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Caparezza

Il sogno eretico

Politicamente scorretto, simpatico come la sabbia nelle mutande, scomodo e al tempo stesso schietto come la terra che gli ha dato i natali 38 anni fa: stiamo parlando di Caparezza, al secolo Michele Salvemini da Molfetta e del suo quinto album. Il sogno eretico è un concept album ironico ed irriverente. Caparezza ne ha una e più per tutti. Nessuno si senta escluso dagli strali del rapper: sedicenti intellettuali a destra e a manca, critici musicali  e "capiscioni", beati (e beoni) ignoranti, senza talento alla ricerca di facile fama e successo, tuttologi che parlano da esperti anche di ciò che non conoscono, uomini di strapotere e democratici di facciata, ambientalisti dell'ultima ora e terroristi psicologici che sventolano lo spauracchio della fine del mondo (La fine di Gaia). Lo sberleffo, il calembour, il gioco di parole, l'ironia sono le sue armi. A far da bersaglio le contraddizioni, le ipocrisie, l'arroganza, lo strapotere. Ma anche le false sicurezze di cui ci dotiamo: una su tutti, l'illusione di vivere sicuri nella propria casa (House credibility).

16 tracce al fulmicotone e ospiti a sorpresa tirati fuori dal cilindro dorato degli anni Ottanta come Tony Hadley degli Spandau Ballet: Goodbye Malinconiaè un ritratto commovente (che strano usare questo aggettivo per Caparezza…) dell'Italia di oggi dalla quale se ne vanno tutti, delusi, scontenti, alla ricerca di un posto dove vivere meglio e lavorare senza dover cercare raccomandazioni e spintarelle; Hadley presta la sua voce potente ad un testo che fotografa bene il nostro paese e le sue contraddizioni. La marchetta di Popolino ritrae benissimo l'altra faccia del Bel Paese: rozza, arrogante, arretrata, beatamente ed orgogliosamente ignorante.

Bisogna togliersi la maschera e riscoprire qualcosa che abbiamo perso, narcotizzati dal nulla che impera. Non siete stato voiè manifesto e inno all'indignazione e alla rabbia (sentimenti che sembrano essere sopiti e forse persi) contro una classe dirigente incapace a tutto (ma non a negare l'evidenza) .

Castigat ridendo mores: è impossibile rimanere indifferenti a Caparezza, che se per buona parte dell'album ti strappa sorrisi amari, facendoti sentire meno solo in un mondo di sfruttatori e manipolatori senza morale, alla fine non può che ribadire la libertà di essere se stesso

(«Cara liberté, mi sa che qui per te non c'è più posto»,  La ghigliottina) perché «Non mi interessa essere capito/ mi interessa essere (...) Non ho voglia di andare d'accordo, ho voglia di andare» (Ti sorrido mentre affogo).

Il vero unico principio che troppo spesso dimentichiamo, nella frenesia di vivere, di essere riconosciuti, di non perdere quelle sicurezze che fragilmente ci siamo costruiti.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Caparezza e Carlo U. Rossi
  • Anno: 2011
  • Durata: 64:19
  • Etichetta: Universal Music

Elenco delle tracce

01. Nessun dorma

02. Tutti dormano

03. Chi se ne frega della musica

04. Il dito medio di Galileo

05. Sono il tuo sogno eretico

06. Cose che non capitano

07. Goodbye Malinconia (feat. Tony Hadley)

08. Marchetta di Popolino

09. La fine di Gaia

10. House credibility

11. Kevin Spacey

12. Legalize the premier (feat. Alborosie)

13. Messa in moto

14. Non siete stato voi

15. La ghigliottina

16. Ti sorrido mentre affogo

Brani migliori

  1. Chi se ne frega della musica
  2. Il dito medio di Galileo
  3. Goodbye Malinconia