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Carolina Bubbico

Il dono dell’ubiquità

Quando i nostri occhi si posano su qualcosa, sia esso un disco, un libro, una persona, inevitabilmente ci si fa un’idea - tra l’altro basata sul nulla - di quel che andremo a leggere, ascoltare, conoscere. C’è chi parla di pregiudizio, chi di aspettativa. Ma, come sempre, la definizione è poco importante: quel che è strettamente necessario è tenerli ben stretti, questi pregiudizi e queste aspettative, perché è dannatamente bello stupirsi nell’accorgerci che avevamo sbagliato tutto.

Carolina Bubbico, Il dono dell’ubiquità.
“Bel titolo”, penso. Vado a leggere i titoli, mi perdo nel presskit, guardo le foto. Mi faccio, come dicevo poc’anzi, un’idea. “Ok, ascoltiamo”. Allora, parto col dire che non amo fare recensioni raccontando cosa ha fatto tizio o cosa ha fatto sempronio prima di entrare nel merito del nuovo disco. Il web è pieno di tutte queste informazioni, e vi assicuro che è pieno anche di notizie riguardanti Carolina Bubbico, la quale non solo compone, arrangia e orchestra tutto ciò che esce dalla sua testa, ma racconta anche brano per brano da dove le sono nate le idee, i suoni e via dicendo.

Il primo impatto riguarda il sound, che tocca diversi generi. Ho notato, con un po’ di rammarico, che in maniera molto sbrigativa questo album viene considerato “pop”, parola comoda in quanto onnicomprensiva, ma sicuramente poco centrata e limitativa in situazioni come queste. Difatti, anche ammettendo le imprescindibili sonorità pop, qui troviamo atmosfere che vanno dal jazz al soul, passando anche attraverso un lounge estremamente raffinato e ricercato. Ma ciò che colpisce, al di là della purezza cristallina della voce di Carolina, è l’eterogeneità che si ritrova nei suoi testi. L’ubiquità, a mio avviso, sta proprio nel riuscire a raccontare di tutto, dalla storia d’amore allo slice of life di Margherita. Potrei anche parlare di canzoni come Italianità, che quasi si fa beffa degli stereotipi e dei cliché di noi italiani, trasformandoli tra l’altro in veri e propri punti di forza, ma preferisco spendere queste ultime parole su una traccia come Beverly Hills. Perché un titolo del genere - aridaje - non può non creare un certo tipo di aspettativa, giusto? E invece no, con sonorità quasi distaccate dalla malinconia di fondo del testo (scritto dalla giovane cantautrice Cristiana Verardo), la Bubbico racconta un viaggio in macchina di notte, in cui ognuno fa finta che vada tutto bene, quando invece l’unica cosa vera è la città che come sempre si sveglia, e con lei la vita che come sempre procede, anche quando, per l’appunto, non va bene niente.

Insomma, se avete voglia di ascoltare un disco - finalmente - un po’ diverso dai molti dischi ‘pop’ che ultimamente ci intasano le orecchie, ascoltate Carolina Bubbico. Ne vale la pena.

 

Foto di Lucia Olivieri

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Filippo Bubbico
  • Anno: 2020
  • Etichetta: Sun Village Records

Elenco delle tracce

01. Bimba
02. Hey Mama
03. Il dono dell’ubiquità
04. Beverly Hills (feat Michael Mayo)
05. Baby
06. Amore infinito
07. Italianità (feat Speaker Cenzou, Sud Sound System, Serena Brancale, Davide Shorty)
08. Skit 1
09. Margherita
10. Respirare
11 Jungle
12. Tabù
13. Santa Croce Liberata (feat Redi Casa)
14. Voyage (feat Baba Sissoko, Rachele Andrioli)
14. Skit 2

Brani migliori

  1. Il dono dell’ubiquità
  2. Beverly Hills
  3. Margherita

Musicisti

Carolina Bubbico (voce, pianoforte, tastiere, cori)  -  Filippo Bubbico (batteria, basso, beatbox, synth, tastiere, chitarre, cori)  -  Dario Congedo (batteria #2, 3, 4, 5, 7, 10, 11, 12, 14)  -  Antonio De Marianis (batteria #8, 15)  -  Abdissa Assefa (percussioni)  -  Luca Alemanno (basso #2,4,5,11,14)  -  Federico Pecoraro (basso #3,7,10,12)  -  Simon Moullier (vibrafono, balafon)  -  Clara Calignano (flauto)  -  Redi Hasa (violoncello)  -  Nando Di Modugno (chitarra classica)  -  Maurizio Pellizzari (kora, chitarra acustica #14)  -  Manu Funk (chitarra elettrica #10)  -  Paco Carrieri (Hammond, synth)  -  Giovanni Chirico (sax soprano, alto e tenore)  -  Michael Mayo (voce #4)  -  Baba Sissoko (voce, ngoni, taman #14)  -  Rachele Andrioli (voce #14)  -  Speaker Cenzou (voce#7)  -  Sud Sound System (voci #7)  -  Serena Brancale (voce #7)  -  Davide Shorty (voce #7)