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Daniele Sepe

Fessbuk

Daniele Sepe con Fessbuk realizza un’opera molto originale, partendo proprio dal famoso socialnetwork cui lui stesso è iscritto e dalle cui pagine ospita frequentemente animate discussioni politiche. A Facebook è ispirato anche il bel libretto che accompagna il disco, in cui testi e annotazioni sono riportati come dialoghi estratti dalle bacheche e i protagonisti del disco appaiono invece come tanti avatar. Insomma è un progetto pienamente immerso nell’attualità, che guarda però anche al passato, alle esperienze di lotta degli anni ’70 per cercare nuova linfa, per affrontare a viso aperto un futuro sempre più nero.

Esemplare è in tal senso è il brano d’apertura Histoire de l’ouvrier (Storia dell’operaio), un brano hip-hop che ci presenta un dialogo tra sordi, tra un padre e il figlio, il padre che utilizza la lingua napoletana per raccontare di lotte passate e presenti, il figlio laureato che parla un italiano forbito usando però solo slogan e frasi fatte, prive totalmente di contenuti come queste «Polemiche a parte, noi giovani democratici di sinistra, parteciperemo in maniera massiccia per vivificare democraticamente le prossime elezioni, portando alla ribalta l’espressioni, i volti e le personalità che possono incarnare il vero spirito del giovane democratico italiano, che vive per e nella società contemporanea».

Come molti altri lavori di Daniele Sepe il terreno musicale su cui si muove l’intero progetto è vasto e vario, così che si passa immediatamente dall’hip-hop al soul con Campagna che ci racconta una campagna che è quella dura dei braccianti di San Nicola, ben diversa da quella patinata vissuta da villeggianti in cui si insinua il tema di Watermalon Man di Hancock per poi ritrovarsi al rock duro di Bulls on parade sui protagonisti delle speculazioni finanziarie, un nuovo cambio di scena e si passa a Moritat der Mackie Messer in pieno teatro Brechtiano e poi ancora hip-hop con Homo Sapiens, canzone dove il tema è quello eterno della guerra e così via.

Tra i brani più originali e al fulmicotone sottolineerei Democratic party splendida fotografia di un povero lavoratore che si trova a consegnare una cassa di Martini ad un party di “compagni”, si tratta di una grande presa per i fondelli che si chiude con queste amare parole «Che ‘mparata ‘e crianza che m’ha fatte sta stronza simme tutte cumpagne je fatiche e tu magne (uè banda ‘e chiavece, papà era iscritto dal ‘45) e si mo stesse ccà ve lardiasse senza pietà ...papà».

Altri pezzi forti di questo lauto pasto sono poi L’uomo Yamamay, brano molto orecchiabile e mutevole per una storia di amore, sesso e viagra in cui compare di tanto in tanto anche il fantasma di Carosone e Samba do tremone, un’altra esilarante storia di sesso “esagerato”, di escort, coca, abusi sessuali e abituali lamentele perché «i magistrati sono tutti comunisti».

Il disco è, a tratti, geniale, però è forse troppo lungo e una sforbiciatina non avrebbe potuto che apportare benefici, garantendo un prodotto finale più uniforme e nel complesso di maggior qualità.   

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Daniele Sepe
  • Anno: 2010
  • Durata: 73:24
  • Etichetta: Il Manifesto

Elenco delle tracce

01. Histoire de l’ouvrier

02. Campagna

03. Bulls on parade (Cullett’janche)

04. Moritat der Mackie Messer

05. Homo Sapiens

06. Democratic party

07. Ηχηρα (La vedova)

08. Cronache di Napoli

09. Luglio, agosto, settembre (nero)

10. Carabina 30-30

11. El hombre Yamamay

12. Samba do tremone

13. Anatole Amadeus Mozart

14. Samba do tremone (Remix)

Brani migliori

  1. Histoire de l’ouvrier
  2. Democratic party
  3. L’uomo Yamamay

Musicisti

Auli Kokko: voce Shaone: voce Roberto Argentino Lagoa: voce Rosalba Di Girolamo: voce recitante Joe Di Maggio: voce recitante Luciano Russo: clarinetto Giuseppe Colucci: sax tenore Roberto Schiano: trombone Dimitri Kotsiouros: bouzuki Sandro Oliva: chitarra elettrica Lello Petrarca: basso Claudio Marino: batteria Daniele Sepe: sax tenore, flauto basso, tastiere e programmazione Doris Lavin: voce Lino Vairetti: voce Marzuk Mejiri: voce e percussioni Giovanna Giuliani: voce recitante Andrea Di Maria: voce recitante Marco Zurzolo: sax alto Gabriella Grossi: sax baritono Luca Martingano: corno francese Franco Giacoia: chitarra elettrica Piero De Asmundis: pianoforte, Rhodes, tastiere Tony Esposito: percussioni Enzo Pinelli: batteria Roberta Moscarelli: suggeritore (2) Marcella Granito: voce Mario Insegna: voce Dalal Suleiman: voce recitante Antonino Iuorio: voce recitante Luigi Manzi: voce recitante Pietro Santangelo: sax tenore Gianfranco Campagnoli: tromba Alexandre Cerdà: basso tuba Massimo Moccia: chitarra elettrica Gigi De Rienzo: basso Raffaele Di Fenza: batteria Enrico Del Gaudio: batteria Totore Spes: suggeritore Gino Crispino: suggeritore Luca Coppola: registrazione Chiara Eminente: suggeritore Davide Iannuzzi: registrazione Peppe Pianese: il ragazzo del bar Frank Carpentieri: remix