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Elias Nardi Group

Flowers & fragility

Il nuovo lavoro del musicista pistoiese Elias Nardi è, sinteticamente, un concept album; l’argomento è delicato, da maneggiare con cura e prende spunto dalla visita ai cimiteri che accolgono le vittime della Prima Guerra Mondiale, e nello specifico non solo i soldati ma anche i ragazzi, spesso i bambini, inviati a combattere nel territorio delle Fiandre Occidentali, in quello che fu uno tra i fronti di battaglia più sanguinosi. La collaborazione, rinnovata negli anni, con il pittore fiammingo Pol Bonduelle, che fra l’altro è anche l’autore della copertina dell’album e con il poeta e paroliere Luca Buonaguidi ha contribuito a produrre le nove tracce di Flowers & fragility, che già dal titolo lascia ampiamente immaginare il “come” verrà trattato un argomento così doloroso e denso di significati.

Luoghi meravigliosi, in cui la natura esprimeva con potenza tutta la sua struggente bellezza, trasformati in luoghi di carneficine; giovani vite, felici, che guardavano al futuro con legittima speranza, catapultate in scenari da incubo in cui hanno trovato la loro fine in modo cruento e senza alcuna pietà. Attraverso un approccio musicale fortemente legato alla tradizione, dalla quale peraltro provengono buona parte degli strumenti utilizzati, Elias Nardi ed il suo gruppo raccontano ma forse è meglio dire tratteggiano alcune storie, abbozzano brevi ritratti di vite lasciando trasparire un senso di malinconia e di rimpianto per ciò che sarebbe potuto essere ed invece non è stato; siamo di fronte, se ci si passa il paragone, ad una sorta di piccola Antologia di Spoon River tradotta in musica in cui le parole non servono proprio perché le immagini evocate sono sufficienti alla narrazione.

Non è un album “leggero”, sicuramente, ma neppure così plumbeo come l’argomento trattato potrebbe lasciar pensare: le visite a questi luoghi di dolore e di ricordo si trasformano in musica: una musica aritmica, molto libera, ricca di accelerazioni, di pause, di fermate e di ripartenze, proprio come ciò che accade ad un camminatore, quando si inoltra all’interno di un territorio che merita di essere osservato e che dunque, seguendo ciò che l’occhio riesce a cogliere, adegua il proprio passo a quanto gli sta intorno. Flowers & fragility è un percorso: un percorso prima di tutto umano, e solo poi anche artistico, musicale e strumentale. Un viaggio attraverso la storia, non tanto quella degli avvenimenti, quanto quella delle persone, in cui le riflessioni ed i ragionamenti si rincorrono e creano, alla fine, un pensiero coerente e chiaro: c’è una luce, comunque, in fondo al tunnel, e questo succederà se, davvero, le esperienze passate non andranno perdute o anche solo lasciate scivolare nell’oblio del tempo.

Le sottolineature musicali di questo lavoro fanno di tutto per ricordare, a chi si pone in ascolto, di fare sempre memoria di quanto è avvenuto, perché le storie degli uomini, alla fin fine, non sono poi così differenti nel tempo: diversi, eventualmente, potranno esserne i percorsi, ma soprattutto gli esiti, e ciò dipenderà solo ed esclusivamente dalla loro volontà.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Roberto “Robbo” Vigo, Luca Nasciuti
  • Anno: 2015
  • Durata: 46:19
  • Etichetta: Visage Music/Materiali Sonori

Elenco delle tracce

01. Flowers of fragility
02. Le coeur de Nina
03. Afsaneh
04. Il dono
05. Impermanenza
06. Riflessioni
07. 17774 preludio alla vita
08. La barca ubriaca
09. Sine nomine

Brani migliori

  1. Flowers of fragility
  2. Il dono
  3. Impermanenza

Musicisti

Elias Nardi: oud  -  Nazanin Piri-Niri: flute  -  Daniele Di Bonaventura: bandoneon  -  Didier Francois: viola d’amore a chiavi  -  Carlo La Manna: fretless bass, six string bass