ultime notizie

Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Lara Molino

Fòrte e gendìle

Che un’artista pop, peraltro con un curriculum di un certo peso alle spalle, si avventuri in un’operazione musicale in dialetto è già di per sé una notizia; se poi il dialetto è quello abruzzese, certamente un idioma non consueto nell’ambito della discografia, l’interesse cresce in maniera esponenziale, considerando proprio la singolarità dell’evento. Altro fattore di un certo rilievo è il fatto che, su dieci tracce, solo una sia un canto tradizionale abruzzese, mentre le altre nove sono tutte composizioni dell’autrice ed esecutrice Lara Molino in collaborazione con il padre Michele Molino e con il violinista Michele Gazich che, tra l’altro, è anche il produttore dell’album stesso.

Parlare dell’Abruzzo è un po’ come parlare di una terra di frontiera, e questo da parecchi punti di vista: è il luogo in cui, alla lussureggiante vegetazione marchigiana inizia a sostituirsi un terreno duro, corrugato e quindi più aspro, le colline vanno verso la montagna, che diviene più prossima, quasi incombente; insomma un luogo geograficamente e geologicamente di transito e di mutamento. Lara Molino, in due anni di intenso lavoro, ha cercato di cogliere queste asprezze ed ha cercato di farlo ricercandole laddove esse sono “stampate”, in maniera indelebile, sui volti degli abitanti di questi luoghi.

Siamo nell’ambito della musica folk, popolare, di quella musica che nasce dal profondo del popolo, che si tramanda di padre in figlio nelle aree rurali, che segna indelebilmente un territorio specifico, musica che non ha affatto bisogno di grosse elaborazioni strumentali per far sentire, all’ascoltatore, tutta la propria forza. E difatti, musicalmente, Fòrte e gendìle è un lavoro assolutamente essenziale, che ruota intorno alle storie narrate dalla voce piena e calda di Lara, alla quale il violino di Gazich, la chitarra di Marco Lamberti, la fisarmonica di Titti Castrini e la voce narrante di Michele Molino offrono di volta in volta una sponda, un appoggio, una sottolineatura, creando l’atmosfera giusta per poter raccontare.

Ed i racconti, come detto, sono basati sui volti dei personaggi, volti che hanno caratteristiche, tratti, intensità precisi e definiti, volti che parlano di tradizione, di fatica, di lontananza, di lavoro, volti rugosi, “spaccati”, un po’ come la terra da cui provengono. C’è della malinconia, c’è molto amore, un turbinio di sentimenti che ruotano intorno alle dieci tracce contenute in questo lavoro e c’è il desiderio di trasmettere questi sentimenti e queste sensazioni a chi non le vive, o non le ha vissute, all’interno di quel contesto: il più bel risultato, in questo senso, è proprio il fatto che, mentre si ascoltano le canzoni, le immagini evocate “saltano fuori” quasi da sole, senza alcuno sforzo, e si palesano anche a chi, rispetto a quella terra, è uno “straniero”.

 

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Michele Gazich
  • Anno: 2017
  • Durata: 37:15
  • Etichetta: Fono Bisanzio

Elenco delle tracce

01. Lu fòche de San Tumasse
02. Fòrte e gendìle
03. Mazzemarèlle
04. Scènne d’ore
05. L’emigrànde
06. Pomponio
07. Lu vecchie e lu quatràle
08. Zì Innàre lu pesciaròle
09. Lu Sand’Andònie
10. Casche la lìve

Brani migliori

  1. Lu fòche de San Tumasse
  2. Mazzemarèlle
  3. L’emigrànde

Musicisti

Lara Molino: voce, chitarra classica, chitarra acustica  -  Michele Gazich: viola, violino  -  Marco Lamberti: chitarra acustica  -  Titti Castrini: fisarmonica  -  Michele Molino: voce parlata