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Lady & The Bass

Groovy

Lui è Alberto Rigoni, bassista, proveniente da esperienze prog, metal e fusion, lei è Irene Ermolli, vocalist, con alle spalle studi al Conservatorio ed esperienze in musicoterapia; l’incontro avviene qualche anno fa e nel 2010 fa capolino un singolo, Quirky Girl, che colpisce l’attenzione per l’originale miscela di funk, pop condita qua e là con tracce di drum ‘n bass.

Ed allora, visto che l’idea di abbinare una voce femminile con un brillante basso elettrico non era parsa niente male, un paio d’anni di lavoro in studio per realizzare un album completo, dal titolo che possiamo definire decisamente ‘programmatico’.

Groovy, dall’inglese “to groove”, ovvero divertirsi intensamente, ma anche sinonimo di ritmo, empatia, profondità, perché in fondo la radice del termine parla anche di “solco” e quindi, allargando il concetto, tradizione e coinvolgimento.

Ed in effetti le sette tracce presenti su questo debut album rappresentano un po’ tutto questo microcosmo di concetti, esperienze e sensazioni.

Si parte con Eclectic e subito si capisce che questo lavoro avrà sicuramente un gran tiro, ritmiche relativamente semplici, tastiere ammiccanti che scivolano via fra svisate veloci ed a volte anche solo accennate, lasciando alla voce a tratti squillante e solare, a tratti più profonda, quasi misteriosa, ed al basso, ora ‘metallico’ ed asciutto, ora più ‘grasso’ e scuro nelle timbriche (come ad esempio in Soaring) il ruolo di indiscussi protagonisti per un album assolutamente ritagliato su misura per loro.

Elettronica, almeno nella resa sonora, ridotta al minimo, un interessante ritorno dello scratch, di “vinilica” memoria, le altre caratteristiche di un lavoro che si distingue per linearità e pulizia dei suoni, oltre che per il fatto di non eccedere mai dal punto di vista della produzione; certo, ci si poteva mettere molto altro, perché no, magari chitarre campionate, altri pattern di percussioni, ma il risultato sarebbe stato una sovrabbondanza di suoni che lo avrebbe reso, probabilmente, pesante e molto meno frizzante.

Ed invece questo duo si ascolta proprio volentieri, mette allegria, “fa battere il piedino”, come in BASSex v2, che con il suo swing electropop, accentuato dalle rapide linee di basso e dalla sensuale interpretazione di Irene, mette davvero in movimento ogni singola cellula.

Qualche rimando al pop d’autore, gli Eurythmics degli anni ‘80 che rieccheggiano in Let me try, ad esempio, ma è più una sensazione che un reale riferimento, rendono Groovy un’esperienza che conduce l’ascoltatore a spasso nel tempo, da periodi dichiaratamente dance ad altri più sperimentali, in cui la fusione di stili è stata la cifra stilistica più riconoscibile, soprattutto nella contaminazione con la black music e la new wave; in questo senso Paradise e la conclusiva Slave sono un po’ la summa di questa interpolazione di stili.

Musica da club di alto livello insomma, in cui gli arrangiamenti, le scelte ritmiche e quelle esecutive mirano, e centrano, l’obbiettivo di portare questo ambito musicale fuori da una certa ripetitività a lui connaturata. Ben fatto.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Alberto Rigoni
  • Anno: 2012
  • Durata: 25:06
  • Etichetta: Alberto Rigoni

Elenco delle tracce

01. Eclectic

02. Soaring

03. A new life

04. BASSex v2

05. Let me try

06. Paradise

07. Slave


Brani migliori

  1. Eclectic
  2. Soaring
  3. BASSex v2

Musicisti

Alberto Rigoni: bass Irene Ermolli: vocals Federico Solazzo: keyboards Enrico Buttol: drums Giuseppe “Nasdaq” Di Salvo: scratch