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Francesco Sbraccia

Etimologia

Qual è l’etimologia di etimologia? Ricercare la radice sé stessi porta alla comprensione del mondo in un unico corpo, in un centro unificatore e creazionista, un’origine che comprende tutto lo scibile e il tangibile. “Basta un’etimologia” per scatenare una genealogia che ci porta al naturale della propria personalità.

Il discorso di Francesco Sbraccia si muove su un terreno prettamente filosofico e lo fa portando avanti non in maniera banalmente razionale le argomentazioni, ma comunque immettendo sprazzi di tesi e antitesi che ci devono salvare dal dramma del rinnovamento. In Rinnovare il timore di essere dalla parte di un cambiamento radicale rispetto a ciò che il mondo offre nella sua essenza di origine e originale, di semplicità non artefatta, di specchio della propria naturalità, porta a imitare il finale di Paranoid android dei Radiohead, preannuncio della routinaria Fitter happier da cui ci salva una presa di coscienza meno paranoica della realtà.

Una ricerca quindi che è un mantenere l’io ancorato a terra. Semmai la ricerca è nel non uscire fuori dalla bellezza del mondo che ci circonda. E si deve dire che in un mondo di persone che si credono, se non dei rinnovatori, almeno dei profeti del cambiamento, fare di tutto per rimanere nello stato in cui ci si trova è un’operazione quanto meno trasgressiva, nonostante sia l’atteggiamento trasgressivo stesso a essere bollato come baratro da cui salvare il proprio essere. E la musica si sposa perfettamente con questo concetto, sempre pronta a rimanere nel suo limbo imperturbato, nel suo schema di chiusa compattezza che caratterizza praticamente tutti i pezzi. È una gioia del vivere che si sente in particolar modo nell’imperturbabilità delle strutture, nella limpidezza delle armonie e nelle melodie che si muovono sempre entro scale molto composte. È il solco tracciato dai Tiromancino, da cui Sbraccia si scosta per un afflato poetico di diverso respiro, per una considerazione di un reale che non si deve scostare dalla linea di una naturalezza impassibile. Si può dire che manchino quegli elementi disturbatori, o meglio perturbatori che caratterizzano testualmente e musicalmente i Tiromancino, e che ne hanno fatto la fortuna. Invece l’atmosfera congelata di Etimologia si costruisce tutta a partire da una pace dei sensi raggiunta e che deve salvarsi da tali elementi.

Se ascoltiamo ad esempio Tocca a me, l’effetto vocale sembra provenire da A new machine dei Pink Floyd, in cui la coscienza di una macchina cerca di uscire dalla sua forma. La citazione però non conserva nulla di inquietante, anzi diventa il contraltare per eccellenza del voler uscire, la pacatezza del voler rimanere al proprio posto, chiuso totalmente nel proprio mondo. Canta da sotto le coperte, in cui sta facendo l’amore con la felicità, ecco il valore di quel suono che sentiamo, l’andamento sempre meno incalzante della musica, e la sua rarefazione in pura voce.

Non a caso le prime parole dell’album sono “dimentica la sveglia”, delle Parole semplici da Sunday morning che enunciano una precisa poetica: non svegliatemi da questo sogno della felicità. E se “felicità raggiunta si cammina per su fil di lama”, come dice Montale, Sbraccia sa benissimo di non doversi muovere troppo musicalmente per non perdere quella magia, rimanendo coi piedi ben saldi per terra, anzi Coi piedi sull’erba.




 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Francesco Sbraccia, Davide Grotta
  • Anno: 2018
  • Durata: 41:10
  • Etichetta: Genziana dischi

Elenco delle tracce

01. Parole semplici
02. Etimologia
03. Tocca a me
04. Rinnovare
05. La tua qualità
06. Coi piedi sull’erba
07. Sarebbe bello
08. Naturale
09. Remota

Brani migliori

  1. Etimologia
  2. Coi piedi sull’erba