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Vincenzo Zitello

Le voci della rosa

La rosa fin dall’antichità è considerata simbolo di bellezza, di amore, di divinità, di spiritualità, di civiltà. L’immagine della rosa è molto presente in Occidente e in particolare nell’iconografia cattolica, abbinata a innumerevoli sante, da Sant’Elisabetta d’Ungheria e Santa Teresa di Lisieux. Ha ispirato poeti e amanti, è il fiore dell’amore attorno al quale si è sviluppata un’ampia letteratura. Non c’è rosa senza spine si dice, per evidenziare come anche le cose più belle comportino una quota di dolore.

Attorno alla rosa si svolge Le voci della rosa, nuovo progetto discografico di Vincenzo Zitello, arpista che ha contribuito in maniera decisiva a diffondere in Italia la passione per l’arpa, strumento dal fascino indiscusso, capace, come dimostra il percorso dell’artista, di vivere di luce propria. Questo disco è nato in sinergia con il libro Le voci della rosa (Pendragon, 2022) disponibile su tutte le piattaforme a partire dal mese di gennaio 2023. Un saggio che raccoglie il contributo critico di Elisabetta Motta su nove poeti contemporanei (Mariangela Gualtieri, Davide Ferrari, Fabio Pusterla, Alberto Nessi, Fabio Franzin, Donatella Bisutti, Tiziano Fratus, Corrado Bagnoli, Franco Loi) penetrando nel cuore della loro poetica dalla strada maestra, toccando uno dei più fastosi emblemi: la rosa. Il libro è impreziosito dagli acquarelli di Luciano Ragozzino riprodotti e inseriti nella sezione di riferimento di ogni poeta: essi arricchiscono il già vasto immaginario di questo fiore, colorandolo di nuove tinte e impressioni. Ognuno di questi poeti ha un legame particolare con la rosa e le musiche di Zitello vanno ad integrare ed arricchire il saggio di Elisabetta Motta. Si tratta di musica strumentale, un genere spesso sottovalutato in Italia ma che sta vivendo in questi ultimi anni un ritorno importante. La musica strumentale è malleabile, volubile, si abbina benissimo al testo quando questo non è banale, che sia poetico, letterario o come in questo caso saggistico. E’ l’enfasi che rende ancora più significativa la parola.

In Le voci della rosa Vincenzo Zitello suona l’arpa celtica irlandese con le corde in metallo - chiamata in Gaelico Clarsach e considerata tradizionalmente “l’anima dei poeti” - poiché essa ha una sonorità antica ma anche molto moderna che ben si sposa con la delicatezza e allo stesso tempo la forza della rosa. I brani sono stati concepiti inizialmente per sola arpa e successivamente arrangiati con vari strumenti, alcuni dei quali suonati dallo stesso Zitello e altri da musicisti straordinari: Mario Arcari, Alfio Costa, Daniele Di Bonaventura, Rinaldo Doro, Carlo Bava, Laura Garampazzi, Roberto Gualdi, Fulvio Renzi, Claudio Rossi. Vincenzo Zitello è molto noto al pubblico italiano per la sua lunga e originale carriera, che l’ha visto collaborare con grandi artisti e intraprendere una sua personalissima strada artistico-musicale verso la bellezza, la mistica e la spiritualità. Ispirato dal fascino della rosa e provocato dalle suggestioni della poesia ha composto queste tracce originali che sono un autentico nettare per l’ascoltatore. Brani dalle sonorità che cullano ed elevano, rilassano e rasserenano l‘animo, musica che fa bene al cuore e al corpo, aiutando a ritrovare l’equilibrio psico-fisico che talvolta si perde nei combattimenti del quotidiano.


 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Vincenzo Zitello e Telenn
  • Anno: 2023
  • Durata: 40:56
  • Etichetta: Telenn

Elenco delle tracce

01. Nel mistero della rosa
02. La rosa della vigna
03. Le rose senza pace
04. Fragile sorella dei poeti
05. Rosario d’amor
06. Rosa alchemica  
07. Una rosa al posto del cuore  
08. La rosa che non sa 
09. La rösa
10. L’ultima rosa

Brani migliori

  1. Nel mistero della rosa
  2. Fragile sorella dei poeti
  3. Rosario d’amor

Musicisti

Vincenzo Zitello: musiche originali, composizione e orchestrazioni, arpa Clasach, violino, viola, cello, contrabasso, flauti, clarinetti, lama sonora - Laura Garampazzi: tromba, cornetta, euphonium, flicorno tenore, trombone - Fulvio Renzi: violino, viola - Claudio Rossi: violino, erhu, lap dobro, irish bouzouki, mandolino - Daniele Di Bonaventura: bandoneon - Mario Arcari: oboe d’amore - Rinaldo Doro: organetto diatonico, ghironda - Alfio Costa: hammond - Carlo Bava: ciaramella - Glen Velez: bodhran - Roberto Gualdi: batteria - Luciano Ragozzino: disegni - Federico Gasparotti: idea grafica