Della “vecchia” Raccomandata Con Ricevuta di Ritorno sono rimasti in due, ovvero il “pittore” musicale (e non solo) Luciano Regoli ed il bassista (all’epoca chitarrista) Nanni Civitenga. Insieme a loro, oggi, un manipolo di giovani jazzisti: da Maurizio Pariotti, tastiere, piano, programmazioni ad Alessandro Tomei, sax, flauto traverso ed ancora Cristina Cioni, voce, cori, Andy Bartolucci, batteria e Bruno Previtali, chitarra. Una sorta di “ponte” generazionale si è materializzato sul palco del Teatro Napoleonico dei Vigilanti di Portoferraio: i musicisti “di allora” si fondono con quelli “di oggi”, ed anche la scaletta dello spettacolo ribadisce questo tipo di approccio: apertura con Il cambiamento ed Il fuoco, brani datati 2010; poi Sogni di cristallo, Il mondo cade su di me,  La spiaggia  e Su una rupe, appartenenti allo storico album del 1972, ed ancora un tributo al rock torbido e viscerale delle origini, con Baby I'm gonna leave you dei Led Zeppelin e la psichedelica Fire di Arthur Brown, precedute da Un palco di marionette, sempre tratto da Per... un mondo di cristallo. Nella versione in cd è possibile ascoltare anche una fiammeggiante versione di If six was nine targata Jimi Hendrix ed eseguita da Regoli insieme al gruppo “elbano” di supporto, i Four Jumps in Pot.

Un ritorno davvero potente per la band romana, che fu tra le protagoniste della primissima ondata progressive italiana degli anni ’70. Si sciolse poi nel 1973 dopo aver pubblicato un solo album e si eclissò letteralmente per quasi quattro decadi, rimanendo probabilmente viva solo nella mente del leader, Luciano Regoli, nel frattempo divenuto pittore di successo. Ma ecco che rinacque improvvisamente nel 2010 con l’album Il pittore volante, in cui lo stesso Regoli in parte ripresentava se stesso, in parte forse iniziava a concepire un futuro per quella creatura così promettente e così prematuramente scivolata nell’oblio.

E che la “creatura” sia davvero in ottima salute lo si comprende sin dalle prime note: i musicisti “nuovi” si sono perfettamente calati nella situazione ed hanno contribuito in maniera decisiva a “togliere la polvere” da un motore che, nonostante il tempo trascorso, proprio per la sua pregevole fattura originaria, aveva solamente bisogno di essere rimesso in moto.

Certo, l’idea che per oltre trent’anni questo progetto sia rimasto nel limbo non può che causare un sottile dispiacere, più che altro per il fatto che evidentemente sono molte le idee e le intuizioni musicali che avrebbero potuto essere realizzate in un lasso di tempo così lungo. Ma il passato è passato e la brillantezza con cui la RRR si è ripresentata sulle scene permette davvero di pensare solo al futuro, e con il sorriso sulle labbra.

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Il pittore volante

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