Francesco Baccini somiglia a quei fuoriclasse del pallone tutto genio e sregolatezza. Capaci di prodezze mirabolanti e magari, nella giocata successiva, di "cappelle" uniche. Gol in rovesciata e dito medio alzato verso il pubblico. Lui è così. Prendere o lasciare. Il nostro Bacc lo puoi trovare a disquisire sulla decadenza della cultura italiana (citando Pasolini e Volontè) e subito dopo a litigare su twitter con i tifosi juventuni per un rigore negato al Genoa!

Lo avevamo lasciato qualche anno fa dopo uno splendido spettacolo-concerto dedicato a Luigi Tenco (Baccini canta Tenco, Targa Tenco quale migliore interprete nel 2011). Uno di punti più alti della sua carriera. Roba da applausi a scena aperta (anche grazie agli illuminanti arrangiamenti di Armando Corsi e i testi di Marzio Angiolani). Passa qualche tempo ed eccolo in radio con un brano troppo patinato e pop per essere davvero credibile (Sole matto). Gol in rovesciata e "cappella". Appunto. E dopo, mesi di silenzio. Almeno a livello musicale, perché sui social Francesco bazzica sempre. Non fai in tempo a chiederti cosa stia succedendo a questo campione dalle giocate imprevedibili... che il campione dalle giocate imprevedibili tira fuori a sorpresa un instant live tanto sorprendente quanto bello: Instant Bootleg Live (registrato quest’estate durante una serata in Basilicata). Che ci sarà da divertirsi lo si capisce già dalla splendida intro di Troppa birra nei bar che ricorda un po' l'intro di Romeo and Juliet dei Dire Straits di Alchemy. Il disco suona giustamente ruvido come fosse davvero un bootleg; così come la voce di Francesco. La band ci dà dentro e il Bacc si diverte da matti. Eccolo "soffrire" per la sua Voglia di Innamorarsi o sbeffeggiare l'italico senso civico da stadio (Ci devi fare un gol).

Certo, alle volte un po' sbrodola e gigioneggia (proprio come il campione che eccede nei colpi di tacco) come nell'esasperatamente lunga Sotto questo sole (anche se certo gli assoli dei musicisti risaltano la loro bravura e diverte sentirli citare Queen, Led Zeppelin, AC/DC, Yes, Police, Deep Purple, Michael Jackson, Henry Mancini… e la suoneria della Nokia!). Bellissime sono poi le gemme nascoste dal clamore dei grandi successi. Pensiamo, per esempio, a Navigante di te che dimostra - ce ne fosse bisogno - di come Baccini sappia scrivere pezzi di grande suggestione. O, sul versante opposto, di Vendo tuto con coda Marleyiana (da Cartoons del 1989). Non possono mancare le cover di artisti che Francesco ha sempre amato e suonato: una struggente Mi sono innamorato di te (residuo del Baccini canta Tenco), la travolgente Ballata dell'amore cieco (dal repertorio di De André con cui Baccini aveva duettato in  Genoa Blues, anch'essa presente) e, soprattutto, una rockettara Monna Lisa del mai troppo ricordato Ivan Graziani (che, sia detto per inciso, Baccini già suonava nei live in tempi non sospetti). Si passa, così, dalla canzone d’autore al rock, dal prog (l’inserto finale de La notte non dormo mai) allo ska (Fotomodelle). L'unico inedito è l'ultima traccia dell'album, Tra i vicoli di Napoli. Un brano scritto con Andrea Rivera dedicato a Pino Daniele. Si poteva correre il rischio di cadere nel retorico e già sentito (la morte di un amico, la solita Napoli tentacolare e un po' da cartolina) e invece la canzone riesce a stare in bilico tra commozione e sincerità.

Insomma, dopo questo bel regalo, i fans del Bacc si aspettano il nuovo album in studio. Album che esiste già. Chi ha avuto modo di ascoltarlo, giura che ci siano almeno tre, quattro brani strepitosi. Nel frattempo è pronto un nuovo tour con il re dello swing italiano. Noi ci sediamo in curva e aspettiamo! 

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Claudia