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Il Santo

Magarìa

Magarìa è il quarto album autoprodotto da Il Santo, al secolo Roberto Santoro, uscito a maggio di quest’anno per l’etichetta MondoLive e distribuito dalla Believe. Roberto Santoro è un cantautore di ventennale esperienza, milanese d’adozione e scoperto nel 2006 da Angelo Carrara (storico produttore di Battiato, Alice, Pierangelo Bertoli e Ligabue, giusto per citarne alcuni) che, con la produzione artistica di Mauro Pagani e Eugene Rutherford, l’anno successivo gli produce il disco d’esordio L’elisir del passionario.

Un lavoro che gli permette di crearsi uno spazio nell’affollato panorama della musica pop/rock e che gli apre le porte anche a molte collaborazioni, tra cui ricordiamo quella proficua con Francesco Baccini o quella che l’ha visto in teatro con Mario Luzzatto Fegiz in uno spettacolo che lo vedeva curare la parte musicale a fianco dello storico giornalista del Corriere della Sera. Ma tornando a quest’ultimo lavoro, 12 sono i brani e si parte con la title-track, cantata in dialetto, Magarìa, ovvero apparizione, incantesimo e che proprio come una magia ci trasporta nella sua terra natìa (la costa tirrenica della Calabria), narrandoci della presa di consapevolezza della vita: “[…] Guardo il sole che sale, vado verso l’edicola del calvario, presso la fontana; poi la quercia e gli ulivi, un limone, infine il mare purificatore. Ho raccolto la forza e la memoria dei luoghi. È il battesimo della conoscenza.[…]”. Questa, a parere di chi scrive, è la traccia più interessante del cd nel quale è possibile scoprire dei lontani e piacevoli echi di Modugno.

A questo punto l’album può essere diviso in due parti, la prima dedicata all’amore e all’attrazione (Lamoremio), al momento del primo incontro e alla seduzione (Complimenti, Pura Vida), al dialogo tra due innamorati (Melò in duetto con Charlotte Ferradini, figlia di Marco Ferradini, qui accanto nella foto nel video che ha lanciato l'album, clicca qui) e all’amore che finisce (Il mio fado per te). La seconda parte è quella che idealmente si ispira al classicismo e nello specifico al Mito con la dedica a Spinone al Lago (Miracolo a Spinone),  piccola cittadina in cui Roberto Santoro ha vissuto per un po’ di tempo. Prendendo a prestito la classicità greca di Sofocle in Edipo a Milano (con la partecipazione di Mario Luzzatto Fegiz alla voce narrante) omaggia la memoria del produttore Angelo Carrara: “[…] Pensai subito ad un re decaduto ed in esilio, all’Edipo a Colono. Nella sua verità universale, una tragedia greca si stava rappresentando ai miei occhi. Era Angelo che errava, espiando chissà quali colpe.  Era appassionato di parapendio. Voleva volare.  Ha trovato il suo confino nel cielo della sua adorata Milano […]”. Ritorna ancora l’amore (Regina grand amor e Sai Maria, volevo dirti), e con esso i ricordi degli anni di università (Storia di Vanni) e l’album si conclude, come se fossero i titoli di coda di questo film ,con Joie de vivre.

Album piacevole all'ascolto che vede anche la partecipazione di affermati artisti della scena italiana come ad esempio Leziero Rescigno (La Crus, Amor Fou, Mauro Ermanno Giovanardi) o Andrea Viti (Afterhours, Karma). Per poter apprezzare fino in fondo le qualità artistiche de Il Santo, vale però la pena vederlo dal vivo, quando la struttura delle sue canzoni acquista un sapore più vero e coinvolgente, un calore e una forza emotiva che il disco da solo non riesce a trasferire appieno.

 

 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Roberto Santoro
  • Anno: 2015
  • Durata: 56:00
  • Etichetta: Mondolive

Elenco delle tracce

01. Magarìa
02. Lamoremio
03. Complimenti
04. Pura vida
05. Melò
06. Il mio fado per te
07. Miracolo a Spinone
08. Edipo a Milano
09. Regina grand amor
10. Storia di Vanni
11. Sai Maria, volevo dirti
12. Joie de vivre

Brani migliori

  1. Magarìa
  2. Edipo a Milano

Musicisti

Roberto Santoro: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, mandolino, ebow  -  Stefano Iascone: tromba – Filippo Bentivoglio: chitarra classica, chitarra acustica, mellotron, organo Farfisa, key & synth, Fender Rhodes, pianoforte – Andrea Viti: basso, chitarra elettrica, percussioni, mandolino, steel guitar, bouzouki irlandese, noise – Leziero Rescigno: batteria, percussioni – Paola Genellini: violino – Francesco Bentivoglio: chitarra classica, mellotron – Alessandro Esposti: fisarmonica, theremin, hammond, fisarmonica – Denis Stern: chitarra elettrica, chitarra flamenco – Andreas Tomillo Esperanto: marimba – Francesca Bongiorni: Violoncello – Luca Vittori: vocoder - Cinzia Azzurra Reghenzani: cori – Francesca Baioni: cori – Charlotte Ferradini: voce – Mario Luzzatto Fegiz: dicitore