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24 Grana

Loop – doppio orange vinil album

A più di dieci anni dall’uscita del loro ultimo album di inediti, e dopo il lungo periodo di stand-by durante il quale la band si è eclissata dalla scena artistica, riecco a voi i 24 Grana, per i quali, in previsione della “reunion” live prevista nella prossima primavera, alla quale seguirà un mini tour, la loro casa discografica, La Canzonetta Record, sta completando le riedizioni in vinile dell’intera opera discografica del gruppo napoletano. Dopo l’uscita di “Metaversus” nel dicembre 2020, album cult della band uscito nel 1999, l’anno scorso ha visto il recupero e la valorizzazione di due lavori precedenti, K-Album del 2001, e Loop, l’album di esordio, uscito nel 'lontano' 1997. Ed è di questi due ultimi vinili che vi parliamo oggi, nell’attesa che il 2022 dia luce al loro disco antologico, A raccolta, che dovrebbe contenere undici brani storici più il brano omonimo, già pubblicato sui canali web poco prima del lockdown con il feat di Clementino, lockdown che ha purtroppo imposto il differimento dell’uscita del disco e del tour, posticipati dalla primavera del 2020 a quella (speriamo) del 2022. 

I 24 Grana sono una band che ha goduto di apprezzamento e popolarità sulla scena artistica nazionale, ed in particolare nel sud Italia, per le loro radici riconducibili ai fermenti sociali e culturali nel contesto napoletano della metà degli anni ’90, accompagnato dal movimento musicale che ha trovato espressione nelle sonorità delle posse e del dub, nella canzone di protesta sociale con forti tinte di radicalità e di militanza. La band originaria, composta da Francesco Di Bella (chitarra e voce), Armando Cotugno (basso),  Renato Minale (batteria) e Giuseppe Fontanella (chitarra), partendo dalle realtà antagoniste dei centri sociali, ha saputo declinare la propria produzione artistica in chiave reggae, con ampio utilizzo di inserti elettronici, attraversando i decenni a cavallo tra i due secoli, modificando e affinando sia le sonorità, verso un’impronta alternative rock che arriva a sfociare nel pop, che i contenuti e le tematiche, progressivamente rese meno apre e più meditate, e persino il registro linguistico che, da un utilizzo esclusivo del dialetto napoletano è approdato, soprattutto nel periodo più maturo e recente, all’adozione della lingua italiana e di una chiave espressiva vicina alla canzone d’autore.

 

K-Album è uscito in edizione remixata e rimasterizzata nel maggio 2021, in occasione del ventennale della sua nascita (White Vinyl 20th Anniversary), in tiratura limitata e numerata, e si candida a diventare un imprescindibile cimelio per gli appassionati del genere e per i tanti fan del gruppo partenopeo, oltre che a destare interesse nelle generazioni che, per motivi anagrafici, arrivano a conoscerli soltanto adesso. Si tratta di una sorta di concetp-album di impronta reggae-pop psichedelico, intriso di melodie limpidissime, il cui nome è motivato dalla sostituzione di tutte le c in k nei titoli delle canzoni, dove la k indicherebbe il termine inglese key, inteso come chiave di accesso alle suggestioni ed ai contenuti di ciascun brano del disco oppure, secondo una allusiva interpretazione di molti fan, sempre smentita dalla band, da un implicito riferimento alla ketamina.  

Il portato sonoro del disco è melodico, avvolgente, sinuoso, a tratti persino elegante, e probabilmente si tratta dell’unico loro vero lavoro compiutamente reggae-pop, con atmosfere sfumate ed un respiro armonico guidato dalla morbida chitarra acustica di Giuseppe Fontanella, dal cantato avvolgente e cantilenante di Francesco Di Bella, che introduce tematiche di disagio e denuncia sociale in chiave fortemente riflessiva, intima e personale, dove non mancano squarci di luce ed attimi di speranza. Pur trattando temi aspri, quali la detenzione carceraria, il consumo di droghe, l’antagonismo anarchico, si apprezza una diversa consapevolezza, una chiave narrativa più laterale e distesa, cifra evidente della maturazione artistica rispetto all’irruenza e irriverenza dei primi lavori. Fra le cose migliori dell’album si segnalano Kanzone su un detenuto politico, ‘E kose ka spakkano, e soprattutto Kevlar, una struggente love-song intrisa di suggestioni ed atmosfere piovigginose e rarefatte, su un’intro di pianoforte che sfocia nelle sonorità aperte e radiose di chitarra e batteria, sopra una linea di basso che, eccezionalmente, si allontana dalle tonalità cupe e pastose, che sono una delle cifre musicali del gruppo. Nove tracce, di cui l’ultima (Kanzone del fumo) strumentale, rimasterizzate su vinile 180 grammi, che costituiscono  una ghiotta opportunità per riascoltare questi talentuosi artisti, riapprezzandone ogni sfumatura armonica con un buon giradischi, laddove il compact-disk tende talvolta ad appiattire ed omologare le sonorità.

 

Loop, il primo vero album della band napoletana, datato 1997, è stato invece riproposto nello scorso dicembre 2021, in edizione doppio orange vinil da 180 grammi, anch’esso in tiratura limitata e numerata, rimixato e rimasterizzato da Carlo Gentiletti, che curò anche le registrazioni e i missaggi del cd originale. Il primo vinile contiene le dieci tracce originarie dell’album, mentre il secondo ospita quattro bonus track: i brani Regina e Tarantolata tratti dal mini cd di esordio “24 Grana”, e due versioni tratte da una demo tape, recuperata dall’archivio dell’editore, dei provini dei brani Frate e sore e Patrie galere. In Loop la band suonava in una formazione allargata in quanto, oltre a Di Bella, Cotugno, Minale e Fontanella, troviamo anche Pier Paolo Rossi alle tastiere e Andrea Esposito alla percussioni.

La copertina è scarna e accattivante: un’arancia su sfondo bianco, sbucciata soltanto per metà, allusivo riferimento alle intenzioni del gruppo, a quell’andare dritto alla polpa, al succo, senza orpelli e fronzoli interlocutori, ed in effetti in questo lavoro i contenuti sociali e politici dei brani sono evidenti e scoperti, il messaggio è immediato e diretto, le energie ed i furori covati nell’ambiente dei centri sociali divampano senza troppe mediazioni, ed appare chiaro anche il transito dalla tradizione folk napoletana all’adozione di un registro armonico reggae-dub, di cui è esplicito manifesto la seconda traccia dell’album, Introdub, permeata da un magnetismo sciamanico, oltre che da un ampio utilizzo di campionamenti elettronici.

E infatti le sonorità reggae-dub e il diffuso ricorso alle circolarità ed agli echi della musica elettronica, il tutto innestato sulle solide radici folk partenopee (che si possono apprezzare nell’interpretazione rivisitata di Vesuvio, brano della tradizione popolare di E Zezi, gruppo operaio di Pomigliano d’Arco,  e dell’ultima traccia del disco, ‘O cardillo, suggestiva interpretazione di un canto popolare del 700) indicano a chi ascolta l’album la partenza e la direzione della band degli esordi che poi, con i lavori successivi, pur senza rinunciare mai del tutto alla caratteristica impronta reggae, andrà via via assumendo connotazioni musicali indie-rock (con l’album Metaversus), reggae-pop (col K-Album), indie-pop (con l’album Underpop) fino ad un approdo autorale, misurato e maturo, con l’album Ghostwriters,  e infine alla scarna e metallica essenzialità del loro ultimo lavoro, La stessa barca, del 2011. In Loop vanno inoltre segnalati altri due brani apprezzatissimi nell’attività live del gruppo: Patrie galere, caratterizzato da un groove elettronico cupo e inquietante, e da parole intrise di ineluttabile disperazione, e Pixel, un riuscito impasto tra alt-rock e ritmi reggae sul quale sormonta l’inno-ritornello di Di Bella:  “M'arracumanno! m'arraccumanno!/ patemò m'o dice tutt'e vote ca me chiamma/ m'arracumanno! m'arraccumanno!/ m'arraccumanno!”. 

Nell’esperienza artistica dei 24 Grana, il cui nome richiama una moneta di infimo valore adoperata a Napoli durante il regno di Ferdinando I d’Aragona, grande importanza ha rivestito l’incontro, a metà degli anni novanta, con il produttore Claudio De Cristofaro, che da allora in poi li avrebbe seguiti come manager, amico e consigliere.

Segnaliamo infine che la versione De Luxe dell’album contiene, oltre al doppio 33 giri, al box autografato dalla band, alla t-shirt personalizzata e ai cd Loop, Napoli Sound System Vol. 1 e Underpop, anche il 33 giri di Stai-mai-ccà prodotto dai 99 Posse e masterizzato da Bob Fix che comprende 4 versioni del brano di successo, nei remix di Paul Cari, Bruno B. e Mega & Marco.

Un impegno importante per l’editore La Canzonetta Record, teso al recupero e alla valorizzazione dell’intera produzione artistica dei 24 Grana, anche in vista dei prossimi concerti della band, che certamente richiameranno gli appassionati del genere e i fan del gruppo da ogni parte d’Italia. E noi non vediamo l’ora!

Foto di Eleonora Collini

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In dettaglio

  • Produzione artistica: La Canzonetta
  • Anno: 2021
  • Durata: 47:22
  • Etichetta: Edizioni Musicali La Canzonetta

Elenco delle tracce

01. Loop
02. Introdub
03. 1799
04. Vesuvio
05. Frate e sore
06. Pixel
07. Patrie Galere
08. Perso into ‘o cavero
09. ‘O cardillo

Bonus tracks nella versione doppio vinile: 
10. Regina
11. Tarantolata
12. Frate e sore (versione demo)
13. Patrie galere (versione demo)

 

Brani migliori

  1. Patrie galere
  2. Pixel
  3. Frate e sore

Musicisti

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