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Tiromancino

L’Essenziale

Il disco si apre con “Mondo imperfetto” che inizia in modo essenziale e con la batteria come protagonist, per poi accogliere le suggestioni degli altri strumenti. In certi tratti l‘uso del sintetizzatore è piuttosto caratterizzante: la canzone è aperta alla speranza, con un testo positivo, nella consapevolezza di essere per l’appunto in una realtà lontana dalla perfezione: ed è questo l‘imprinting dell‘album.

Cambia l’atmosfera e si fa più tesa con uno dei brani più riusciti dell’album, “Se tutte le avventure”, con arrangiamenti ben pesati, che si colloca nella poetica più riconoscibile del gruppo.

La delicatissima “Esiste un posto” è una canzone ariosa che ritrae il sentimento che permea tutto questo album, dedicato alla figlia: i testi dell’album sono stati scritti da Federico Zampaglione con il padre Domenico, tranne “L’inquietudine di esistere” realizzata in collaborazione con Fabri Fibra, anche dal punto di vista autoriale.

É il momento del brano che dà il titolo al disco”L’essenziale”, una canzone ben costruita, intensa e orecchiabile, con un bell’intervento da parte della tromba. Scelta come primo singolo è senza dubbio un brano che resterà nel nostro immaginario.

Segue “La strada da prendere”, un’inusuale canzone d’amore, con un suono ricco, colorato dagli archi e da ritmiche sostenute, per proseguire con “L’inquietudine di esistere” in cui ci si lascia alle spalle, ma solo in parte, l’atmosfera più ariosa dell’album per accogliere il cantato sincopato (dalle immagini argute) di Fabri Fibra. Disomogeneo, ma riuscito, il brano dipinge bene il sentimento a cui si ispira.

Un distacco impossibile e una dichiarazione d’amore sono alla base di “Quanto ancora”, dove alla chitarra è quasi affidato il ruolo di un voce solista.

Il suono si fa più rock per l’incalzante “Migrantes”, dalle tematiche sociali, per poi sfumare in un “Intermezzo essenziale” che stempera i toni con una raffinatezza che risulta piuttosto destabilizzante, in un’atmosfera decisamente particolare.

Si torna alle tematiche introspettive con “Le mie notti”, riscaldata anche da un’armonica, quasi una preghiera accorata di felicità, che è forse il brano meno interessante, in un album però di altissimo livello.

A “Vite di ordinaria follia”, davvero essenziale e pungente, resta il compito di concludere l’ultimo lavoro dei Tiromancino, ovvero di Federico Zampaglione, che in questo album che conferma il talento e aggiunge un tassello al quadro della buona musica di questo 2010.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Saverio Principini e Federico Zampaglione
  • Anno: 2010
  • Durata: 41:00
  • Etichetta: Deriva/EMI Music/Artist first

Elenco delle tracce

01. Mondo imperfetto
02. Se tutte le avventure
03. Esiste un posto
04. L’essenziale
05. La strada da prendere
06. L’inquietudine di esistere (feat. Fabri Fibra)
07. Quanto ancora
08. Migrantes
09. Intermezzo essenziale
10. Le mie notti
11. Vite di ordinaria follia

Brani migliori

  1. L’essenziale
  2. Esiste un posto
  3. Quanto ancora

Musicisti

Federico Zampaglione: voci, cori, chitarre acustiche ed elettriche, basso. Saverio Principini: basso e tastiera juno, basso, archi, sintetizzatori, drum programming Andrea Moscianese: chitarra solista, Rhodes, Prophet 5, pianoforte, mandolino e ukulele Simone Sello: chitarre midi ed elettriche Matt Laug: batteria Arlan Schierbaum: mellotron, rhodes, fafisa e moog Alessandro Canino: basso e mellotron Bobbi Rodriguez: tromba e flicorno Tyler Martyr: cajon: sintetizzatori Fabri Fibra: voce