Avercene di gruppi come questo: primo disco, e già tanto da insegnare. In primis, la passione per il prodotto: il packaging è memorabile per “sfida” ingegneristica, il disco è orgogliosamente registrato in analogico. E la musica, ovviamente. Gli anglo-veronesi Nexus (il frontman è l'italo-inglese Christopher Tooker) fanno a fette i vostri altoparlanti con un rock'n'roll ad alto impatto, graffiato di punk e garrulo di funkate e groove irresistibili.

“Firesound”, il loro primo LP, apre col fuoco ai subwoofer di Vampire Empire, poi un doppio affondo radiofonico con Do It! (sano ancheggiare Strokesiano), e il garage up-tempato di Heavy Rotation. Alla mitragliata iniziata risponde la blues ballad di El Cigarillo, contrappunto vagamente tex-mex con la partecipazione straordinaria di Bobby Solo, e le corazzate ritmiche di Tortellini in Broadway, Hate the City e della finto elettro-funk Bombin' Teheran. Argenta si scioglie in lisergiche atmosfere strumentali, seguita dalla dolorosa Not Wise. Finale generoso con il punk Runaway Cat e l’omaggio zeppeliano El Nino Pt.2, gravido di pathos.

Nessuna rivoluzione in vista, e molto probabilmente nessuna volontà di farne scoppiare, ma un profondo rispetto del/dei genere/i all'interno degli sconfinamenti consentiti. Un limite, forse, ma al primo lavoro già la volontà di portarsi con determinazione su delle fondamenta (anche e soprattutto tecniche) solide sulle quali costruire.

Contro ogni scommessa, “Firesound” esplode come una bomba nelle vostre cuffie, sulla vostra autoradio, nel vostro impianto stereo. Godetene.
 

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