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Luca Bonaffini

Il paracadute di Taccola

Volare è un’esperienza esaltante. Da sempre l’uomo ha inseguito il sogno di sollevarsi da terra e librarsi nell’infinità del cielo. Si deve al genio di Leonardo Da Vinci l’idea di realizzare una macchina volante (l’ornitottero) basata sul principio dell’ala battente, desunta dalla sua osservazione degli uccelli iniziata nel lontano 1490. Probabilmente prima di lui, l’ingegnere senese Mariano di Jacopo detto Il Taccola tracciò il primo schizzo del paracadute, messo poi a punto dal più famoso collega sopracitato. Volare sì, ma anche saper cadere. Piccola introduzione per dire che, da un po’ di tempo a questa parte, Luca Bonaffini ha molto a cuore la metafora del volo e, in questo caso, ancor di più dell’atterraggio.

Dopo l’apologetico Il cavaliere degli asini volanti del 2018, è la volta del nuovo capitolo Il paracadute di Taccola che, tributando nel titolo l’Archimede di Siena, vuole puntare l’attenzione su una nutrita ciurma di personaggi che hanno osato “volare” riuscendo anche ad atterrare nel migliore dei modi grazie a un “paracadute”. Personaggi reali o di fantasia che potrebbero sembrare perdenti ma alla fine sono vincenti in quanto hanno saputo resistere e accettare il cambiamento, sfidando se stessi e gli eventi, persino quelli più tragici e dolorosi. In ciascuno di loro si può scorgere lo stesso Bonaffini e la sua filosofia di vita e musica alla continua ricerca della bellezza. L’album scorre a mo’ di concept nonostante le canzoni raccontino storie e viaggi slegati l’una dall’altra, rivestite di sonorità variegate messe ben a punto da Roberto Padovan, dentro cui la voce del cantautore mantovano si inserisce ogni volta a pennello con intenzione e credibilità. L’apertura è affidata al ricordo sognante e pieno di aspettative del singolo Il futuro ero a cui seguono una serie di brani con protagonisti Il cosmonauta, Il pensatore stanco, L’Imperatrice d’Irlanda, Omero e Sir George, caratterizzati da testi suggestivi e immaginifici. Sull’onda della nostalgia e del sentimento si inseriscono La perla bianca, dedicata alle persone anziane che hanno perso la loro metà, e Quando l’amore si faceva in bianco e nero, personale omaggio al cinema del Novecento. Bonaffini è carico di energia e passione, è dentro le sue canzoni come non mai, ha voglia di cantarle e farle vivere insieme a lui in questo tempo, sia volando, sia cadendo, sempre ripartendo.

Foto di Joe Oppedisano

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In dettaglio

  • Anno: 2021
  • Durata: 52:34
  • Etichetta: Long Digital Playing

Elenco delle tracce

01. Il futuro ero
02. Il cosmonauta
03. Il pensatore stanco
04. L’Imperatrice d’Irlanda
05. Omero
06. Sir George
07. Quella dolcezza che ha cambiato il mondo
08. Quando l’amore si faceva in bianco e nero
09. Bella ieri
10. L’ombra
11. La perla bianca
12. Pizza Margherita
13. La vera età
14. Clessidre

Brani migliori

  1. Il futuro ero
  2. Il pensatore stanco
  3. La perla bianca

Musicisti

Roberto Padovan: arrangiamenti, pianoforte, tastiere, programmazione parti digitali, scrittura partiture archi e orchestra - Francesca De Mori: interventi vocali - Davide Vevey: chitarre elettriche e acustiche - Stefano Morselli: fisarmonica e sassofono