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Sirio Pizzato

Luce

Non è mai facile recensire un disco di pop/rock italiano. Molto meglio affrontare un lavoro pop, oppure blues, jazz, di canzone d’autore, di rock (anche se poi con questi ultimi due termini potremmo star qui e far notte). Perlomeno hai degli stilemi, dei riferimenti a cui guardare, ascoltare. Ma quanto metti su un disco che cerca di unire pop e rock, darne un giudizio “critico” non è mai facile. Non lo è perché il misto di melodia, chitarre svisate, tonalità che nei ritornelli vanno a solleticare le nuvole e testi leggerini è sempre in agguato. E in questo Luce, ultimo lavoro di Sirio Pizzato, non vengono meno questi rischi, anzi sono tutti ben presenti. Attenzione però, questo non significa che la melodia sia di per sè una cosa negativa anche in questo genere, il fatto è che la piega che si prende in certi lavori è una melodia che vira al melenso (e in molti brani di questo disco è così), e solo un gran lavoro di studio e di arrangiamenti riesce a portare a casa il pareggio, giusto per usare una metafora calcistica.

Pizzato è un cantautore che nasce acustico-melodico ma che ormai da molti anni ama rivestire i suoi brani con suoni elettrici e per fare questo la squadra che mette in campo nel suo ultimo lavoro è di primordine e, almeno in questo senso, l’obiettivo di vestire i brani in maniera più che dignitosa è certamente raggiunto. E il merito è equamente suddiviso tra Fabio Pollono (qui sotto nella foto), Filadelfo Castro e Andrea De Bernardi, tre polistrumentisti che hanno lavorato in maniera autonoma su un paio di brani a testa, riuscendo però nell’intento di dare comunque un suono a tutto il disco (cosa mai scontata quando lavori con tre professionisti e che ovviamente hanno la propria sensibilità nel costruire gli arrangiamenti).

Da sistemare però rimane “il resto”. Andrebbe fatto un lavoro più accurato sui testi, per esempio, e non ci riferiamo agli argomenti trattati (su questo diciamo che le idee di Sirio ci sono e toccano più ambiti), ma piuttosto ad una ricerca più curata nello sviluppo del testo stesso. Anche quando si parla d’amore, tematica usata e abusata da migliaia di artisti, si può farlo in mille modi ma bisogna ricordarsi che il confine tra diventare banali e non, è sottilissimo, e non ci si può certo nascondere dietro un vago concetto di “semplicità”.
Nessuno dice di essere artificiosi, tutt’altro, solo che passaggi come “…Luce che nasce da un’emozione, un battito d’ali e s’illumina il cuore, cuore malato di malinconia. Il buio scompare se accendi una luce per me” e continua con “ed imparo a camminare sulla strada verso casa che ritrovo solo quando sto con te, tu che sei la luce dei tormenti miei, quei tormenti sai, io non li vorrei…”, meritano una stesura meno didascalica e uno sforzo autorale maggiore. Seguendo Sirio da qualche anno, i progressi che troviamo in questo nuovo album sono comunque evidenti, soprattutto nella voce. Certamente non sarà mai quella la sua arma migliore, ma per continuare sulla strada che per passione lo porta a scrivere e suonare, diciamo che i miglioramenti degli ultimi anni sono palesi e questo ha portato giovamento al disco nel suo complesso. Detto tutto questo, rimane il fatto che Sirio ha avuto apprezzamenti da molte radio locali e regionali, ma non solo italiane, così come funziona bene la vendita di alcuni suoi brani sui canali di distribuzione digitale.
In definitiva un album di passaggio, che ci consegna un autore che ha una sana voglia di crescere e di migliorare. Lo dicevamo prima, non è mai facile recensire un album di pop/rock cantato in italiano. Ecco, aggiungiamo anche che non è mai facile realizzarlo. Come a dire che Pizzato è in buona e allegra compagnia, cantante.

 

 

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In dettaglio

  • Anno: 2015
  • Etichetta: Autoprodotto / Zimbalam

Elenco delle tracce

01. Solo una parola

02. Il giorno che verrà

03. Stagioni di vento

04. Semplice

05. Essere

06. Luce

07. Perdutamente amanti

08. Favole da raccontare

Brani migliori

Musicisti

Sirio Pizzato: voce, cori, basso  -  Fabio Pollono: chitarre acustiche ed elettriche, programmazione tastiere e batteria  -  Filadelfo Castro: chitarre acustiche, slide ed elettriche, programmazione tastiere e batteria  -  Antonio Nocera: pianoforte  -  Andrea De Bernardi: chitarre elettriche, programmazione tastiere e batteria  -  Vincent Lemans: voce aggiunta in Essere