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Barbara Belloni Band

Dylan

Bob Dylan è uno degli artisti più conosciuti e stimati al mondo, un’icona che ha saputo conquistare non solo il consenso del mondo della musica ma anche quello della letteratura, ambito nel quale ha vinto il premio Pulizer alla carriera nel 2008 e il premio Nobel nel 2016. Questo la dice lunga sulla sua importanza a livello globale e di quanto sia marcato il solco da lui tracciato nella musica e nella cultura degli ultimi 60 anni. Eppure, nonostante la stima e il rispetto che molti gli tributano, il suo gradimento da parte degli ascoltatori di musica non è così scontato. In Italia, al di fuori dei fans, le canzoni di Dylan faticano ad essere apprezzate e lo sono di più, paradossalmente, quando sono affidate ad altri gruppi. Il caso più noto è quello della straordinaria Knockin’ on Heaven’s door, considerata dai più come una canzone dei Guns N’ Roses e non come un brano di Dylan. Per questo siamo particolarmente lieti di recensire un disco come questo, che si intitola semplicemente Dylan.

Un album che per Barbara Belloni e la sua ottima band è l’occasione non solo per tributare un doveroso omaggio al “menestrello di Duluth” ma anche per contribuire a diffondere e a far apprezzare come merita un gigante come Bob Dylan, che continua instancabile a portare la sua musica all over the world. La BBB lo fa attingendo a canzoni che comprendono anche brani non tra i più noti del repertorio di Dylan: tutte le canzoni del disco rivelano però, fin dal primo ascolto, una bellezza adamantina. Ed è proprio la selezione delle canzoni uno dei pregi di questo album: sono stati volutamente evitati i brani più famosi di Bob Dylan, a vantaggio di canzoni che meritano di essere riscoperte. Naturalmente, essendo il blues l’ambito in cui Barbara Belloni si muove, sono state scelte canzoni adattabili al blues e dintorni, operazione riuscita in maniera brillante anche per la stretta parentela che brani autentici e puri come quelli di Dylan hanno con il blues.



Ad aprire l’album è Tangled Up in Blue, canzone tratta dall’osannato Blood on the tracks (1975), album tra i più compatti della discografia di Dylan. Fin dalle prime note colpisce il calore del sound impresso dalla BBB, che consente di esaltare le doti vocali della sua leader. Strepitoso l’hammond del mitico Pippo Guarnera, mentre le chitarre si rincorrono, regalandoci un’ottima versione di questo brano. Bellissima anche la resa della splendida It’s all over now baby blue, fantastica ballad del 1965, da Bringing It All Back Home. Eccellente è anche la versione di una canzone pregevole, per testo (che si rifà alla Genesi) e musica (in stile reggatta): Man gave name to all the animals, che risale al periodo cristiano di Bob Dylan (1979).  Di nuovo l’hammond avvolgente apre uno dei classici di Dylan, A hard rain’s a-gonna fall, tratta dal secondo album di Bob Dylan, The freewheelin’ Bob Dylan (1963), con un testo biblico-apocalittico che è assolutamente adeguato, quasi sessant’anni dopo, ai nostri tempi: “Ed è una forte, una forte, una forte, una forte, È una pioggia forte quella che sta per cadere.” La canzone del diluvio, qualcuno l’ha definita, forse la canzone che più rappresenta un personaggio anomalo e geniale come Bob Dylan. Non è un caso se questa canzone fu eseguita nel famoso concerto del 1997 a Bologna davanti a Papa Giovanni Paolo II e fu cantata da Patty Smith durante la cerimonia ufficiale per l’assegnazione del premio Nobel a Dylan nel 2016, alla quale partecipò, come ben sappiamo, la cantautrice americana e non Robert Zimmerman, assente per impegni precedenti. Fu così alta la commozione che Patty Smith ad un certo punto dovette interrompere l’esecuzione del brano, per poi riprendere alcuni istanti dopo.

Un ottimo disco questo della Barbara Belloni Band, con un suono dal grande impatto e con un’alternanza tra brani più lenti e d’atmosfera (Make you feel my Love e Slow train coming ad esempio) e altri più grintosi e d’assalto, come Shelter From the Storm. Un album che ci lascia sicuramente buone sensazioni e che ci affida soprattutto il compito di andare a riscoprire la figura straordinaria di Bob Dylan, il più grande cantautore di tutti i tempi.

Nella foto la Barbara Belloni Band in studio con Roberto Luti

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Flamiano Mazzaron e Barbara Belloni Band
  • Anno: 2020
  • Durata: 54:12
  • Etichetta: Azzurra Music

Elenco delle tracce

01. Tangled Up in Blue   
02. It’s All Over Now Baby Blue  
03. Blind Willie McTell  
04. A Hard rain’s a-Gonna fall
05. Shelter From the Storm  
06. Girl From the North Country  
07. Man Gave Names to all the Animals  
08. Make You Feel My Love  
09. Slow Train Coming
10. This Wheel’s on Fire

Brani migliori

  1. A Hard rain’s a-Gonna fall
  2. Man Gave Names to all the Animals
  3. This Wheel’s on Fire

Musicisti

Barbara Belloni: vocals - Flamiano Mazzaron: electric and acoustic guitar, mandolin - Stefano Stella: electric guitar, lap steel - Alessandro Arcuri: bass, backing vocals - Vincenzo Barattin:  drums, percussions - Pippo Guarnera: hammond organ, piano, wurlitzer electric piano - Paul Millns: piano and vocals on “Blind Willie McTell” - Roberto Luti: national steel guitar on “Blind Willie McTell” - Butch Coulter: harmonica on “A Hard Rain’s a-Gonna Fall”