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Paolo Andreoni & the Bussuku Bang!

La caduta delle città del Nord

C’è molta forza e allo stesso tempo molta leggerezza in questo piacevole disco di Paolo Andreoni. Bergamasco, anni e discografia non meglio precisati, Andreoni si barcamena tra ironia, delicatezza e accelerazioni che contribuiscono a vivacizzare questo disco, la cui spina dorsale è decisamente politica, cosa alquanto rara nei dischi di oggi.  

La caduta delle città del Nord, titolo molto azzeccato in questo preciso momento storico, si apre con Il maiale (porco), che allude senza troppi veli ad un noto uomo di avanguardia politica. Al di là dei riferimenti piace la mescolanza tra suoni acustici ed elettronici, dosati con mano morbida e per questo non invasivi né invadenti. Bella la traccia successiva Evelin cantata in inglese, con in evidenza la chitarra di Mauro Mazzolla della premiata Bussuku Bang!, brillante combo che ben supporta la fantasia di Andreoni.

Quello che posso ritorna da noi, con un ritornello molto immediato e per questo facilmente memorizzabile. La canzone è decisamente piacevole e ricorda alcune cose bizzarre del Lucio Battisti del periodo “Anima latina”. Soffusa è Alfabeto d’amore, anche un po’ malinconica, con un bel violino a menare le danze e un clima vagamente in stile Kletzmatics. In chiave ska-kletzmer è Elena, rapida, scattante, veloce. One, two, three, four e si procede con Francamente, malinconia latente nei momenti decisivi, ma poi si apre a vola via come un bambino. Soffia il vento e arriva Il mare, titolo forse scontato per una canzone però bella e delicata, anche questa volta apparentemente malinconica ma forse solo un po’ poetica. Altra canzone altra lingua, questa volta il francese di On n’a pas d'histoire, per un brano politico e quasi drammatico, che rimanda, lontano lontano, al De Andrè de “La Domenica delle salme”. Gli operai è un’altra volta forte, di sostanza, pur con un suono lieve.

Chiude il cd, un ottimo lavoro che lascia ben sperare per il futuro, la canzone portoghese Sonhadores (O meu amico Trasmontano), inevitabilmente intrisa di saudade, di terra che finisce e di oceano che comincia.

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In dettaglio

  • Anno: 2010
  • Durata: 38:20
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Il maiale (porco)

02. Evelin

03. Quello che posso

04. Alfabeto d’amore

05. Elena

06. Francamente

07. Il mare

08. On n’a pas d’histoire

09. Gli operai

10. Sonhadores (o meu amigo trasmontano)

Brani migliori

  1. Alfabeto d’amore
  2. Evelin
  3. Francamente

Musicisti

Paolo Andreoni: testi, musiche, voce Roberto Ambrosioni: tastiere, sintetizzatori, cori Dario Cortinovis: percussioni, cori Mauro Mazzola: chitarre elettriche, acustiche, banjio Jorge Fonseca: batteria Davide Santi: violino Davide Terrile: basso, chitarra acustica