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Paolo Benvegnù

Dissolution

Immaginate una condizione di sonno agitato, simile al vano dibattersi di un animale in una gabbia. Anzi, in una campana di cristallo, da cui si può solo osservare la vita, senza viverla. Ed ora pensate ad un risveglio, completo e violento, come quelli che in certe scene cinematografiche toccano ad un personaggio il cui viso è stato poco prima spinto ed immerso in acqua.

La “dissoluzione” di Paolo Benvegnù è proprio questo, un atto dichiarato di liberazione da paure e convenzioni, moralismi di facciata, meschinità e superficialità reale, limiti sonnolenti che impediscono di vivere pienamente. Ed ecco allora un inebriante florilegio live di sedici brani della sua carriera, divisa tra gli Scisma e percorso da solista, arricchiti dei colori lussureggianti dei fiati e dei profumi delicati degli archi, ad esprimere l’essenza di quella «verità» nuda, che Benvegnù spera «possa esploderti in faccia, spaccarti la testa» (Suggestionabili), e di quella passionalità libera che osa «mescolare estro e perversione» (La schiena) tra «milioni di poesie» («che sono dentro me, che suonano con me», Rosemary Plexiglas).

A colpi di minimalismi per voce e violoncello, staffilate di chitarre elettriche dal suono affilato e seducente, ipnotiche morbidezze glissate, irruzioni di violini, ritmiche dall’impeto ora volutamente meccanico, ora pulsante, e grandiosi indugi jazzati (v. ad es. la coda strumentale de La peste tra note fosche di piano, brividi di sax e chitarre lontane e basso magnetico), Paolo predica la sua filosofia schietta e viscerale con il pathos acceso delle sue interpretazioni e la vischiosità corposa e penetrante della sua voce grave, che pure offre acuti da brivido in E’ stupido (da Armstrong degli Scisma, 1999).

Si parte con l’enfatico e poderoso singolo Io e il mio amore, già pubblicato nel progetto Il paese è reale degli Afterhours ed innervato da archi rigogliosi, per poi sfociare nell’irrompere della vitalità lenta, sensuale e febbrile de La schiena (da Le labbra, 2008). Si passa nell’ascolto poi attraverso la mesta dolcezza inattesa delle chitarre nel ritornello de Il nemico ed attraverso il crescendo di basso e ricami lirici di pianoforte di una spettacolare Il sentimento delle cose (da Piccoli fragilissimi film, 2004), aperta da sonorità vintage e chiusa da un outro chitarristica quasi prog.

Ed ancora c’è spazio per la contemplazione cantautorale e liricheggiante di Quando passa lei o per la scintillante costellazione di synths, distorsioni e piano in cui si inerpica la trascinante Suggestionabili, urlo coraggioso, eppur fragile di umanità. Non manca poi un buon numero di esempi del magmatico rock degli Scisma, che occupa le tracce 9-13, tra cui si segnala l’intensità emozionale, quasi sofferta, del cantato di In dissolvenza (dall’ep in vinile Vive le roi, 1999) e l’incedere raffinato ed ammaliante del suo piano finale, quasi descrizione di un abbraccio che si fa sincrono movimento di danza.

Infine ecco i Cerchi nell’acqua disegnati dal flauto traverso e dalla grazia degli archi, il disgusto straziante della protagonista della lancinante Catherine e l’altro inedito dell’album, una cover studio, fradicia di fumo e di chitarre folk dal sapore antico, di Who By Fire di Leonard Cohen.

Questo disco è un must, che condensa e distilla l’ineffabile, misteriosa forza musicale live, catturata lo scorso dicembre al Circolo degli Artisti di Roma, di un genio sciamanico e profondo del cantautorato rock italiano.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Paolo Benvegnù
  • Anno: 2010
  • Durata: 66:37
  • Etichetta: La Pioggia/Venus

Elenco delle tracce

01.Io e il mio amore (studio)

02. La schiena

03. La distanza

04. La peste

05. Il nemico

06. Il sentimento delle cose

07. Quando passa lei

08. Suggestionabili

09. Jetsons High Speed

10. È stupido

11. In dissolvenza

12. Rosemary Plexiglas (feat. Manuel Agnelli)

13. Troppo poco intelligente

14. Cerchi nell’acqua

15. Catherine

16. Who By Fire (studio–cover di Cohen)

Brani migliori

  1. Io e il mio amore
  2. La schiena
  3. Suggestionabili

Musicisti

Paolo Benvegnù: voce, chitarella romana. Michele Pazzaglia: ludibrio, mixaggi, tromba come affermazione Guglielmo Ridolfo Gagliano: violoncello, pianoforte,  partiture, chitarre Igor Cardeti: chitarre elettriche Luca Baldini: basso, pianoforte, voce Andrea Franchi: batteria, organo CRB, voce   Mariel Tahiraj: violino Francesco Catoni: viola Paco Mengozzi: violoncello Spinella Dell'Avanzato: flauto traverso Simon Chiappelli: trombone Filippo Brilli: Saxofono Enrico Boschi: Sympathetic drums, Controllers. Francesco Prosperi: Video Asteroide 809 Lundia, Messia.