in questo progetto si esprime a 360° unendo tradizione cantautorale e musica per film. Il disco, uscito ormai da qualche mese e prodotto dallo stesso Franz con Fabrizio San Pietro per l'etichetta Primalbox, è realizzato con l'utilizzo di soli strumenti acustici come fosse un concerto di musica classica, ottenendo tuttavia un suono forte e potente come in certe performance rock. L'intero disco, che si compone di dieci tracce originali di cui due brevi interludi strumentali, è scritto e arrangiato interamente da Franz per un'orchestra di nove elementi che è essa stessa parte integrante del progetto ed anima dell'intero album.

L'interpretazione vocale è limpida e precisa nell'assecondare la traccia musicale ed è proprio la voce, sicura e ricca di sfumature, che tingendosi spesso di un certo "recitato", strizza l'occhio alla migliore tradizione italiana di teatro-canzone, che si esprime anche attraverso la sottile ironia dei testi. Possiamo pensare quindi a otto storie indipendenti fra loro e realizzate in modo quasi cinematografico: otto diverse scene con una propria trama, una colonna sonora e un'interpretazione che ne fanno piccoli mondi a sé. Il richiamo ai cantautori classici arriva diretto ascoltando alcuni dei brani; in particolare i riferimenti a De Gregori non sono solo nella foto di copertina, come dicevamo, ma appaiono evidenti anche in un brano come La canzone popolare che suona quasi come un omaggio all'onirica Cercando un altro Egitto, anche se in questo caso la storia risulta un po' meno "film interiore" ed è di più ampio e immediato coinvolgimento per chi ascolta. Del resto Franz, giunto secondo al Premio Fabrizio De Andrè nel 2019 (con il brano Settembre che anticipava l'uscita dell'album e che nel disco è la traccia d'apertura, ispirato al Deserto dei tartari di Buzzati,) non nasconde certo il suo legame con la storia della canzone d'autore italiana, ed anzi a nostro avviso lo rende sempre volutamente ben percepibile, anche nella scelta dei titoli dei brani, appunto. Nel disco convivono in modo equilibrato sia episodi di dolcezza che d'ironia, sottile sarcasmo e teatralità che rendono l'ascolto nell'insieme vario, accattivante, originale e assolutamente piacevole.

Tra gli episodi migliori del disco, oltre alla citata Settembre utilizzata anche come singolo (vedi il video), segnaliamo Il Lungo addio, brano che si evidenzia per la sonorità jazz struggente e si colora della voce di  Paolo Agrati nelle strofe recitate e della tromba  di Stefano Iascone, lasciando poi ampio respiro alle emozioni che prendono il volo con i violini sul finale. Dietro a ogni cosa ci svela invece con tenerezza la visione intimidita di un bambino dapprima suggestionato e inibito dal mondo adulto e che, crescendo, si appropria di una nuova consapevolezza (non a caso) attraverso la musica, la letteratura e l'arte, tramite la propria fame di conoscenza e la raggiunta coscienza sociale. Invece L'America, altro singolo tratto dall'album (qui il link del video), anch'esso tra i brani più intensi del disco, racconta una storia d'amore in bilico tra la nostalgia (con il desiderio di ritrovarsi) e la voglia di ricominciare con l'inconfondibile tromba di Iascone che anche qui imprime uno splendido segno. Oltre alle storie, ascoltiamo con vero piacere anche i due strumentali Interludio e Secondo interludio: pochi secondi di poetica leggerezza che interrompe la sottile tensione introducendo i cambi di atmosfera.

Possiamo concludere quindi che “Dietro a ogni cosa” è un'Opera Prima riuscita, originale e accattivante, piacevolmente orecchiabile potremmo aggiungere, insomma un buon segno tracciato con personalità all'inizio di un percorso che promette sicuramente molto.

 

foto: fotostudioprint

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Fabrizio San Pietro e Franz
  • Anno: 2020
  • Durata: 30:05
  • Etichetta: Primalbox

Elenco delle tracce

01. Settembre
02. L'America
03. Il lungo addio
04. Interludio
05. La canzone popolare
06. Ricordi
07. Dietro a ogni cosa
08. Secondo interludio
09. Fred Astaire
10. Gli specchi

Brani migliori

  1. L'America
  2. Il lungo addio
  3. Dietro a ogni cosa

Musicisti

Franz (voce e pianoforte)  -  Federico Donadoni (contrabbasso)  -  Carlo Fontana (chitarra)  -  Beppe Gagliardi (batteria e percussioni)  -  Stefano Iascon (tromba)  - Costanza Scanavini e Beatrice Marizzoni (violini)  -  Viviana Piazza (clarinetto)  -  Valeria Gariboldi (corno) e Giuseppe Bonifacio (tromba)