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La Belle Epoque

Il mare di Dirac

Il Mare di Dirac è un modello teorico del vuoto visto come un mare infinito di particelle di energia negativa. Fu inventato dal fisico britannico Paul Dirac nel 1930 per risolvere il problema posto dagli stati quantistici a energia negativa, non limitata inferiormente, previsti dell'equazione di Dirac per elettroni relativistici. Infatti, siccome l'equazione di Dirac non possiede un limite inferiore all'energia degli stati soluzione dell'equazione, non è possibile identificare uno stato di minima energia o stato fondamentale del sistema. Pertanto non è possibile trovare il sistema in uno stato stabile. Per risolvere questo paradosso, pensando allo stato fondamentale del sistema, il vuoto, Dirac introdusse il concetto di un mare costituito di particelle tale da occupare tutti gli stati a energia negativa e lasciare liberi solo gli stati a energia positiva. Il positrone, la controparte in antimateria dell'elettrone, fu originariamente concepito come una lacuna nel mare di Dirac (uno stato a energia negativa lasciato libero) prima della sua scoperta sperimentale che avvenne nel 1932.

Da questo concetto, riguardante la fisica quantistica, hanno tratto ispirazione, per il titolo del proprio album d’esordio, i quattro componenti della band bergamasca che di nome fa La Belle Epoque. Interessante notare, fra l’altro, che il nome della band stessa rimanda ad un periodo felice ed assai ottimista della vita europea ed il titolo dell’album, Il mare di Dirac, si riferisce ad un concetto scientifico complesso, laddove la scienza era, insieme all’arte ed alla letteratura, uno dei motori principali di questo ottimismo verso il futuro. Vanno peraltro tranquillizzati gli ascoltatori perchè questo lavoro non presenta affatto punte di incomprensibilità particolarmente complesse. Tutt’altro: è un album diretto, immediato, che mescola un approccio cantautorale per quanto riguarda i testi, ad uno decisamente “indie-rock” dal punto di vista musicale e della produzione.

Otto tracce brillanti, che sprizzano energia e dinamismo, alle quali si può fare un solo, singolo appunto che riguarda appunto una produzione che, a tratti, presenta quelle caratteristiche lo-fi evidentemente molto care a questa generazione di musicisti, ma che rischiano di penalizzare l’esecuzione rendendo soprattutto il cantato difficilmente intelligibile. E’ chiaro che, se questo approccio risulta così attuale, avrà sicuramente numerosi estimatori ma, per dovere di cronaca, va segnalato che, forse per orecchie meno avvezze a certi suoni o semplicemente orientate verso altre sonorità, questo potrebbe risultare un “minus” non da poco e limitare la diffusione di queste tracce ad un pubblico di soli ascoltatori di stretta osservanza, quando invece l’indubbia validità del lavoro potrebbe aprire a questa band nuovi e differenti “mercati”. Detto questo il lavoro è bello, vario ma coerente; le idee ci sono, sono molte e parecchio interessanti e le otto tracce dell’album scorrono piacevolmente ed “entrano” in testa con una certa facilità. E questo è, in tempi di ascolti spesso frettolosi e superficiali, un vantaggio non indifferente.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Jean Charles Carbone, Leonardo Mattioli
  • Anno: 2015
  • Durata: 33:57
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Icaro
02. Nuovo mondo
03. Fuori di me
04. Insidia
05. Cracovia
06. Mentre il cielo cadeva
07. Il mare di Dirac
08. Con l’amore nei piedi

Brani migliori

  1. Icaro
  2. Mentre il cielo cadeva
  3. Il mare di Dirac Andrea Romeo

Musicisti

Luca Boschiroli: voce, chitarre, percussioni  -  Dario Sorano: chitarra, synth, pianoforte  -  Paolo D’Adda: batteria  -  Daniele Pizzigoni: basso  -  Manuele De Pretto: voce, chitarra, percussioni  -  Jean Charles Carbone: voce, pianoforte