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Luca Rovini & Companeros

L'ora del vero

"Quando le parole cadono sul foglio e poi sulle corde” nascono canzoni autentiche, genuine, sanguigne, che esprimono la naturale essenza di chi le scrive. L’ultimo album di Luca Rovini, uscito nel febbraio dello scorso anno, esprime fin dal titolo, L’ora del vero, questo bisogno di rivelarsi per ciò che si è, di non rinunciare alla propria identità, nel contempo riaffermando i propri punti di riferimento, quelli del migliore rock a stelle e strisce. Come nei dischi precedenti e in tutto il suo percorso, il lavoro del cantautore pisano è infatti proiettato verso oltreoceano per sonorità e atmosfere e narra storie che sanno di polvere, di lunghe strade da percorrere, di whisky e di pioggia, ma anche di sentimenti profondi. Esso segue, a distanza di un anno, Dieci canzoni per dipingere il cielo, album inciso durante il lockdown, e conferma l’abilità di storyteller di Rovini, così come il suo amore incondizionato per le assolate praterie, le autostrade che scorrono in mezzo al nulla e le vicende di personaggi di strada e di frontiera.

I dodici brani si susseguono come un lungo viaggio su una highway, con chitarre taglienti al punto giusto e organo Hammond, pianoforte, basso e batteria suonati con precisione, accompagnati da interessanti arrangiamenti. Del resto i Compañeros del songwriter sono fedeli sodali che lo seguono da tempo nel suo percorso. La band ruota attorno al fulcro rappresentato da Peter Bonta, chitarrista e polistrumentista, già fondatore dei Nighthawks e collaboratore di Rosslyn Mountain Boys, Doug Sahm e Bo Diddley, mentre la sezione ritmica è composta dai validissimi Emiliano Baldacci (batteria) e Andrea Pavani (basso).

Il rimando agli States è presente già nella copertina, nella quale campeggia un profilo solitario che si staglia contro un cielo rosso sangue, nel bel mezzo di un paesaggio arido, rimando che ritroviamo anche nel lettering del titolo, in stile western, come è consuetudine negli artwork dei lavori del cantautore pisano. Passando all’ascolto, la title track L’ora del vero si apre con al suono della chitarra acustica, a cui segue un riff di elettrica che conduce al trascinante ritornello, nel quale il testo non rinuncia alla sottile vena polemica del rocker che porta “un fazzoletto rosso al collo”. Il brano è impreziosito dal trascinante assolo di chitarra e costituisce un vero e proprio manifesto di intenti, vale a dire l’affermazione della propria identità e la volontà di distinguersi per la propria sincerità, tematica che ritorna in un’altra canzone emblematica in questo senso, Coi tacchi sporchi. La presenza femminile ogni tanto fa capolino e in L’ora del vero la donna che “ama i Doors/ti può dare una testata/quando spoglia mi ubriaca/è la mia sola alleata” suona autentica e concreta quanto le altre immagini, naturali o esistenziali, rievocate dal songwriter.

La pioggia viene giù è la versione italiana di The Rain Come Down, un brano di Steve Earle, uno dei numi tutelari di Rovini (al punto di essere nominato nella stessa title track).  In questo pezzo la voce di Luca è graffiante, convincente e conferisce un valore aggiunto al bellissimo testo. Un’altra cover, Billy, è invece la rilettura del classico di Bob Dylan, Billy, tratto da Pat Garret e Billy The Kid (1972), che non dimentica l’interpretazione che ne diede Willy De Ville. In Angeli ubriachi sulla via un bel pianoforte blues e l’organo Hammond suonati da Peter Bonta conferiscono magia ad una ballad notturna che racconta di santi e peccatori. Altri brani, come Dove brillano le barche, sono scritti sul filo dell’emotività: qui infatti cambiano le atmosfere e la chitarra acustica, insieme alla sognante fisarmonica, conferisce il giusto groove ad un pezzo un po’ malinconico, arricchito da una buona interpretazione vocale. 176mo sogno si caratterizza invece per il riff di chitarra percussiva che invita alla danza. Efficaci le risposte del coro, buona la voce, mentre l’onirico testo è sospeso tra fantasia e realtà. Una lunga strada rossa è poi un altro brano accattivante, con liriche che sanno di strade impolverate e di avventure su praterie che si estendono a perdita d’occhio. Le chitarre taglienti e la buona interpretazione vocale ne fanno uno degli episodi migliori del lavoro. Il disco si chiude con Aspettiamoci a casa, brano dall’atmosfera romantica, una meritata dedica all’amore resa efficace dal tessuto sonoro della chitarra acustica e dell’armonica.

L’ora del vero è un valido lavoro, curato nei dettagli, che costituisce un’ulteriore tappa del coerente percorso intrapreso dal cantautore pisano in questi ultimi anni.

Credit photo: Etudimagnitudo

 

 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Peter Bonta
  • Anno: 2021
  • Etichetta: Companero Records

Elenco delle tracce

01. L’ora del vero
02. La pioggia vien giù
03. Quasi mezzanotte
04. Angeli ubriachi sulla via
05. In un altro inganno
06. Che farà
07. Dove brillano le barche
08. 176° sogno di Luca Rovini
09. Billy
10. Coi tacchi sporchi
11. Una lunga strada rossa
12. Aspettiamoci a casa

Brani migliori

  1. L'ora del vero
  2. Una lunga strada rossa
  3. Aspettiamoci a casa