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Andi & Le Banane

I diari della stampella

Si svincola da un certo cantautorato tradizionale, per rilucidarlo con spiccati sapori retrò. Andi e le banane non è altro che l'alter-ego di Ezio Castellano, fantasioso artista siciliano che con I diari della stampella ci catapulta verso sonorità non più tanto battute ma che, nel momento in cui si ripresentano, non possiamo far altro che stendere un red carpet  per ringraziare di un recupero stilistico cosi nostalgico e leggero, il cui nucleo d'anima era sinonimo di spensieratezza e sana baracca sociale.

Bang bang è lo sparo iniziale dell'opera che centra l'obiettivo del divertissment con un banjo serrato a movimentare l'aria godibile del brano, mentre i violini soavi di La più bella virtù riportano la ritmica dentro quadretti placidi ed intimistici. In Lola convive una doppia personalità, partendo quieta per poi proseguire con soluzione vispa che induce a battere il piedino. Tra tango e tarantella russa, la forza di Maruzza sta nella sua amena fruibilità e nell'efficacia  della duttilità espressiva  e Merci lo diciamo noi ad Andi e soci, per saper elargire siffatta musica retrò con schiettezza e spontaneità anche strumentale per l'occasione. Se penso che,  da una disavventura in Oriente in cui è incappato il Nostro in compagnia di una stampella, divenuta una sorta di coperta di Linus, possano generarsi album di questa qualità, beh, allora è vero che non tutti i mali vengono per nuocere. 

Proseguendo c'è Quando mi guardi e non parli che parte da fondali di voce filtrata e poi strimpella dinoccolata per farci vivere un altro afflato seduttivo. Al sopraggiungere di Quelli del Tul Bar e Raccontami di lui, ci rifugiamo nel saloon con tracce filo-western, circondati da innesti di ukulele e violini che esaltano il piglio narrativo dello sceriffo Andi. Invece, la coppia Ritornerò e Se ti va sono deliziose ballads tipicamente cantautorati che calcano la dolcezza melodica di Ivan Graziani. All'atto di chiudere, il combo swinga a più non posso in Vecchia amica, con archi virtuosi ed un sound che cattura per condotti ludici e benefica frivolezza. Se non altro, i tre quarti d'ora  di  I diari della stampella cercano di distogliere le menti da ipocondrie mentali con pezzi soleggiati, rinfrescanti, miracolosamente anacronistici, riportando in auge amarcord di innocenti aggregazioni sociali, fatto di belle chiacchierate, mescite sociali e magari, in sottofondo, dell'ottimo swing, teso a ricreare atmosfere rimaste nei nostri cuori con impronta indelebile. Bravo Ezio!

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In dettaglio

  • Anno: 2019
  • Durata: 41:27
  • Etichetta: Indiemood

Elenco delle tracce

01. Bang bang
02. La più bella virtù
03. Lola
04. Maruzza
05. Merci
06. Quando mi guardi e non parli
07. Quelli del Tul bar
08. Raccontami di lui
09. Ritornerò
10. Se ti va
11. Sono incantevole
12. Vecchia  amica

Brani migliori

  1. Quelli del Tul bar
  2. Vecchia amica
  3. Bang bang

Musicisti

Andi: voce, chitarra manouche, chitarra dobro, ukulele, banjo e percussioni - Martino Pellegrini: violino e mandolino - Fabio Longo: contrabbasso - Icaro Gatti: banjo - Gianluca De Rubertis: pianoforte, honky-tonk piano e organo - Tiziano Cannas: fisarmonica - Raffaele Scogna: fisarmonica