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Paola Rossato

Facile

Facebook. Eventi in programma: Release di “Facile” domenica 1 aprile 2018 in tutto il mondo.

Eccola Paola Rossato. Che debutta nel giorno della resurrezione. Che debutta nel giorno del pesce d'aprile. Che lo fa a braccia aperte offrendosi a tutto il globo terracqueo, perché la Rossato, sappiatelo, non è stata inventata per pochi eletti. Non reggerebbe un solo minuto. La Rossato è una che deve esplodere, lasciare il segno. Deve perché può. È una che chiama Facile il disco d'esordio, forse uno dei suoi viaggi più difficili, con un travaglio degno di Chinese Democracy, considerata l'attesa, ma ecco che ogni parallelismo finisce qui, perché le contrazioni con cui si è misurata in questi anni la cantautrice, quelle sono state vita vera. Nel bene e nel male. Ed è nel-bene-e-nel-male che nascono le storie della nostra drammironica goriziana, donna di confine, donna di Collio e d'Isonzo, donna semiseria, tragicomica, pezzo di pane, donna incredibile per la semplicità con la quale riesce a complicare la quotidianità anche quando si presenta banale o apparentemente senza senso.

Perché il fantastico mondo di Paola è più grande di ogni mezzo di contenimento, al punto che qualche perdita di fantasia va immancabilmente a macchiare la realtà e la realtà si deve piegare, come accade proprio in questo album. Eccome se lo fa. Lo fa quando invece di uscire di casa e passeggiare per Gorizia, città omaggiata in più occasioni nell'album, Paola decide di chiudere gli occhi, lasciar faticare la fantasia e fare dell'esperienza virtuale lo spunto per scrivere A volo lento. Lo fa delegando all'abitudine i gesti meccanici delle operazioni di cassa di un supermercato, mentre con la testa -quella sua testa!!?!!- riporta “Il fiore col codice a barre” su di un prato vero. La realtà si piega all'ironia nei caffè macchiati che la Rossato lascia sparsi qua e là nelle stanze di questo lavoro intenso, con un preciso disordine che le è proprio.  E la realtà è già piegata, come argento sotto le mani sapienti di un artigiano, quando verranno affrontate tematiche più importanti, che vanno dalle fragilità di chi vive territori di mescolanza e di confine, a più di un fermo immagine sulle difficoltà di questi tempi di crisi, in cui vengono dissacrati valori come la casa ed il lavoro fino ad affrontare il suo -il mio, il nostro- mondo di cantautrice che si confronta con il bilanciere sacro, in continua oscillazione tra qualità e popolarità, su cui riesce magistralmente ad ironizzare in uno dei brani più drammironici  e riusciti del disco, Emmi (GR).


13 i brani di Facile, album che prende il nome da uno degli interventi più intimisti presenti in questo lavoro, che non è solo di alto valore, policromo, vario e profondo ma si presenta con delle vesti musicali e stilistiche azzeccate, eleganti e raffinate, frutto della collaborazione con musicisti di pregio come Simone Serafini al basso/contrabbasso e presenza importante nella co-direzione artistica, Ermes Ghirardini alla batteria/percussioni e Sergio Giangaspero alle chitarre, quest'ultimo al fianco della Rossato fin dai primi sviluppi di questo progetto. Rrifiniture ed interventi hanno coinvolto anche Luca Dorotea, in arte Doro Gjat, rapper stimato e due fiati d'eccezione, come Mirko Cisilino alla tromba e Nevio Zaninotto al sax.

Un disco da ascoltare, che io ho avuto il privilegio di osservare dalla prima fila nelle sue tante prove generali. Un disco che, non l'ho mai nascosto alla diretta interessata, non mi spiego come possa essere uscito da lì, da quella testa che ha -quella sua testa!!?!!-  prelevando un prodotto grezzo che è la vita e  riconsegnando un monile prezioso ed esclusivo per ogni canzone presente. Un disco che ci ha divertito ed incuriosito nei tanti giorni che hanno preceduto questo miracoloso evento programmato per il 1 aprile, con la nostra bisiaca (che proprio proprio bisiaca non è) a saperci coinvolgere con grande entusiasmo, condividendo tutti i contrattempi possibili, immaginabili ed incredibili incontrati. Eccola, Paola Rossato. È questa cosa qui, indefinibile. Grande. Che sa ridere davvero di tutto e sa portarci dietro ad uno specchio a due vie, quello degli interrogatori per intenderci, per consentirci di vedere e sentire nel modo più fedele quello che lei vede, scrive, canta. A Paola, nonostante la testa che ha -quella sua testa!!?!!- voglio bene. Questa donna è uno dei miei soggetti di studio, perché ha la rara capacità, che da autrice quanto lei le invidio, di saper davvero scrivere su tutto. Mentre noi riusciamo a malapena a distinguere il solito drago, Paola Rossato sa vedere un intero zoo dentro alle nuvole.

Mesdames et messieurs, eccola Paola Rossato.
Niente di più Facile. 

N.R. → L'apparente neologismo DRAMMIRONICA, che sembra poter esistere solo in virtù dell'esistenza stessa della Rossato, scopro che è stato usato se non coniato da Nino Rota, compositore di “Suite drammironica”; mi spoglio quindi da ogni eventuale merito al riguardo.  Peccato.

 

 

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In dettaglio

  • Anno: 2018
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Io e la collina
02. Il fiore col codice a barre
03. Ballata piccola
04. Non dormo
05. A volo lento
06. Facile
07. E' ancora casa
08. Che oggi no
09. Confine
10. L'uomo delle parole
11. Sfumature di blu
12. Il mio tempo perfetto
13. Emmi (Gr.)


 

Brani migliori

  1. Emmi
  2. Ballata piccola
  3. Il fiore col codice a barre

Musicisti

Sergio Giangaspero: chitarre  -  Simone Serafini: basso, contrabbasso, violoncello  -  Ermes Ghirardini: batteria e percussioni  -  Gianpaolo Rinaldi: pianoforte, hammond  -  Mirko Cisilino: tromba  -  Nevio Zaninotto: sax
Ospite: Rapper Doro Jat